giovedì 1 aprile 2010

PERICOLO di MORTE




... a proposito della CENTRALE A BIOMASSE che la ditta Buonefra (a partecipazione del Sindaco di Ortona Fratino) con altre stanno per realizzare nel bel mezzo di una zona industriale concepita tra i vigneti di montepulciano d'Abruzzo, a pochi passi delle più rinomate cantine della zona: Citra, Cieri, Dragani, San Zefferino, Caldora, Ortona. Che ne dite, dobbiamo iniziarci a preoccupare?

Non abbiate paura di lottare, perché questo abbiamo il dovere di fare/mv

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Caro Mauro ,

molto interessante quel video ma....... purtroppo anche Grillo si è comportato come quelle persone che qualche anno prima hanno messo il bavaglio alla ricerca , ricordati che è un comico e come tale recita un copione scritto da........ Purtroppo ho il dente molto avvelenato in quanto questa vicenda puzza di pesce andato a male a Km di distanza con persone che querelano per un nonulla. Se vuoi un giorno ne parleremo

Ma il titolo del tuo post è un altro e allora ecco il link you tube dove spero potrai trovare video interessanti http://www.youtube.com/user/RICERCAeVITA#p/u/3/GpPRizxKiGM
altri video su Arcoiris http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Search&testo=stefano+montanari&tipo=testo

Oggi, 2 Aprile 2010 sempre su Arcoiris, dovrebbe essere pubblicata una conferenza ambientale di Montanari sui danni alla salute da nanopolveri
Conferenza nell'ambito della costruzione di una centrale a biomasse a Bagni di Lucca. Ti consiglio anche l'intervento del dott. Marco Stevanin.

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Sauro Sarti

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Addio Massimiliano Luglio 23rd, 2009 | Tag:

Oggi vi proponiamo una lettera che racconta cosa sono diventate le città in cui viviamo e quali malattie stanno devastando il nostro quotidiano. Antonietta Gatti è una nanopatologa che insieme a suo marito Stefano Montanari sta cercando da tempo di portare a conoscenza dell’opinione pubblica l’incidenza di questo fenomeno.

Addio, Massimiliano / di Antonietta M. Gatti

Ieri è morto Massimiliano un bambino di Forlì a cui non è stata data la possibilità di avere un futuro. E’ morto all’età di 11 anni per una rara forma tumorale, un rabdomiosarcoma cresciuto fra la vescica e la prostata. Dopo anni di sofferenza, che non dovrebbero toccare i bambini, se ne è andato col suo carico di metalli pesanti dentro il corpo. Avevo analizzato i campioni bioptici del bambino e avevo trovato metalli anche in forma molto sottile: nanoparticelle. A parte una particella di Oro e Argento, la cosa più sconvolgente è l’aver trovato nanoparticelle di Tungsteno e/o carburo di Tungsteno. Ora uno si chiede come sia possibile l’ingresso di queste polveri nel corpo di un bambino. Non è un metalmeccanico che lavora in fabbrica. L’unica sua colpa è di aver vissuto in una casa costruita fra due inceneritori: uno di rifiuti urbani ed uno di rifiuti ospedalieri. L’aria, ma pure il cibo dell’orto, non sono dei migliori da quelle parti. Se n’è andato ed io, pur sapendo, non sono stata in grado di fare niente. Nei miei studi avevo già indotto nei topi lo stesso tipo di cancro semplicemente impiantando nei loro muscoli nanoparticelle (una pratica che cerco di evitare sempre, ma quella volta non si poteva fare altrimenti). Tutti quelli che avevano ricevuto nanoparticelle metalliche si erano ammalati di rabdomiosarcoma.

Quindi la correlazione fra un inquinamento ambientale molto particolare e la stessa patologia a mio parere è dimostrato.

Purtroppo non solo queste evidenze non devono essere dette: questi studi non vanno addirittura fatti. Il 30 Giugno scorso l’avv. Bortolani, presidente della ONLUS, proprietaria legale del microscopio comprato grazie alla sottoscrizione lanciata da Beppe Grillo per studiare le nanopatologie, ha deciso di donare l’apparecchio all’Università di Urbino. La suddetta non ha mai acconsentito a farci entrare nel Consiglio di Amministrazione della ONLUS per la gestione trasparente economica e scientifica dello stesso, con la scusa che questa è una ONLUS famigliare che si occupa solo di delinquenti o presunti tali condannati per i loro reati alla pena di morte in America.

I bambini si ammalino pure o muoiano: non interessano.

Ora, senza neanche informarci, la suddetta decide di donare il microscopio per altre finalità all’Università di Urbino con la clausola che noi lo possiamo usare “almeno” un giorno alla settimana. E’ ovvio che, abitando a Modena, la cosa non risulta facile non solo per me, ma soprattutto per i tesisti che lavorano con il microscopio. Con un lavoro “almeno” 1 giorno alla settimana questi rischiano di laurearsi fra 10 anni. Per non parlare del Progetto Europeo che io coordino che è ancora in corso. Sono andata all’Università di Urbino dando la mia disponibilità a trasferirmi presso la loro sede. Mi hanno risposto che tecnicamente è possibile, ma inattuabile.
Ho poi verificato che, così come hanno impostato le cose, ricerche su tessuti patologici non sono tecnicamente possibili. Dal momento che poi non ci sono scienziati esperti della materia (le nanopatologie sono una disciplina che è il risultato di un progetto europeo che io coordinavo), il microscopio servirà per altre finalità, non per quelle per cui era stato donato. La motivazione addotta dall’avv. Bortolani per tale azione rasenta la diffamazione nei miei confronti e si può facilmente dimostrare che si tratta di bugie. Io ho lavori scientifici sulle nanopatologie e pure sulla nanotossicologia scritti anche con scienziati stranieri, non solo, ma io non sono affatto pagata per questa attività che svolgo part-time pur di continuare gli studi sulle nanopatologie. Anche con la chiusura delle attività imposta dall’avv. Bortolani, però, non si pensi di imbavagliarmi: io continuerò ad andare in tribunale per difendere gli interessi di chi è vittima di persone perverse che compiono atti perversi sull’ambiente e su di loro, e lo farò con le analisi già eseguite. La famiglia di Massimiliano sa che può contare sul mio aiuto e, come loro, tanti altri. Ho già informato il Ministro della Difesa.

4 commenti:

Sauro ha detto...

Questo è il link della conferenza ambientale tenutasi a Bagni di Lucca

Conferenza ambientale dott. Montanari
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=12952

Intervento dott. Marco Stevanin
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=unique&id=12951

Edi Mattioli ha detto...

è interessante, ma ancora di più essenziale, comprendere cosa sono le BIOMASSE per la legge italiana,
perchè nell'immaginario collettivo "biomassa" è la corteccia di un albero o gli scarti di lavorazione di una segheria ... nella realtà, quando ci propongono una centrale a biomassa, dobbiamo essere consapevoli che nell'impianto si possono bruciare anche sostanze organiche che provengono da fasi di trattamento con sostenze tossiche per l'organismo:
--sottoprodotti di coltivazioni agricole, ittiche e di trasformazione agro-industriale
--a parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani
--liquami e reflui zootecnici ed acquicoli
--materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzioni forestali e da potatura
--etc...
vedi ai link cosa si intende per biomassa:
http://www.adrianotommasi.it/Energia/Biomasse/biomasse.html
http://www.ambientediritto.it/dottrina/Politiche%20energetiche%20ambientali/politiche%20e.a/Impianti%20energetici%20a%20biomassa%20Dotti.htm

e proprio nel programma a 5 stelle, al capitolo "Energia" si legge:
" Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, ..." meraviglia!!! anche Grillo intende sponsorizzare le biomasse!!!

Unknown ha detto...

Mauro, che ti devo dire?? purtroppo questa vicenda delle centrali a biomasse è una triste realtà che verrà messa in pratica se non vi sarà una discussione costante sul tema.
purtroppo non se ne parla di queste cose. Anzi, se ne parla molto molto poco....tu sai il perché..siam stati ad Ortona insieme ed hai visto con i tuoi occhi..

Edi Mattioli ha detto...

posso rincarare la dose?
dopo avere visto cosa si può bruciare!!! adesso vediamo che fine fanno le ceneri!
CENERI DA BIOMASSA
In Italia la diffusione degli impianti energetici basati sulla biomassa [10] rende significativo il problema dello smaltimento delle ceneri residue che sono prodotte in quantità elevate. Per queste ceneri l’attuale legislazione sui rifiuti offre le seguenti possibilità:
● conferimento in discarica;
● recupero in cementifici e nell’ industria dei laterizi;
● produzione di compositi;
● produzione di fertilizzanti;
● autorizzazione allo spandimento a scopo agricolo.
Il recupero in cementifici e nell’industria dei laterizi è previsto dal D.M. 5 Febbraio 1998; quindi tale operazione è sottoposta a procedura semplificata (comunicazione anziché autorizzazione). La scheda 13 del suddetto decreto si occupa appunto delle ceneri da impianti di combustione di biomasse ed affini, fanghi di cartiera inclusi.