sabato 29 dicembre 2007

LA MEMORIA DEI "BUFFONI"



Poche parole! .... non meritano altro. Presenziare, atteggiarsi come riferimenti istituzionali, pavoneggiarsi dentro le fasce "comprate" a suon di raccomandazioni e favoreggiamenti, fingere di fare bene sapendo di fare male, anzi malissimo. Ortona non merita più "gentaglia" di questo genere; bambini cresciuti e convinti che con una pergamena incastonata dietro le poltrone ci si possa permettere tutto a scapito di tutti. LA VERGOGNA DI ORTONA è in passerella. L'occasione è il 28 dicembre, ricorrenza della "Liberazione"
nel 1943 della città da parte delle truppe alleate, che con i loro giovani eroi hanno costretto i tedeschi alla ritirata. Falsi raccoglimenti impregnati di sarcastici sorrisi. "I BUFFONI di CORTE" iniziano il loro spettacolo: c'è sempre qualcosa da far credere agli sciocchi che li hanno votati. Rifletto: ma per che cosa hanno combattuto quei giovani eroi, chiamati a morire per noi a migliaia di chilometri dai loro cari e dalle loro case? Per che cosa sono morti? Da quei più di 4000 morti tra militari e civili molti dei nostri amministratori non hanno saputo prenderne esempio! Lealtà, coraggio e attaccamento alla propria terra per molti di loro sono solo parole preconfezionate di sicuro effetto per la folla uditrice, e che in realtà riescono solo a donare aria all'aria. Da oggi c'è un'altra data da scrivere nel calendario dei "Miseri Eventi" che qualcuno copia ancora a chi aveva sul serio idee da vendere: 4 ottobre 2007. Giorno in cui i personaggi elencati di seguito hanno venduto terra, economia e salute di Ortona alla più importante azienda dispensatrice di "favori" d'Italia. Chi non scorderà mai quel giorno e la faccia vuota di questi ambigui personaggi, potrà sì contemplare nel proprio cuore il 28 dicembre. Oramai gran parte della città aspetta il vero giorno della LIBERAZIONE di ORTONA, aspetta con ansia Procure della Repubblica e Corte dei Conti.

4 OTTOBRE 2007 - IL GIORNO DELLA MEMORIA

Ortona ha scelto di cambiare la propria economia grazie innanzitutto al Sindaco (?) Nicola Fratino e agli 11 consiglieri che con una semplice alzata di mano, hanno scelto di smantellare 12 ettari di terreno agricolo consolidato a prodotto vitivinicolo DOC, per far posto ad un insediamento industriale, nocivo per la salute dei cittadini e lontano dalla zona indicata dal PRG ancora in vigore! 11 consiglieri comunali, supportati da quasi tutti i loro partiti e da tutta la Giunta Comunale con in testa il primo cittadino che è anche il primo ad avere interessi economici di tutta l'operazione in quanto co-proprietario di imprese portuali facenti parte del consorzio CIA che gestirà la costruzione e la sorveglianza del Centro Oli e il conseguente trasporto-spedizione del greggio estratto dai nuovi pozzi ENI siti sul territorio comunale. Non ci stancheremo mai di ricordare i nomi di questi "signori" come i PRIMI RESPONSABILI di tutto ciò!

Ecco chi con sufficienza ha scelto questo per noi:

RICCARDO DI DEO IURISCI
/ AN - Alleanza Nazionale
TOMMASO SANTORELLI /
ex AN - La Destra
DOMENICO DE IURE / UDC - Unione Democratica Cristiana
ALFONSO PICCINNO / PSI - PartitoSocialista Italiano
PAOLO CIERI / CD - Centro Democratico
FELICE TALONE / FI - Forza Italia
ROCCO RANALLI / FI - Forza Italia
WALTER POLIDORO / IxC - Insieme per Cambiare
TOMMASO CIERI /
IxC - Insieme per Cambiare
REMO DI MARTINO /
IxC - Insieme per Cambiare
ILARIO COCCIOLA / ex SDI - Socialisti Democratici Italiani

PER DIRITTO DI CRONACA:

NICOLA FRATINO / FI - non era presente al momento del VOTO e non ha votato. Se avesse voluto poteva farlo, e poteva votare solo NO alla variante urbanistica a favore dell'insediamento petrolchimico industriale dell'ENI, in quanto aveva interessi privati con l'ENI.

ROBERTO DI CAMPLI / AN - non era presente al momento del VOTO e non ha votato. Se avesse voluto poteva farlo, e poteva votare solo NO alla variante urbanistica a favore dell'insediamento petrolchimico industriale dell'ENI, in quanto aveva interessi privati con l'ENI (ha venduto le sue terre all'ENI).

TOMMASO COLETTI / MARGHERITA - non era presente al momento del VOTO
FRANCO MUSA / MARGHERITA - si è astenuto al VOTO

GLI ALTRI RESPONSABILI FACENTI PARTE DELLA GIUNTA: ASSESSORI CHE HANNO APPOGGIATO LA SCELTA DELL'AMMINISTRAZIONE:

LEO CASTIGLIONE
/ IxC
GIULIO NAPOLEONE / FI
MASSIMO PAOLUCCI / FI
GIUSEPPE GRANATA / CD
MARIO PAOLUCCI / nPSI
CARLO BORROMEO / UDC

PER TUTTO CIO' CHE SUCCEDERA' SAPRETE A CHI RIVOLGERVI!

NO AL CENTRO OLI ENI - NO AI POZZI DI PETROLIO

lunedì 24 dicembre 2007

LA PERSONA UMANA E I SUOI DIRITTI



Don Antonio Di Lorenzo
/ Storico e Filosofo

- tratto dalla lezione LA PERSONA UMANA E I SUOI DIRITTI -

La cultura dominante del nostro tempo si fonda su una concezione “debole” della persona,intesa in senso individualistico. Induce,perciò,all’egoismo e pone la ricerca del proprio interesse prima di quello comune ; riduce i rapporti sociali al puro rispetto formale delle regole ; identifica il benessere e la qualità della vita con il consumismo ; esclude Dio dall’orizzonte dell’uomo e vuole costruire la città terrena “come se Dio non ci fosse”; considera e tollera la religione come fenomeno privato e di culto,ma privo di rilevanza sociale; nega che esistano verità e norme trascendenti,valide sempre e per tutti.


Tutto ciò non solo mina alla radice il concetto di persona,ma – come mostra la storia anche recente – mette in pericolo il raggiungimento del bene comune e la vita stessa dell’uomo.


“Una visione debole della persona,afferma BenedettoXVI,impedisce il dialogo autentico e apre la strada all’intervento di imposizioni autoritarie,finendo così per lasciare la persona stessa indifesa e,conseguentemente,facile preda dell’oppressione e della violenza”(PU,n.11).


Da qui la necessità di ripartire dalla proposta di un “neopersonalismo comunitario”: ciò sarà possibile a partire da una antropologia che,fondata su una concezione trascendente della persona,apre nello stesso tempo l’individuo alla relazione con l’altro e con Dio.Acquistano un senso pieno le parole del Concilio Vaticano II : “principio,soggetto e fine di tutte le istituzioni sociali è e deve essere la persona umana,in quanto di sua natura ha assolutamente bisogno della vita sociale.Poiché dunque la vita sociale non è qualcosa di esterno all’uomo,l’uomo cresce in tutte le sue doti e può rispondere alla sua vocazione attraverso i rapporti con gli altri,i mutui doveri,il colloquio con i fratelli”(Gaudium et spes,n.15).


La questione antropologica – ben lungi dall’essere astratta e lontana – è fondamentale per valutare le questioni concrete della vita personale e sociale.Fondamentale e urgente.La persona è criterio morale intangibile : giuristi,filosofi del diritto,filosofi teoretici e morali sono unanimi nell’affermare che,se venisse tolto questo caposaldo,crollerebbe la stessa società,in quanto emanazione della persona.Portare una lesione alla persona significa per ciò stesso ledere la società nella sua radice e nel suo vertice : la società,infatti,nasce dalla persona ed è al servizio della persona.


domenica 23 dicembre 2007

ALMENO A NATALE BISOGNA DIRE LA VERITA'

Quale miglior momento per dire liberamente ciò che si pensa? Ognuno di noi può essere sincero senza ledere nessuno: basta aprire il cuore alla fantasia e alla libertà di espressione. Eccovi un efficace esempio di un nostro affezionato lettore. Aspettando i vostri numerosi pensieri vi lanciamo una sfida per la nostra piccola e bistrattata comunità: cerchiamo con ogni mezzo di donare serenità a chi realmente ne ha bisogno!

Buon Natale
.

I VOSTRI PENSIERI APPESI ALL'ALBERO








sabato 22 dicembre 2007

La REGOLA e il MODELLO



Oggi, alle prime luci dell'alba (dicono) ha visto la luce nel consiglio comunale di Ortona l'approvazione al Nuovo Piano Regolatore della città. Tutto come nelle previsioni: dottori, avvocati e imprenditori che non hanno nulla a che fare con l'architettura e l'urbanistica sono riusciti a far approvare solo dalla loro maggioranza, nessuno escluso, quest'importante strumento urbanistico. Il professionista "politicamente" incaricato della redazione, questa volta più che mai,
riponendo l'etica professionale e le qualità architettoniche vicino ai propri atti processuali, ha fatto prendere vita al piano eseguendo alla lettera ciò gli avevano "ordinato" di fare; più o meno come un operaio metalmeccanico all'interno di una catena di montaggio. Potete immaginare ciò che ne è venuto fuori! D'altra parte avevamo avuto un'anticipazione il 4 ottobre 2007, quando lo stesso consiglio comunale aveva accettato di stravolgere il territorio e la nostra qualità della vita, approvando una variante al vecchio PRG allora in vigore che di fatto apriva le porte all'insediamento petrolchimico dell'ENI in contrada Feudo. Ancora una volta i cittadini schierati contro i governanti sono stati usurpati dei loro diritti! Ancora una volta un sistema macabro e clientelare ha avuto la meglio sulle potenzialità della nostra terra! Prendete visione voi stessi del documento, da oggi pubblico, e rendetevi conto di ciò che vi diciamo. L'altro ieri, con la solita farsa architettata dall'uomo più subdolo della storia di ortona (... purtroppo non mi ricordo il nome ma so che voi tutti avrete già compreso), l'amministrazione Comunale con 4 manifesti affissi tre giorni prima della data, ha presentato al pubblico (?) il nuovo PRG, nella Sala Rotary del complesso Sant'Anna dove si possono accomodare solo 40 persone, ma che allo stesso modo risultava semi vuota per l'occasione. Riassumendo: nessuna visone strategica per sviluppare Ortona; nessun elemento architettonico in grado di poter fare la differenza e balzare agli onori della cronaca nazionale; nessun accorgimento urbanistico che sviluppa la qualità dell'impianto urbano e viario. I soli contenti sono stati gli "amici degli amici" che aspettavano di veder contracambiato il loro sostegno elettorale: chi, e sono molti (più della metà degli ortonesi), fregandosene della morale sociale ha accettato ricatti verso questo "male oscuro", non ha fatto altro che alimentare la sporca logica amministrativa in vigore. Ortona sprofonda e gli ortonesi "conniventi con regole e modelli" stanno a guardare il loro stesso declino! Roba da non credere! ... noi, comunque, restiamo fiduciosi nel trionfo della giustizia. Magistratura e Corte dei conti non si faranno attendere ancora per molto.

martedì 18 dicembre 2007

LA DIFFERENZA TRA MARCHE E ABRUZZO E' NEGLI UOMINI CHE LE AMMINISTRANO. ECCOVI UN ESEMPIO: IL CASO FOLIGNANO (AP)



Ecco un esempio lampante di corretta e saggia amministrazione pubblica: cioè di come si dovrebbe comportare un sindaco, un consiglio comunale ed il proprio presidente di fronte ad una questione delicata come il potenziale insediamento industriale di una centrale TurboGas a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, a pochi chilometri dal confine abruzzese. Regione, Provincia, Comune, Enti preposti e Associazioni Spontanee dei cittadini locali; Regione, Provincia, Enti preposti, Comuni e Associazioni Spontanee dei cittadini limitrofi abruzzesi! Tutti insieme e a priori della proposta per decidere e optare per la soluzione migliore che tuteli innanzitutto la salute dei cittadini.

Tutto ciò che non è successo ad Ortona (CH) per il previsto insediamento petrolchimico del Centro Oli ENI di Contrada Feudo! Tutto questo grazie agli uomini che ci governano, eletti inconsciamente da cittadini "conniventi" con i loro scranni di potere ed i loro metodi amministrativi.APPRENDIAMO LA LEZIONE FACENDONE TESORO PER L'AVVENIRE. MAI PIU' AMMINISTRATORI DEL GENERE PER ORTONA

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Turbogas- Le decisioni del Consiglio Comunale di Folignano

Il presidente del Consiglio comunale di Folignano, Daniele Ricciotti, a seguito della commissione consiliare del 26 novembre u.s. che aveva dato mandato al sottoscritto e al consigliere Luigi Sciamanna di redigere un documento unitario sul tema della centrale Turbogas prevista nella zona di marino del Tronto, rende noto quanto segue.

Il consiglio comunale del 30 novembre ha a lungo discusso sul tema posto all'ordine del giorno circa l'eventuale costruzione di una centrale turbogas nella zona industriale limitrofa all'abitato di Villa Pigna. Dal costruttivo confronto è emersa tutta la preoccupazione da parte dei gruppi consiliari sia di maggioranza che di opposizione i quali hanno convenuto sul metodo fin qui adottato nella gestione delle azioni che la presidenza del consiglio comunale ha intrapreso.
Si è inoltre dato atto che il "NO" alla centrale - così come è stata proposta nel progetto preliminare - non rappresenta una chiusura netta ed ideologica a qualsiasi progettazione, bensì rappresenta un segnale che mira ad ampliare la discussione sulle varie possibilità offerte dalle attuali conoscenze tecniche, aprendo a soluzioni alternative dal minor impatto ambientale e che non vadano inutilmente a stravolgere la vita dei cittadini per una sovrapproduzione di energia elettrica in favore del profitto di qualche industriale. Al consiglio comunale la presidenza Ricciotti ha sottoposto l'esame del documento unitario stilato con il consigliere Sciamanna Luigi nei giorni precedenti, evidenziando i punti salienti che lo caratterizzano. In primo luogo si esprime preoccupazione per la natura ed il dimensionamento del progetto, per i toni sommessi con cui è stato presentato, contrarietà all'approvazione dello stesso in quanto difforme dai criteri posti alla base del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) sul principio di ecoefficienza energetica e per le applicazioni di area industriale omogenea e per il criterio della produzione distribuita e non concentrata di energia (enunciati del punto 2 e 4 del documento di sintesi del PEAR). Sono emersi, inoltre dubbi circa la procedura di VIA e la incoerenza delle motivazioni sulla cogenerazione - secondo il preliminare la centrale dovrebbe produrre calore per la cartiera, ora chiusa, che insite nelle immediate vicinanze dell'impianto da realizzare -. Si è convenuto anche sulla esigenza che, prima di autorizzare determinati impianti, la Provincia approvi un proprio Piano Energetico dalle risultanze di uno studio approfondito e particolareggiato, sui luoghi di domanda e deficit di energia, e a prospettare e calibrare interventi ammissibili solo laddove si possa determinare l'enunciato principio di "ecoefficienza energetica". In tale processo sarebbe auspicabile il coinvolgimento effettivo e fondante di tutte le amministrazioni comunali, affinché lo strumento di programmazione stimoli le suddette amministrazioni comunali ad un maggiore impiego di fonti rinnovabili; continuare a favorire sostegni concreti e immediatamente accessibili alle realtà locali ed anche alle domestiche, compatibilmente e in aggiunta, eventualmente, al sistema di incentivazioni attivato dallo Stato centrale, oltre ad approfondire la ricerca della produzione di energia da fonte rinnovabili, mediante le professionalità che già operano nelle strutture pubbliche e private. Sarebbe un ulteriore contributo un maggiore coinvolgimento degli Istituti a partecipazione pubblica e del sistema universitario per individuare un numero discreto di interventi tra quelli più promettenti, sui quali puntare per stimolarne la ricerca ed ottenere ricadute positive anche nel breve periodo, con la priorità alla ricerca della produzione di energia da fonte rinnovabili, eolica, biomasse, biocarburanti e geotermia. Inoltre, il Consiglio ha preso atto che, a seguito della definitiva approvazione del piano regolatore generale, si sono create aspettative legittime ai proprietari delle aree divenute edificabili, con l'ulteriore considerazione che il Comune di Folignano ha da sempre garantito ai suoi oltre 9300 cittadini una buona qualità ambientale, preservando il territorio da interventi dal forte impatto.
Pertanto il documento unitario, votato all'unanimità dai consiglieri ha dato mandato agli organi comunali competenti, di produrre osservazioni sulla base dei rilievi evidenziati e specificatamente per:

I. adottare tutte le azioni amministrative e giudiziali per opporsi alla costruzione della centrale di cui in premessa e volte a tutelare i cittadini di Folignano dal deterioramento ambientale che l'impianto in oggetto dovesse determinare al proprio territorio dal relativo deprezzamento dei valori immobiliari, viste anche le aspettative determinate dall'approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale

II. chiedere alla Provincia di Ascoli Piceno, di addivenire alla approvazione del PEAP, Piano Energetico Ambientale Provinciale, al fine di individuare le esigenze energetiche e sulla base di queste ammettere tipologie e localizzazione di impianti tali da ottimizzare ed equilibrare la produzione di energia in relazione alla reale esigenza del territorio e dei poli produttivi;

III. richiamare gli Enti Regione e Provincia al rispetto del concetto di equità e sussidiarietà che non scarichi esclusivamente sul territorio Piceno il peso di un deficit energetico che deve essere ripartito anche con la nuova Provincia di Fermo;

IV. non autorizzare impianti di produzione di energia che risultino difformi dai criteri del PEAR e da un coerente inquadramento territoriale con relativo equilibrio tra domanda ed offerta di energia;

V. avvalersi di tutte le iniziative ammesse dalla Legge Regionale n. 7/04, e valutare, anche attraverso lo strumento della "inchiesta pubblica" quali migliori condotte adottare. Inoltre, ed è notizia del 3 dicembre u.s., che la Regione Marche con apposito invio a mezzo fax, ha comunicato al comune di Folignano e agli altri enti locali anche del vicino Abruzzo che: "si è rilevata la necessità per il proponente di estendere il deposito del progetto ad alcuni Comuni dell'area limitrofa all'intervento che ricadono anche nel territorio abruzzese. [...] La società SEA Spa ha inoltre comunicato che provvederà a pubblicare l'avviso di deposito del progetto su un quotidiano a diffusione regionale e nel Bollettino della regione Marche presumibilmente il prossimo 6 dicembre 2007. Non appena verificato che il proponente avrà effettivamente provveduto alla pubblicazione dell'avviso, verrà data tempestiva comunicazione ai Comuni interessati affinché provvedano al loro necessario deposito ... e a tutte le forme di pubblicità che i comuni stessi riterranno di attuare."

Il Comune di Folignano vigilerà su quanto proposto dalla Regione Marche, promuovendo tutte le iniziative di pubblicità della progettazione preliminare e le eventuali ulteriori azioni a contrasto di impianti inutilmente sovradimensionati che andrebbero a minare, sotto molti aspetti la salute pubblica (inquinamento ambientale, acustico, modifiche del microclima locale ecc...).

Daniele Ricciotti
Presidente del consiglio comunale di Folignano

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La Stampa e la notizia


Una lunga discussione ha fatto emergere preoccupazione che non ha colore politico, per la centrale prevista nella zona di Marino del Tronto. «Il “no” non rappresenta una chiusura netta ed ideologica a qualsiasi progettazione», spiega Daniele Ricciotti, presidente del consiglio comunale. «Il "no" alla centrale - così come è stata proposta nel progetto preliminare - è un segnale che mira ad ampliare la discussione sulle varie possibilità offerte dalle attuali conoscenze tecniche, aprendo a soluzioni alternative dal minor impatto ambientale, e che non vadano inutilmente a stravolgere la vita dei cittadini per una sovrapproduzione di energia elettrica in favore del profitto di qualche industriale». La preoccupazione è volta verso la natura e la dimensione del progetto e per i toni sommessi con cui è stato presentato. Dubbi anche verso la procedura della V.I.A., la Valutazione di Impatto Ambientale, «i cui dati relativi alle emissioni nell'atmosfera, all'inquinamento acustico, all'alterazione del microclima per le temperature di emissione, ai residui e sottoprodotti solidi, al consumo di acqua, che detta centrale produrrebbe, e i cui dati sono o non stimati e quindi omessi, ovvero genericamente riportati con l'affermazione di rispetto dei limiti di legge», come si legge ne documento riassuntivo dell'ultimo consiglio comunale. Il Comune si aspetta anche che la Provincia, prima di autorizzare l'impianto, approvi un piano energetico che comprenda uno studio sulla effettiva domanda e l'effettivo deficit di energia, coinvolgendo tutte le amministrazioni comunali, come anche una partecipazione pubblica e del sistema universitario, dando priorità alla ricerca della produzione di energia da fonte rinnovabili, eolica, biomasse, biocarburanti e geotermia. E proprio il presidente del Consiglio comunale di Folignano, Daniele Ricciotti, ha convocato in via urgente per martedì 18 dicembre 2007 alle ore 15.00 presso la sala consiliare di Folignano una riunione con i sindaci del territorio ascolano e abruzzese in merito al problema Turbogas.

L'incontro ha lo scopo di «creare una sinergia comune» tra i vari Enti locali ed elaborare un percorso unitario «volto alla condivisione di uno staff tecnico in grado di elaborare le osservazioni al progetto preliminare sulla centrale di cogenerazione», di cui nelle settimane scorse, proprio grazie al contributo del Comune di Folignano, si è molto parlato. La nuova centrale Turbogas, infatti, che sorgerà sul territorio marchigiano si troverà esattamente al confine con l'Abruzzo e in questo modo qualsiasi tipo di ricaduta interesserà anche la nostra regione. Le osservazioni comuni permetteranno una valutazione più ampia del progetto, «e non potranno non chiarire le numerose lacune emerse nel progetto preliminare», considerando le ricadute ambientali e la qualità della vita che si otterrebbero da un impianto produttivo così come è stato concepito. «In tal senso», ha spiegato Ricciotti, «tutti i sindaci direttamente o indirettamente interessati possono partecipare, visto che l'incontro è aperto alle amministrazioni che hanno a cuore la salute dei propri cittadini nonché la tutela ambientale di un territorio cui pochi si interessano, se non per ragioni prettamente propagandistiche o strumentali». Settimio Ferranti dell'associazione "Dalla parte giusta", lamenta però la mancata condivisione di osservazioni con percorsi tecnico/politici, «in nome del bene comune», con le associazioni culturali dei cittadini, «come se la politica partecipativa, con l'orecchio teso, fosse un antico miraggio e per pochi».


Ma che cos'è una centrale TURBOGAS?


Una centrale a ciclo combinato con turbina a gas, detta anche centrale con turbina a gas e a vapore, coniuga in modo ideale i punti di forza di due processi termici: la generazione di corrente elettrica mediante una turbina a gas abbinata a una turbina a vapore. Per indicare questo tipo di centrale, in inglese viene comunemente impiegato l’acronimo CCGT (Combined Cycle Gas Turbine power plant). Una Centrale TurboGas CCGT, (ovvero centrale a ciclo combinato) è un tipo di centrale termoelettrica che produce energia elettrica utilizzando come materia prima il gas naturale.

Centrale termoelettrica: concetti generali

Una centrale termoelettrica e' un impianto all'interno del quale l'energia termica generata dalla combustione di una massa di combustibile (carbone, nafta, orimulsion o metano) viene trasformata, attraverso un ciclo termico, in energia meccanica la quale, attraverso l'alternatore, viene poi trasformata in energia elettrica.

Che ne pensano delle centrale TURBOGAS?

C.N.R. (Centro Nazionale Ricerche)
In Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbogas, cioè impianti a ciclo combinato alimentati a gas naturale (metano); ma dagli studi di Nicola Armaroli (ricercatore dell'Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del CNR di
Bologna) e Claudio Po (medico presso l'Unità Operativa Rischio Ambientale dell'Asl del capoluogo emiliano) risulterebbero meno "puliti" di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza, che eroga 4670 GWh di energia, emetterebbe ogni anno, oltre ad anidride carbonica e ossidi di azoto (NOx) già preventivati, anche 290 t di particolato (PM 10, PM 2,5 e PM 0,1 - ovvero le "polveri" sospese in atmosfera, con diametro inferiore rispettivamente a 10-2,5-0,1 millesimi di mm), 9 t di ossidi di zolfo (SOx), 126 t di monossido di carbonio (CO), 205 t di metano e 42 t di altri composti organici volatili; sostanze che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Criticabile è anche una normativa che non impone controlli sul particolato secondario (non emesso direttamente ma che si forma poi in atmosfera) fine ed extrafine, cioè PM 2,5 e PM 0,1 particolarmente insidiosi per l'apparato respiratorio. Di parere opposto è Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR di Roma: «Gli impianti turbogas non costituiscono assolutamente una minaccia per la salute pubblica, come dimostra lo scarso impatto ambientale di quello parmense». Tutti, comunque, concordano sul maggior rendimento e minor impatto ambientale rispetto alle centrali a carbone o a olio combustibile, che andrebbero convertite al turbogas.


Inquinamento a turbogas

Gianmarco Guazzo - lanuovaecologia.it
Mentre Marzano annuncia la carica delle nuove centrali, arrivano ancora conferme sulla loro dannosità per la salute. Dopo quello del Cnr un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini. Ancora conferme sulla dannosità per la salute delle centrali turbogas. Un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, presentato ufficialmente martedì scorso nella sede della Camera del Commercio di Vicenza, ha alimentato le preoccupazioni recentemente espresse da cittadini di tutta Italia in merito alla pericolosità delle emissioni di polveri fini e ultrafini da centrali termoelettriche a ciclo combinato. Lo studio, commissionato dalla stessa Camera di Commercio e redatto da Paolo Baggio (Università di Trento), Giovanni Antonio Longo e Andrea Gasparella (Università di Padova), riguarda i parametri di valutazione dell’impatto del progetto di centrale termoelettrica di Montecchio Maggiore (Vicenza), della potenza di 760 Megawatt, e prende in considerazione tre punti essenziali: le emissioni in atmosfera, il sistema termodinamico della centrale e le compensazioni ambientali. Per quanto riguarda il primo punto, si legge che la centrale, così come viene presentata dal progetto redatto da Euganea Energia, emette una quantità rilevante di ossidi di azoto, ossidi di carbonio e polveri. Una quantità talmente elevata da superare, secondo lo studio, quella emessa complessivamente dai 17 comuni del circondario. Le conclusioni relative al secondo punto indicano che il sistema termoelettrico è dotato di un “impianto non molto flessibile”, pur se fornito di turbine collaudate e quindi affidabili. Quanto alle compensazioni dell'impatto ambientale, infine, gli studiosi definiscono quelle che metterebbe in campo Euganea Energia “poco percorribili perché generiche e scarsamente documentate”. Questa ricerca va ad aggiungersi all’ormai noto studio di Nicola Armaroli e Claudio Po del Cnr, e rappresenta a livello nazionale un ulteriore, autorevole campanello d’allarme sulla pericolosità delle centrali turbogas per la salute umana e l’ambiente. Dice Stefano Fracasso, assessore all’Ambiente e all’Ecologia del comune di Arzignano (Vicenza): “E’ una relazione documentata, seria, che ha preso in considerazione emissioni e polveri, ma che soprattutto ci conforta rispetto alle posizioni che abbiamo assunto nelle varie sedi”. Sì, perché sono circa due anni che le amministrazioni comunali della zona, l’amministrazione provinciale di Vicenza, i comitati “anticentrale” e i cittadini protestano contro l’installazione di questo impianto sul loro territorio. Un po’ come sta succedendo a Termoli, in Molise, dove gli stessi soggetti lottano da più di due anni contro la costruzione di una centrale turbogas nella zona (della stessa potenza di quella di Montecchio Maggiore), e dove ha avuto luogo, il 17 gennaio scorso, una grande manifestazione pubblica di protesta. A questo punto è lecito affermare che la rete della mobilitazione popolare contro la soluzione delle centrali a ciclo combinato si va estendendo in tutta Italia, tanto da coinvolgere anche chi con le turbogas c’entra poco, come Scanzano Jonico, che ha incluso recentemente Termoli tra i luoghi da difendere e con cui essere solidali nella protesta. In nome della difesa della salute pubblica e dell’ambiente.

Centrali a turbogas dannose
a cura del CNR
Un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna mette in guardia sui danni per l’ambiente e la salute derivanti dall’apertura di nuove centrali a turbogas Le nuove centrali a turbogas per la produzione di energia sono altamente inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo. È quanto emerge da un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna pubblicato sul numero di novembre de La chimica e l’industria, organo ufficiale della Società chimica italiana. “Una centrale a ciclo combinato a gas naturale (turbogas) da 800 Mw”, spiega Nicola Armaroli, autore della ricerca, “brucia un miliardo di metri cubi di gas all’anno e produce parecchie centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini, le più pericolose per la nostra salute.

Nonostante questo, in nessuno delle decine di progetti per nuove centrali elettriche che utilizzano questa tecnologia, inclusi quelli già autorizzati dal ministero dell’Ambiente, si fa menzione della produzione di questi pericolosi inquinanti”. L’apertura di nuove centrali a turbogas andrebbe ad aggravare una situazione già critica sul piano ambientale soprattutto nella Pianura Padana che, per le polveri fini ed ultrafini, è una delle zone più inquinate d’Europa. La legge è inadeguata e non protegge la salute pubblica. Infatti per ottenere l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario). Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia. “La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli, quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in materia”.

Nicola Armaroli
Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività
Phone: +39 051/6399820Photo: +39 333/2443817
E-mail: armaroli@isof.cnr.it

lunedì 17 dicembre 2007

CI SERVE ALTRO PER SCONGIURARE IL PERICOLO "SALUTE DI TUTTI"?



IN ATTESA DELLA RELAZIONE FINALE TECNICO-SCIENTIFICA CHE IL PRESTIGIOSO ISTITUTO DI RICERCA "MARIO NEGRI" DEVE CONSEGNARE NELLE MANI DELLA PROVINCIA DI CHIETI DA QUEST'ULTIMA COMMISSIONATA, PUBBLICHIAMO L'APPELLO CHE WALTER CAPORALE, CONSIGLIERE REGIONALE DEI VERDI, HA RIVOLTO PUBBLICAMENTE AL SINDACO DI ORTONA:

“DAI PRIMI DATI DELLA RELAZIONE DEL MARIO NEGRI SUD SUL CENTRO OLI DI ORTONA SORGONO FORTI PREOCCUPAZIONI E FONDATI TIMORI PER AMBIENTE, AGRICOLTURA E SALUTE. IL SINDACO DI ORTONA, FRATINO, BLOCCHI L’ITER AMMINISTRATIVO PER LA REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE”.

Dichiarazione di Walter CAPORALE:

“Ho davanti a me i primi risultati che il Mario Negri Sud ha reso noti sulle conseguenze che la realizzazione del Centro Oli di Ortona potrebbe comportare su salute, ambiente ed agricoltura.

Ebbene, dire che sono preoccupatissimo è dir poco. E’ scritto che “….gli inquinanti ricadono sul suolo fino a circa 5 km di distanza dal punto emissivo……e che quindi
oltre ad Ortona saranno realisticamente colpiti ...dagli inquinanti emessi principalmente gli abitati di Tollo, di Miglianico e di Francavilla”.

Le sostanze inquinanti emesse in atmosfera da almeno 4 camini che lavoreranno per 365 giorni all’anno equivalgono a valori “superiori da 5 a 20 volte rispetto a quelli stimati dall’ENI nell’analoga simulazione presentata nel documento di Valutazione di Impatto Ambientale”.

“La presenza degli inquinanti immessi in atmosfera potrebbe comportare l’aumento di determinate patologie a carico del sistema respiratorio come allergie, atopia, asma, bronchiti acute e croniche”.

Per non parlare dei danni all’agricoltura in particolare per quanto attiene la composizione chimica del terreno che porterà ad un indebolimento generale delle piante con conseguenze negative per tutta l’attività”.

Continua CAPORALE:

“Un quadro della situazione che non può non destare forte preoccupazione. Occorre applicare il , sancito a livello europeo, che impone il blocco di ogni ulteriore atto amministrativo fino a quando non sarà accertata la innocuità dell’insediamento ENI.

I VERDI alla Provincia di Chieti, nel Consiglio Provinciale tenutosi ad Ortona, votarono contro l’insediamento ENI che poco o nulla porterà in termini occupazionali alla collettività locale mentre tanto porterà in termini di danni alla salute, all’ambiente ed all’agricoltura come anche il Mario Negri Sud ha rilevato. Verrebbe da dire “l’avevamo detto”ma non serve.

Alla luce dei primi dati del Mario Negri, ed in attesa di poter leggere tutta la relazione dello stesso Centro di ricerche, invito il Sindaco di Ortona, Fratino, a riconsiderare la posizione del Comune da lui rappresentato e ad applicare il su richiamato ”.

L’Aquila, 11 Dicembre 2007

SE POI QUALCUNO NON SAPESSE L'ESISTENZA DELL'ISTITUTO DI RICERCA FARMACOLOGICO "MARIO NEGRI - SUD" E DEL SUO INESTIMABILE FONDATORE - IL PROF.
SILVIO GARATTINI - O AVESSE QUALCHE DUBBIO SULLA QUALITA' DEI DATI AI QUALI FA RIFERIMENTO IL CONSIGLIERE CAPORALE, PUO' INIZIARE A DOCUMENTARSI CON QUESTE PRIME NOTIZIE DA NOI FORNITE.
BUONA LETTURA

L’Istituto Mario Negri è strutturato in Dipartimenti, Laboratori e Unità di ricerca.
Il Dipartimento incaricato dalla Provincia di Chieti di analizzare la questione "Centro Oli ENI" previsto in Contrada Feudo di Ortona è il Dipartimento Ambiente e Salute così composto:

* Lab.: Biochimica Analitica
* Lab.: Chimica e Tossicologia dell'Ambiente o Unità: Igiene Industriale e Ambientale
* Lab.: Spettrometria di Massa
* Lab.: Tossicologia della Nutrizione
* Lab.: Tossicologia Molecolare o Unità: Bioindicatori proteici e genetici
* Unità: Strumentazione Analitica
* Unità: Valutazione di Rischio degli Inquinanti Ambientali


Linee di Ricerca

L’attività del Dipartimento Ambiente e Salute è dedicata allo studio dei fattori ambientali rilevanti per la salute umana. Le principali linee di ricerca riguardano la rilevazione di fattori tossici nell’ambiente, la valutazione dell’esposizione umana e dei rischi per la salute, infine lo studio dei meccanismi di tossicità degli inquinanti.

La valutazione della presenza di inquinanti nell’ambiente riguarda sia sostanze ben conosciute, come diossine e PCB, che nuove classi di contaminanti “non convenzionali” (interferenti endocrini, composti “naturali” potenzialmente tossici, e farmaci diffusi nell'ambiente a seguito dell’utilizzo umano o veterinario). Da questi studi è nato di recente un originale campo d’indagine, che permette di studiare i consumi di droghe d’abuso, attraverso la loro identificazione e misura nelle acque di scarico urbane e nei fiumi.

Per la rilevazione di queste sostanze vengono sviluppate e utilizzate tecniche analitiche sofisticate basate sulla spettrometria di massa.

Il Dipartimento è attivo nella valutazione dell’esposizione umana ai composti tossici presenti nell'ambiente e negli alimenti. La dieta, infatti, è la principale fonte di inquinanti di interesse prioritario (PCB, diossine e altri interferenti endocrini).

La valutazione del rischio associato a reali situazioni di contaminazione ambientale, ha assunto di recente grande importanza. Per rispondere alla crescente richiesta d’informazione, il Dipartimento svolge un'attività di Analisi di Rischio tossicologico ed ecotossicologico, basata su studi in campo e modelli previsionali di tossicità.

Studi di epidemiologia molecolare vengono utilizzati per identificare fattori genetici e/o ambientali capaci di influenzare il rischio per la salute. Si cercano inoltre nuovi “indicatori biologici” utili all’identificazione di soggetti a rischio, per poi individuare appropriate strategie di prevenzione.

Nel Dipartimento è stata sviluppata una piattaforma tecnologica avanzata di proteomica, per identificare proteine differenzialmente espresse in vari comparti biologici, in diverse condizioni sperimentali e cliniche. Questo approccio in ambito tossicologico è particolarmente interessante, perché può portare alla scoperta di nuovi bioindicatori di effetto tossico o patologia, e identificare bersagli molecolari e meccanismi alla base della tossicità di inquinanti e farmaci.

Consorzio Mario Negri Sud
Via Nazionale
66030 Santa Maria Imbaro (Chieti)
Tel: +39-0872-5701 (centralino)
Fax: +39-0872-570416
Website: www.negrisud.it


Silvio Garattini / Direttore, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

Silvio Garattini è nato a Bergamo il 12/11/1928. Perito Chimico. Dottore in Medicina.
Libero Docente in Chemioterapia e Farmacologia. Assistente ed Aiuto presso l'Istituto di Farmacologia dell'Università di Milano fino all'anno 1962. Fondatore nel 1963 e direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri". Attualmente l'Istituto "Mario Negri" ha quattro localizzazioni [Milano, Bergamo, Ranica (Bg), S. Maria Imbaro (Ch)] con un personale di oltre 850 unità. Autore di molte centinaia di lavori scientifici pubblicati in riviste nazionali ed internazionali e di numerosi volumi nel campo della farmacologia.

Fa parte del Gruppo 2003 {gruppo dei ricercatori italiani altamente citati nella letteratura scientifica internazionale}. Fondatore dell'European Organization for Research on Treatment of Cancer. Negli ultimi decenni è stato membro di vari organismi fra cui: Comitato di Biologia e Medicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), Consiglio Sanitario Nazionale e Commissione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la politica della ricerca in Italia, Membro della Commissione Unica del Farmaco (CUF) del Ministero della Salute.

Ha ricoperto le seguenti cariche: Presidente del Comitato di Chemioterapia Antitumorale dell'Unione Internazionale contro il Cancro, Presidente della Organizzazione Europea di Ricerche sul Cancro (EORTC), Consulente dell' Organizzazione Mondiale della Sanità. Membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Presidente della European Society of Biochemical Pharmacology. Membro del Committee for Proprietary Medicinal Products (CPMP) dell'European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA). Membro del Comitato esecutivo per la Politica della Ricerca (CEPR) del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, Presidente Steering Advisory Group Current Controlled Trials, Componente del Comitato Scientifico della Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori. Vice-Presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Presidente Commissione Ricerca e Sviluppo dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Attualmente è Presidente dell'Associazione "Via di Natale" e della Fondazione Angelo e Angela Valenti. Presidente della Commissione Tecnica per l'Assistenza Farmaceutica, Regione Autonoma della Sardegna. Componente Comitato Strategico per il Welfare, Regione Lombardia.

Attualmente è Componente del Consiglio Superiore di Sanità e Membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Fellow della New York Academy of Sciences, dell'American Association for the Advancement of Science e di numerose società scientifiche nazionali e internazionali. Honorary Fellow Royal College of Physicians (Pharmaceutical Medicine).

Tra le numerose onorificenze ricevute si segnalano la Legion d'Onore della Repubblica Francese per meriti scientifici; Premio della Società Italiana di Chimica "Giulio Natta", Grand Ufficiale della Repubblica Italiana e Lauree Honoris Causae alle Università di Bialystok, Polonia e di Barcelona, Spagna.

Fra i premi dell’ultimo triennio: Premio Ippocrate per la comunicazione scientifica. Premio Mens Sana in Corpore Sano. Università degli Studi di Milano, Premio Nuova Spoleto, Premio Angelo dell’Anno, Alkmeon International Prize, Premio Internazionale Sant’Agostino Città di Bergamo, Premio Il Campione per la Scienza. Premio Luigi Coppola, Lecce.

In oltre 40 anni di attività, l'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", sotto la direzione del Prof. Garattini, ha prodotto oltre 10.000 pubblicazioni scientifiche e circa 200 volumi, in cancerologia, chemioterapia e immunologia dei tumori, in neuropsicofarmacologia, in farmacologia cardiovascolare e renale.

Oltre 4000 sono i giovani laureati e tecnici che si sono specializzati in questo periodo presso l'Istituto.

venerdì 14 dicembre 2007

QUALCUNO AVRA' MAI IL CORAGGIO DI FARLO?



Lettera Satirica a Babbo Natale. Ogni riferimento a persone o a cose è puramente casuale.


Caro Babbo Natale, quest'anno vorremmo un piccolo regalo che siamo certi farebbe felici moltissimi amici. Ti raccontiamo però prima la storia che ci ha indotto a scriverti! In un paese lontano dal mondo, in una galassia sperduta del sistema solare, c'era un pianeta splendente chiamato "Perla". Qui vivevano due buffi signori che tutti conoscevano per via della loro professione: erano "attori" conosciuti come Franco&Ciccio, e cercavano sempre ed in ogni modo di apparire in televisione satellitare per rafforzare la loro notorietà oramai in continua discesa grazie ai tonfi delle loro ultime imprese cinematografiche. Facevano vedere agli altri di essere amici per la pelle, ma in verità tutti sapevano che erano veri nemici giurati, e che solo per forza di cosa erano costretti a stare
sempre insieme. Infatti, prima della partenza per il lungo viaggio spaziale che li avrebbe accompagnati fino alla loro meta, erano stati stipulati accordi che prevedevano il loro sostegno reciproco per le future pellicole cinematografiche. Tutto questo solo per accrescere il loro già cospicuo reddito! Sempre e solo quello! Si dichiaravano magnanimi, buoni, e si mostravano gentili e disponibili con tutti, fino a quando però, un giorno qualcuno non si mise in testa di intralciare i loro progetti imprenditoriali. "Siamo attori e lo facciamo per il vostro bene" dichiararono altisonanti! "Non abbiate timore delle nostre sceneggiature", continuavano a dire ripetutamente, "... perché con i nostri film la comunità intera potrebbe guadagnare moltissimi soldi! .....lasciateci fare e ve ne renderete conto". Ma queste chiacchiere, purtroppo per loro, non riuscivano a convincere nessuno, anzi più il tempo passava e più i cittadini contrari ai loro film diventavano più numerosi. Numerosi a tal punto da far rimanere i "due attori" soli come "due orfanelli". Allora iniziarono a ricattare tutti gli amici dell'orfanotrofio, imponendo loro una lealtà forzata pena la perdita del posto di lavoro al colleggio che avevano ottenuto grazie a loro, e la requisizione delle loro terre con l'impedimento di costruirci sopra ogni genere di cosa! Spaventati dai ricatti, molti accorsero in loro aiuto fino a finanziare il loro ultimo film "FATTI e NON BUGIE", già uscito nelle sale cinematografiche da qualche mese. Il responso del botteghino ancora una volta, anche se per poco, ha dato loro ragione. Presi dall'euforia ma consci del risicato successo, iniziarono a prendere coscenza che nell'immediato futuro ci sarebbero state ancora solo poche occasioni di recitazione e che quindi bisognava sfruttare tutte le opportunità. Allora si misero subito a lavoro per ideare la loro ultima opera cinematografica e riuscirono in pochissimi mesi a scrivere a "quattro mani" la sceneggiatura del loro ultimo film intitolato "LA TERRA è NOSTRA". Proprio in quel momento però, le cose iniziarono ad andare storte! La casa distributrice del film infatti, avendo necessità di iniziare a girare le riprese in tempi brevi grazie all'aumento quotidiano dei costi delle pellicole, "spinse a tal punto il progetto" che in pochi giorni riuscirono ad avere i permessi per la produzione cinematografica di Franco&Ciccio! I maligni iniziarono allora a spargere la voce che la società finanziatrice del film aveva distribuito loro dei forti incentivi, e che avevano fatto la stessa cosa anche per tutte le altre comparse del cast. La fretta di iniziare però aveva inevitabilmente prodotto scompensi a non finire tra la popolazione del paese, che si era vista costretta a svendere alla società cinematografica produttrice della pellicola, diversi caratteristici terreni scelti proprio dal regista come set delle scene per il nuovo film. I "due attori", però, non avendo avuto tempo di studiare bene la parte, iniziarono a mettere in mostra gravi lacune di preparazione, cercando in ogni modo di aggrapparsi ad un copione che avevano a malapena letto una sola volta, e rincorrendo risposte vane e sempre senza fondamento per ogni loro battuta. Il risultato oggi, caro Babbo Natale, è dei più tragici: il pianeta "Perla", sta per perdere uno dei suoi paesi più belli. Un "meraviglioso" posto bagnato dal mare che se non intervieni tu, sarà svenduto ai famelici produttori cinematografici di Franco&Ciccio, oramai odiati da quasi tutta la comunità dei "perliani" perchè ritenuti i primi colpevoli di questo insensato progetto! I "due attori" percependo l'astio nei loro confronti che serpeggia tra la popolazione, con la loro abituale faccia di bronzo hanno iniziato a recitare la parte delle vittime, fino ad arrivare ad invadere con la loro risaputa arroganza ogni luogo pubblico utile, per accusare ingiustamente non solo chi si era schierato a testa alta e da veri uomini contro il loro ultimo ridicolo progetto, ma anche chi aveva avuto solo l'occasione di dividere spazi e tempo con essi. Figuracce indescrivibili che continuavano a renderli ridicoli mostrandosi "mezzi uomini senza palle" davanti agli occhi di tutti quelli che così avevano puntualmente la conferma del loro stato mentale debilitativo!!! Quindi, per questo, Babbo Natale, prima che qualcuno venga rinchiuso sul serio in manicomio per evidente incapacità di intendere e di volere, ti chiediamo di cercare un modo semplice per liberarci definitivamente dei due ricchissimi e logori "attori": ..... magari dietro le sbarre per qualche mese? ..... le accuse al pubblico ministero non mancherebbero, vedrai. Almeno solo per il tempo di ripulire la nostra terra da chi non ha l'onore di difenderla! ..... so che farai di tutto per accontentarci. Un consiglio: manda in avanscoperta la Befana, quei due li sono sempre attratti dal fascino femminile straniero!!!

Con infinito affetto, la tua comunità del pianeta "Perla"

mercoledì 12 dicembre 2007

IL RUGGITO DEL CONIGLIO



Abbiamo l'onore di pubblicare per primi la lettera che il Presidente del Consiglio comunale di Ortona, il preg.mo Dott. Avv. Remo Di Martino ci ha inviato. Nel ribadire che nel nostro blog trovano sempre spazio tutti
quelli che hanno voglia di animare correttamente il dibattito atto alla crescita della nostra comunità, siamo però dispiaciuti che questo onorevolissimo intervento sia solo un tentativo per discreditare le opinioni scientifiche e accademiche di una professoressa universitaria che bontà sua, a leggere le parole del noto avvocato, non dovrebbe neanche esistere.

L'indirizzo della Prof.ssa D'Orsogna lo pubblichiamo ogni volta e se qualche cittadino italiano facoltoso, molto facoltoso o straordinariamente facoltoso, vuole assumersi l'onere di andarla persino a scovare negli Stati Uniti D'America, può farlo liberamente portandole anche i saluti di un'intera comunità che ha trovato in lei ciò che purtroppo la stessa non riesce a cogliere in molti riferimenti della classe politico-dirigenziale abruzzese attuale.

Se poi l'affermato avvocato ortonese non riesce a trovare argomenti più edificanti di una querela per rispondere alle precise opinioni sull'operato degli organi amministrativi comunali e regionali avute dai dati e dagli studi ottenuti dal confronto scientifico, vuol dire forse che lui stesso con il suo fare conferma
i dubbi sulle carenze etiche-procedurali che la lotta sociale a più livelli CONTRO l'insediamento del Centro Oli ENI previsto in Contrada Feudo di Ortona ha evidenziato agli occhi di tutta la popolazione regionale.

Infine, ci preme evidenziare come moderatori del blog che forse il passaggio offensivo della lettera della Prof.ssa D'Orsogna da noi pubblicata in un precedente post al quale fa riferimento il noto "principe del foro", .....
Alla luce di tutti questi fatti, della vostra miopia, della vostra ignoranza, della vostra incompetenza, della vostra stupidita' e dei forti interessi personali che avete in gioco ....., non debba essere visto come critica personale ma come giudizio tecnico amministrativo. Se gli amministratori ritengono di aver operato bene, forse crediamo che farebbero meglio ad ostentare documenti e atti che neghino queste critiche.

Noi siamo pronti ad offrire il nostro spazio web affinché tutti possano riuscire ad esprimere correttamente i propri pareri. Poi se questi sono sempre latenti, per diritto di cronaca ci acconteteremo di pubblicare anche ruggiti innocui come questi, amabilmente ingigantiti ad arte. ..... sempre più eleganti di chi schiaffeggia pubblicamente un Giudice! .... o no Dott. Avv. Di Martino?


Comunque ribadiamo a chi "deve vedere per credere" che l'arrivo in Italia della Prof.ssa D'Orsogna è previsto nei primi giorni di gennaio 2008.


Maria Rita D'Orsogna, PhD
Assistant Professor
Mathematics Department
California State University at Northrdige
Los Angeles CA 91330


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Gentile professoressa,

ho letto con stupore la sua mail, che risontro con la presente, e sono giunto alla conclusione che lei non esiste. Mi spiego: il suo nome ed il suo intervento deve essere stato inventato da qualcuno ad arte, oppure, se esiste veramente una prof. D'Orsogna qualcuno spende il suo nome a sua insaputa. Mi rifiuto di pensare che una persona, benchè mossa dalle migliori intenzioni, possa scendere ad un così basso livello, che in altre epoche giustificherebbe una sfida a duello. Preferisco pensare che sia tutta una invenzione di qualche buon tempone che, come al solito, non vuole uscire allo scoperto e si nasconde dietro un nome finto. Ad ogni buon conto chiunque abbia scritto sappia che sono costretto, anche perchè le offese sono state inviate ad innumerevoli persone, a querelarmi per difendere non tanto il mio nome che certo non viene scalfitto da una o più professori, ma per il fatto che in questa delicata fase della vita amministrativa sono stato il Presidente del consiglio comunal e, che senza avere forzato la volontà di nessuno ho raccolto il voto favorevole di tutta la maggioranza e di due consiglieri della minoranza. Vede professoressa o chi vi è dietro, in Italia esiste una democrazia per la quale nessuno può essere giudicato, neppure di stupidità, se esprime una valutazione politica, così come è avvenuto nel consiglio comunale che presiedo. Certo è facile dire che vi sono interessi che tutto si è fatto in pochi giorni ma, come avevo tentato di fare, le ho spiegato che non è affatto così e che sono sempre pronto chiarire ogni dubbio. Rifletta invece lei o chi c'è dietro di lei che il suo scritto, già raccolto e propalato da alcuni blogger, non farà altro che armare la mano di chi potrebbe, come del resto nei miei confronti è già avvenuto compiere dei gesti scondiderevoli. Ma forse la domanda è retorica perchè è esattamente quello che si vuole fare: creare i presupposti per intimorire chi ha una diversa opinione. Ove si dovesse accertare la sua esistenza, a questo penserà la magistratura, può stare tranquilla che le farò visita presso l'università dove insegna, per spiegare ai suoi alunni e colleghi, del resto come lei ha fatto ai miei concitadini quale alto senso del rispetto che ha delle persone e delle istituzioni. Magari questo fatto la aiuterà nella sua carriera accademimica ed io non sarò dispiaciuto perchè avrò la conferma che il mondo gira al contrario. Va da sè che dovessi ricevere anche un solo centesimo per il risarcimento del danno derivante dalle offese ricevute lo devolverò in beneficenza alla lega per la tutela del cane (se si informa appurerà anche il motivo di questo simbolico gesto). Non mi risponda perchè riterrò la sua risposta una molestia.


Remo Di Martino.

martedì 11 dicembre 2007

E CHI LA FERMA PIU' ....



Abbiamo il piacere di Pubblicare per primi la lettera che la Prof.ssa Maria Rita D'ORSOGNA ha inviato questa volta direttamente al Sindaco di Ortona (?) Fratino e al suo degno "compare" Di Martino e per conoscenza
a tutte le redazioni dei maggiori quotidiani abruzzesi. Siamo certi che possa essere ancora una volta d'esempio la puntualità della scienziata italo-americana di origini ortonese-lancianese che instancabilmente riesce ad essere presente nella vita sociale della nostra comunità pur a migliaia di chilometri distante. La lotta CONTRO l'insediamento del Centro Oli ENI previsto in Contrada Feudo di Ortona, grazie all'impegno della professoressa D'Orsogna ha trovato un eccezionale baluardo accademico! Ancora una volta, e non ci stancheremo mai di farlo, la ringraziamo pubblicamente per tutto quello che fa, aspettando con ansia il suo arrivo in Italia previsto per i primi giorni di gennaio 2008.


Gentile Sindaco Fratino,
Gentile Dr. Martino,

sicuramente avete letto dai giornali locali le recenti dichiarazioni ufficiali del Mario Negri Sud in merito alla grave pericolosita' dell'impianto petrolifero che l'Eni ha
progettato in contrada Feudo.

Queste notizie, in caso non le abbiate lette, sono riportate sul quotidiano prima da noi www.primadanoi.it, in prima pagina.

IL CENTRO OLI LO AVETE APPROVATO VOI IN SOLI 20 GIORNI

Vi ho mandato un email in data 15 ottobre, quasi due mesi fa, in cui anticipavo i forti danni alla salute e alla vegetazione poi confermati dal Mario Negri Sud, al quale mi e' stata data una risposta fuori tema, poco chiara e in cui venivo totalmente dismessa dicendomi di essere poco informata. Le mie preoccupazioni di persona di scienza sono state totalmente ignorate. Non potete dire se non in cattiva fede che non sapevate. Vi io allertati io due mesi fa. In piu'l'ignoranza non e' ammissibile quando si parla della salute delle persone che rappresentate.

NESSUNO DI VOI SI E' PRESO LA BRIGA DI STUDIARE LA POSSIBILITA' DI DANNI A NOI CITTADINI E DI SPIEGARLI ALLE PERSONE IN MODO CHIARO ED ESAUSTIVO

Alla luce di tutti questi fatti, della vostra miopia, della vostra ignoranza, della vostra incompetenza, della vostra stupidita' e dei forti interessi personali che avete in gioco, (e lo sa tutto l'Abruzzo)

C H I E D O

1)
Di sospendere qualsiasi attivita' di costruzione del centro oli indefinitivamente.

2)
Le vostre dimissioni immediate in quanto persone non all'altezza di servire la popolazione in modo adeguato e avendo come prima priorita' gli interessi del cittadino. E' l'unico gesto dignitoso che potete fare a questo punto.

Prego la stampa di pubblicare questo messaggio affinche' tutta l'Italia sappia chi ci governa.

Grazie,
Maria Rita

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Maria Rita D'Orsogna, PhD
Assistant Professor
Mathematics Department
California State University at Northrdige
Los Angeles CA 91330

giovedì 6 dicembre 2007

Gentile Dr. DEL TURCO ......



Abbiamo il piacere di Pubblicare per primi la lettera che la Prof.ssa Maria Rita D'ORSOGNA ha inviato direttamente al Presidente della Regione Abruzzo Del Turco e per conoscenza
a tutte le redazioni dei maggiori quotidiani abruzzesi. Siamo certi che possa essere d'esempio l'abnegazione e la metodicità con le quali la scienziata italo-americana di origini ortonese-lancianese si dedichi alla causa CONTRO l'insediamento del Centro Oli ENI previsto in Contrada Feudo di Ortona. Cogliamo l'occasione per ringraziarla pubblicamente di tutto quello che fa, sperando di conoscerla al più presto.

Alle Spettabili redazioni dei quotidiani abruzzesi.

Mi chiamo Maria Rita D'Orsogna, sono un fisico, sono abruzzese e vivo a Los Angeles. Forse avete sentito parlare di me in connessione con questo scellerato centro oli - un centro per la prima fase di raffinamento del petrolio - che l'Eni vuole aprire ad Ortona.

Vi invio un email che ho scritto al presidente della regione Abruzzo - Ottaviano del Turco e in forma diversa, ma simile nella sostanza, a vari cittadini della nostra provincia e regione. Includo nella presente anche un documento che ho scritto in cui espongo tutta una seria di problemi alla salute causati dall'idrogeno solforato.

Spero che possiate farne una buona sintesi e che possiate farlo sapere il piu possibile ai lettori d'Abruzzo, che non meritano questo futuro disastro ecologico, e che almeno sappiano cosa l'Eni vuole darci da respirare.

Sono in Italia dal 8 al 26 gennaio - se avete desiderio di conoscermi di persona. Grazie
Maria Rita

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Gentile Dr. Del Turco,
mi chiamo Maria Rita D'Orsogna, ho 35 anni e sono un professore universitario in fisica qui a Los Angeles. Sono abruzzese. Le scrivo perche' vorrei sensibilizzarla su un tema che mi sta davvero a cuore e di cui lei sicuramente sapra' l'esistenza.

Mi rifersico all'impianto di prima raffinazione del petrolio che l'Eni vuole aprire ad Ortona, con il nome un po ambiguo di "centro oli" e dove separare il petrolio dallo zolfo. E' previsto che l'impianto sorga a 500 metri dal mare, con un annesso oleodotto fino al mare di circa 8 km, in una zona densamente abitata e dove proliferano attivita' turistiche, agricole e vinicole.

Sicuramente lei sapra' che una raffineria non opera mai ad impatto ambientale zero. L'Eni potra' dire quello che vuole in proposito, ma da persona esperta le dico che "non esistono" tecnologie in grado da evitare danni alla salute umana e che anche l'esposizione duratura a livelli bassi e sotto le norme di legge di sostanze inquinanti (prime fra tutte l'idrogeno solforato) causera' danni gravissimi alle persone, ai campi, ai vini, alla flora e alla fauna.

I danni sono gravissimi e spesso irreversibili. Mi sono consultata con i maggiori esperti americani in proposito e il quadro e il messaggio che ne derivano sono sempre gli stessi: non fatela.

Basta solo guardarsi intorno. L'esperienza di altre realta' locali in Italia ed in altre parti del mondo (Viggiano in Basilicata per fare un esempio) e studi di laboratorio, mostrano come dai centri di desulfurizzazione e dagli oleodotti annessi siano inevitabili emissioni nell'atmosfera, infiltrazioni nelle falde acquifere, nei terreni e nel ciclo vegetativo ed animale di sostanze sulfuree. Fra queste le piu dannose sono l'idrogeno solforato, l'H2S e il diossido di sodio, l'SO2.

Lo zolfo e' la sostanza piu' inquinante che ci sia in assoluto.

La lista di problemi medici che causa e' lunga, alle alte dosi - in casi accidentali di perdite per esempio - l'H2S causa la morte istantanea.

Alle basse dosi, un esposizione continua causa danni al sistema respiratorio, nervoso, circolatorio, agli occhi e all'olfatto. Vi e' anche dell'evidenza medica che l'H2S sia collegata all'incremento di casi di tumore al colon. Fra gli effetti piu' devastanti dell'H2S a dosi durature e non letali ci sono aumenti di casi di aborti spontanei nelle donne e i problemi intellettivi dei bambini, spesso afflitti da gravi problemi di apprendimento e di funzionamento quando esposti all'H2S a causa della loro maggior
vulnerabilita'.

A mio avviso, non e' giusto volere dare questo futuro ai nostri figli - sotto nessun punto di vista. Non si tratta di pochi o tanti posti di lavoro, si tratta di amore per noi stessi, per la nostra salute e soprattuto per quella dei nostri figli. Come possiamo pensare di voler dar loro veleni da respirare?

Le invio in allegato un documento che ho scritto in proposito dove cerco di spiegare ad una popolazione non esperta i danni che l'H2S comporta. E' tutto documentato (ci sono 100 referenze mediche-scientifiche-tecniche) e tutto cio' che scrivo e' possibile trovarlo online. In America sono 30 anni che non si costruiscono piu raffinerie (l'ultima e' del 1976) perche' e' tropppo forte il legame fra problemi di salute e centri di desulfurizzazione.

Ormai sono due mesi che sono impegnata in questa battaglia, che conduco senza alcun interesse politico-economico-personale di nessun tipo. Parlo solo da cittadino preoccupato, innamorato della mia terra e della mia gente e che ha sentito voglia di battersi affinche' le generazioni successive trovino qualcosa di meglio di quello che abbiamo trovato noi e non viceversa. Un ambiente avvelenato e nocivo non e' quello
che io voglio lasciare in eredita' a chi viene dopo di me.

Desidero invece che le nuove opportunita' di lavoro per i giovani siano legate a modelli di sviluppo sostenibili, incentivando, promuovendo, educando gli abruzzesi stessi verso il turismo, verso i prodotti vinicoli ed agricoli di alta qualita', verso la vita sana. Questa e' la carta su cui occorre investire, con passione e credendoci veramente, e non sul petrolio. Guardiamo solo la Toscana e l'immagine nel mondo di questa regione,
invasa dai turisti, dove la gente vive bene e quasi vista come il paradiso dai turisti stranieri!

Mi scusi lo sfogo accorato, ma sono settimane che continuo a pensare a cosa altro posso fare io, per sensibilizzare, per spiegare, per intervenire, perche' davvero, il comune di Ortona non sa che mostro sta per partorire. Sto cercando, cosi da lontano, di sensibilizzare quanta piu gente posso, nella speranza che l'indignazione di noi tutti
possa cambiare qualcosa. Spero che lei da persona che occupa un ruolo di maggior potere di me possa sinceramente capire la gravita' della cosa e di adoperarsi al meglio per capire prima e per agire poi per evitare questa grave violenza al territorio, alla nostra economia agricola e turistica, e soprattutto alla nostra salute e quella delle generazioni future.

Saro' in Italia dal 8 al 26 gennaio, se desidera la vengo ad incontrare.

Grazie, Maria Rita

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Maria Rita D'Orsogna, PhD
Assistant Professor
Mathematics Department
California State University at Northrdige
Los Angeles CA 91330