domenica 24 febbraio 2013

Basta Aspettare!... bisogna AGIRE

.... dopo più di sei mesi torniamo a scrivere sul blog! ... una scelta personale, "editoriale" direbbero i giornalisti, per non ribadire ogni giorno l'ovvio; per non ripetersi su argomenti spulciati e diffusi puntualmente da anni!! Come dire: se c'era da capire qualcuno lo ha fatto!! Chi non ha capito vuol dire che non voleva proprio intendere l'ovvio, quindi cieco o a volte ottuso di fronte all'evidenza dei fatti!

Ora il pericolo del "petrolio" tesa a soffocare l'identità agricola-commerciale-turistica di Ortona viene dal mare, ed ha un proprio nome: Ombrina Mare 2. A meno di 6 km dalla costa abruzzese, tra Punta Cavalluccio e San Vito Chietino, di fronte alle coste dei Comuni di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro arriverà il ‘centro oli galleggiante’ per la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto.

Via libera dunque alla concessione di coltivazione che tecnicamente si chiama D30 B.C.Md al largo delle coste abruzzesi come proposto dalla Medoil spa. La società aveva presentato l’istanza al Ministero dello Sviluppo Economico a dicembre del 2008, sotto il governo Berlusconi! Oltre alla piattaforma principale, la SIA presentata dalla Medoil fa riferimento a 4/6 pozzi, in funzione dei risultati minerari ottenuti. La durata del progetto è di almeno 24 anni. Lo stoccaggio e la desolforazione si effettueranno su serbatoio galleggiante ancorato in prossimità della piattaforma. Il gas sarà esportato, tramite sealine, verso le strutture esistenti del campo di Santo Stefano Mare (12 km di condutture appoggiate sul fondale o interrate)

L’area prospiciente la concessione è un ampio territorio nel quale la legge regionale 5 del 2007 ha individuato un “Sistema di aree protette” composto da due riserve esistenti, Punta Aderci a Vasto e Lecceta a Torino di Sangro, e quattro di nuova istituzione: Grotta delle Farfalle, nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino; Punta dell’Acquabella e Ripari di Giobbe nel Comune di Ortona; Marina di Vasto nel Comune di Vasto.

Tutto ciò non ci meraviglia più di tanto ..... avevamo già capito di essere alla mercé di poche persone che coltivavano e tutelavano i propri interessi economici, imbrigliando di fatto il territorio comunale ortonese e la sua storica identità agricola-vitivinicola di fronte ai loro giochi di potere!

Il territorio ortonese da più di 60 anni continua ad essere delicatamente violentato nel raggio di pochi metri da industrie impattanti che non hanno nulla a che vedere con la filiera agro-alimentare locale e da aree e capannoni dismessi. ..... la vitivinicoltura, la più larga economia della città, è costretta a lavorare in uno spazio ristretto, chiuso tra impensabili zone industriali e rimediate zone artigianali. Come dire .... scelte politiche territoriali fatte senza lungimiranza civica e prene solo di interessi ristretti e privati!!!!!

Una scelta coraggiosa da fare ora o mai più: decidere se siamo carne o pesce!!!! ... se e dove vogliamo investire sulle nostre potenzialità naturali!!!  

Con molta umiltà ci permettiamo di dire la nostra ....... 

- Definire con gli operatori del settore e con i cittadini, per poi delineare programmi e strategie socio- 
  politiche con gli enti e le istituzioni pubbliche sull'economia agricola-vitivinicola, sull'economia 
  commerciale e enogastronomica, e sulla mai sviluppata economia turistica di tutto il territorio ortonese;

- Definire con gli operatori del settore e con i cittadini, per poi delineare programmi e strategie socio-
  politiche con gli enti e le istituzioni pubbliche sulla ristrutturazione e sullo sviluppo dell'urbanizzazione 
  primaria del nostro territorio, per poi passare a quelle secondarie; 

  NB |  Sono opere d'urbanizzazione primaria (art. 4, legge 29 settembre 1964, n. 847): 
  le strade a servizio degli insediamenti, compresi gli allacciamenti alla viabilità principale 
  dei lotti edificabili; gli spazi necessari per la sosta e il parcheggio degli autoveicoli, in relazione alle 
  caratteristiche degli insediamenti; i condotti idonei alla raccolta ed allo scarico delle acque luride (nere) 
  ed i relativi allacciamenti alla rete principale urbana, compresi gli impianti di depurazione;
  la rete idrica, costituita dalle condotte per l’erogazione dell’acqua potabile e relative opere per la 
  captazione, il sollevamento ed accessorio, nonché dai necessari condotti d’allacciamento alla rete 
  principale urbana; la rete per l’erogazione e la distribuzione dell’energia elettrica per usi domestici e 
  industriali comprese le cabine secondarie; la rete del gas combustibile per uso domestico ed i relativi 
  condotti d’allacciamento; la rete telefonica, comprese le centraline telefoniche a servizio degli edifici;
  la pubblica illuminazione comprendente le reti e gli impianti per l’illuminazione delle aree e delle 
  strade pubbliche e d’uso pubblico; gli spazi di verde attrezzato, le aree a servizio dei singoli edifici 
  mantenute a verde con alberature ed eventuali attrezzature. Alle opere d’urbanizzazione primaria sono 
  equiparati: gli impianti cimiteriali, cioè gli ampliamenti e le costruzioni dei cimiteri, compresi le vie 
  d’accesso, le zone di parcheggio, gli spazi e i viali destinati al traffico interno e le costruzioni  
  accessorie (art. 26-bis, D.L. n. 415/1989 convertito dalla legge n. 38/1990); i parcheggi realizzati nel 
  sottosuolo o nei locali siti al piano terreno dei fabbricati esistenti (art. 11, legge n. 122/1989).

  NB |  Sono opere d'urbanizzazione secondarie (art. 44, legge n. 865/1971 e successive modifiche):
  gli asili nido; le scuole materne; le scuole dell’obbligo; i mercati di quartiere; le delegazioni comunali;
  le chiese ed altri edifici religiosi; gli impianti sportivi di quartiere; i centri sociali e le attrezzature 
  culturali e sanitarie; le aree verdi di quartiere.

  Evitiamo di fare i soliti discorsi senza senso che non portano lavoro!!! Sono necessarie scelte  
  drastiche..... Il Porto di Ortona ha solo arricchito poche persone e non ha portato alla città quel 
  beneficio tanto decantato e forse sperato!!! Allora va restituito alla città e va ridimensionato all'uso dei 
  pochi operatori esistenti. Con coraggio ridimensioniamolo e togliamolo a chi dello spazio demaniale 
  ne fa solo un uso personale e non sociale!  Così dallo spazio recuperato poter iniziare a progettare la 
  porta del Parco della Costa dei trabocchi. Un utopia? .. mi sembra che Ombrina Mare 2 sia un utopia 
  per i cittadini del nostro territorio!!!

  Sarà contenta solo l'agenzia che sarà coinvolta con il lavoro.... Indovinate qual'è?

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