giovedì 3 febbraio 2011
cucù ... Ortona non c'è più!
Era il paese più bello del mondo!
Come noi, molti altri sono nati a casa, con le "mammine/allevatrici" che nell'assistere le nostre madri durante il parto, riuscivano persino ad arrivare tardi. Facevamo quasi tutto noi .... senza ricoveri, senza farmaci, senza drammi....!
Allora in cattedrale c'era Don Antonio e qualche anno più tardi arrivarono a Santa Maria delle Grazie Padre Camillo, Padre Quirino e Padre Tarcisio. I salesiani e San Giuseppe erano in grande spolvero e tutti i quartieri cresciuti a coronamento del piano ricostruttivo post bellico si rispecchiavano nelle loro chiese.
La vita era semplice, lo sport era il compagno principale delle crescita dei ragazzi. Ad Ortona nascevano le Radio come funghi .. Punto Radio, Radio Ortona, Radio Pulsar, Radio Mare, ..... I luoghi mitici, come la Sala Eden, i giardinetti o il glorioso Muro del Pianto sotto Palazzo Farnese accoglievano flotte di ragazzi, scottati dalle soleggiate estive e stanchi dai tuffi esibiti per ore dal Picchetto o dalle nuotate romantiche tra gli scogli del Riccio.
Poi gli anni 'novanta ... Il vecchio non andava bene più e tutti giù dritti verso la iper-tecnologia, tutti verso la prima grande "Bolla Economica" e verso la globalizzazione generale.
Poi il nuovo secolo, il duemila ... Internet la fa da padrone. Si afferma definitivamente il modello televisivo come modello sociale; "..... sei qualcuno solo se appari. Non conta se non sai nulla!" ....
Oggi iniziamo la seconda decade del nuovo secolo e .... Ortona non c'è più!
Non ci sono più fabbriche importanti, non ci sono più collegamenti marittimi, non c'è più un ospedale pieno di reparti, non c'è più politica, non esite più il confronto tra le idee e i cittadini.
Non c'è più la Micoperi, il gruppo PeriniNavi, la Veta, la FulgorCavi, la Samputensili, la Mariella Buriani Fashion Group, .......
Non c'è più il fermento culturale della fine del secolo scorso, non ci sono più eccelenze sociali, non c'è più la storia locale.
Non c'è più un centro storico, non c'è più un centro civico, non c'è più un centro sociale e commerciale degno di salvaguardare l'economia ed il patrimonio urbano locale. Non ci sono più i corsi professionali dei Salesiani tranne qualche rara eccezione.
Non ci sono più eccellenze sportive, non nascono più giocatori che approdano nella serie A nel calcio, nel basket o nel volley ..., non c'è più fame di conquista sportiva.
Non c'è più la nave scuola San Tommaso che parte in estate con le sue crociere scolastiche e porta il nome di Ortona e di San Tommaso nel mediterraneo.
Non c'è più la Maggiolata di un tempo!!!!! Non c'è più quell'aria musicale estiva e quella voglia di sentirla rimbalzare tra la piazza e i vicoli" ...... dobbiamo solo ringraziare ogni giorno quei pochi infaticabili appassionati che tra tante problematiche riescono ancora oggi a portare avanti qualche concerto annuale.
Non c'è più l'Istituto Tostiano guidato dal Prof. Sanvitale. Non c'è più l'estemporanea di pittura Premio Cascella (.... forse ancora per poco). Non ci sono più le puntuali lezioni storiche del Prof. Antonio Falcone.
Non c'è più lo splendore degli anni '70 del Palazzo Farnese. Oggi si sta rianimando faticosamente solo grazie alla caparbietà e la buona visione futura del Commisarrio Pasquale Grilli.
Sono scappati persino i frati francescani da Santa Maria delle Grazie.
Non ci sono più di 16 vigili urbani in una città dove ne sarebbero necessari più di 30.
Non ci sono più i reparti di cardiologia, di ortopedia, di senologia. Non ci sono più i trofei sportivi estivi.
Non ci sono più le fermate dei treni veloci nazionali, mentre le ferrovie dello stato rinforzano la linea adriatica perforando il colle del castello come una gruviera con il permesso del sindaco e dei suoi compari.
Non ci sono più i cestini raccogli rifiuti.
Non ci sono autotrasporti pubblici all'interno del nucleo centrale della città.
Non ci sono parcheggi liberi in centro se non solo sotto casa del sindaco e degli assessori del Kaiser!
In qualche frazione sparsa nei meandri del territorio comunale, non c'è ancora il metano o addirittura non c'è la fogna comunale. Molte strade non sono ancora asfaltate e molte altre vertono in condizioni pericolose.
Non c'è più nulla di rilevante!
Ci chiederete; ... e allora che cosa c'è oggi ad Ortona in grado di renderla appetibile per chi ci risiede o per chi malauguratamente ci transita?
C'è ancora chi crede di comandare e di comandare bene! Questo si ... lo possiamo confermare!!!
C'è ancora chi si sente indispensabile alla vita politica locale e non ha il coraggio di voltarsi indietro per catalogare tutte le magre figure collezionate, e per rispecchiarsi in tutti gli insuccessi ottenuti grazie alle malsane iniziative politico-sociali finora perpetuate a scapito dei cittadini.
C'è chi guadagna migliaia di euro a spese dei cittadini senza un vero motivo!
C'è il Parcheggio Ciavocco vuoto, inguardabile e inusato. Un progetto che ha mandato sotto processo politici e professionisti locali.
C'è il Teatro Vittoria (ora F.P. Tosti) dove convolano tutte le attività amministrative e sociali principali perchè a tutt'oggi è l'unico complesso architettonico pubblico che è a norma di legge, restaurato qualche anno fa grazie soprattutto a chi oggi non guida la città: ma vi possiamo assicurare che a pochi anni dalla sua riapertura, il degrado nel Teatro già si legge facilmente.
C'è l'IPER, rimessaggio forzato dei raccomandati degli amici del potere. Tutto oramai si svolge a forza nella galleria, cercando di avvantaggiare il commercio degli amici a spese di quei poveretti che insistono a tenere aperte ancora le saracinesche lungo Corso Vittorio Emanuele. Una struttura nuova, che è un vero e proprio scandalo architettonico piazzato tra le campagne di Santa Liberata; un operazione studiata a tavolino che ha solo reso ricchi le solite persone note, e che molti si ostinano ancora a non voler accusare e allontanare dalla nostra vita sociale. Un capannone! ... un enorme scatola fuoriscala malriuscita che riesce a donare il caldo d'inverno ed il fresco d'estate a molti pensionati che sfrattati dai luoghi storici della città, si rifugiano ben volentiere dentro questo aborto sociale mal riuscito. Mostre, esposizioni, dirette TV, feste comunali; il vero nuovo centro civico cittadino, voluto tanto da chi oggi siede sullo scranno del potere.
Ci sono gli immancabili fuochi pirotecnici all'interno di ogni festività. C'è la Banda Città di Ortona che vive di passioni personali ed è costretta per contratto a presenziare tutte le ricorrenze o le festività comunali.
C'è la Passeggiata orientale uccisa architettonicamente grazie alle migliorie concesse gratuitamente nel 2001 sempre dall Iper, come pegno morale della futura distruzione commerciale della città, e che oggi versa in condizioni pietose!.
C'è il Corso Vittorio Emanuele, la strada pedonale dove più il tempo passa e più vede il commercio allontanarsi dall'arteria più importante della città.
C'è Porta Caldari, pigra e grigia. Un crogiuolo viario senz'anima e senza parcheggi pubblici che sembra voler attendere ancora delle nuove forze liberatrici.
Poi ci sono le spiagge estive ... perchè Ortona è divenuta non si sa come Bandiera Blu nel 2010. PS/ Ci chiediamo come mai questo riconoscimento? Parcheggi non ce ne sono e le multe fioccano a centinaia ogni estate; soluzioni comode ai disabili ...... neanche l'ombra; il mare pulito forse a maggio e a settembre; i mezzi pubblici non spronano all'uso l'utente perchè non comodi come orari e come fermate urbane ed extra-urbane, e l'afflusso sproporzionato delle auto e dei motocicli vicino le spiagge ne sono la conferma! Possiamo dedurre che una astuta domanda d'iscrizione al concorso e il posizionamento sulle rare spiagge libere perennementi sporche e mal custodite, di quattro bidoni colorati della raccolta differenziata, possano aver influito positivamente sul riconoscimento più chiacchierato d'Italia.
... e poi c'è ancora tanta, ma tranta voglia di fare bene, soprattutto tra le ultime generazioni e tra quelle che a parte tutto non hanno mai smesso di progettare e di realizzare le loro idee e le loro passioni.
Riuscite a vedere qualcos'altro?
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