mercoledì 7 gennaio 2009

NO all'amianto in C.da PINCIONE di Ortona



Articolo pubblicato venerdì 2 gennaio 2009

IL MESSAGGERO

Discarica per l’amianto: si allarga il fronte del no
di DANIELA CESARII

ORTONA - Si estende il fronte del no alla discarica regionale dedicata allo smaltimento dell'amianto che dovrebbe sorgere a breve nel comprensorio ortonese.

Gli ambientalisti aderenti al Coordinamento della Costa Teatina esprimono un no perentorio, ma motivato al progetto che è stato presentato dalla Società Meridionale Inerti, nel giugno 2007, con l'obiettivo di adeguare la discarica di inerti, esistente e già autorizzata, di contrada Pincione, alla normativa di riferimento, e trasformarla in discarica di rifiuti non pericolosi contenenti amianto in matrici cementizie.

Una rappresentanza del Coordinamento si è recentemente incontrata, presso la sede della Direzione Parchi della Regione, con il responsabile dell'Ufficio Rifiuti, Franco Gerardini, e ha anche esaminato lo Studio di Impatto Ambientale presentato.

"I documenti attualmente messi a disposizione per la visione ci inducono ad essere contrari all'apertura della discarica, spiegano i rappresentanti del Coordinamento Fabrizia Arduini e Pasquale Colantonio.

Lo "SIA", un atto fondamentale, non rispetta alcune direttive in materia di realizzazione e di gestione di discariche per rifiuti costituiti da materiali di matrice cementizia contenenti amianto emanate ultimamente dalla giunta regionale. Nello SIA non è stato inoltre allegato uno studio riferito alla direttrice dei venti dominanti,direttrice stabilita sulla base di dati statistici significativi dell'intero arco dell'anno e relativi ad un periodo non inferiore a cinque anni".

Il Coordinamento ha riscontrato anche una incoerenza con l'art.4 del D.L.vo n°59/05, riferito alle Migliori Tecniche Disponibili adottate nell'allestimento della barriera geologica di fondo: "Lo studio elaborato dalla Smi prevede una ricopertura delle superfici della discarica esistente, con uno strato di argilla, senza prevedere nessun intervento al piano di posa, posto al di sopra del tetto dell'acquifero-spiegano gli ambientalisti.

L'intervento previsto dalla SMI è insufficiente per evitare rischi di impatto sull'ambiente idrico in una zona a vocazione agro-alimentare: la discarica metterebbe a rischio oliveti e vigneti.


1 commento:

Tatone Massimo ha detto...

SEMPRE GRAZIE ALL'ATTUALE GIUNTA COMPOSTA DA PDL E A ORTONA PD+PDL EQUIVALE A IGNORANZA TOTALE