martedì 14 giugno 2011

BRUCIATE LE MENTI MALATE DI SOLDI




Cara Famiglia Zecca abbiamo una proposta amichevole per voi! Perchè non abbandonate Pescara e venite ad abitare ORTONA in zona Mingone? Potreste comprare la casa del Vice-Sindaco Cieri (?), ... sapete è proprio a ridosso delle vostre stupende ciminiere, architettura industriale del 19° secolo!! .. tanto lui in 7 anni, da quando è nato il vostro intelligente progetto di ampliamento della Turbo-Gas non si è accorto mai di nulla!!! ... e non avendo battuto mai ciglio sulla questione, il suo silenzio/assenso sottolinea che in C.da Mingone si vive benissimo anche con rumori assordanti, aria inquinata e polveri sottili assorbite dai tutti i nostri corpi!!! Quando vedremo la vostra illustre e facoltosa famiglia pescarese, a cui qualche altro intelligentone ha affidato più di 100 anni fa le sorti della nostra energia elettrica, prendere residenza sulle nostre terre, inizieremo a riflettere diversamente sui vostri progetti industriali cementati a forza di soldi in mezzo del nostro montepulciano DOC!!



Bando agli scherzi, la situazione oggi ad Ortona è difficilissima. Tutto nel silenzio più assoluto del sindaco (?) e di tutte le istituzioni preposte, proprio in queste ultime ore è venuta alla luce una squallida notizia!



Si darebbe per scontato la partecipazione al 32% nella società Tamarete Energia della Holding Hera, la più grossa società italiana che gestisce rifiuti.



Holding Hera, possiede 7 termovalorizzatori in Emilia Romagna, decine di discariche, tratta e smaltisce rifiuti pericolosi e non pericolosi, ha impianti di compostaggio ecc. ecc..



La Tamarete Energia è quella società tanto voluto da Zecca srl (gestrice centenaria dell’energia elettrica locale) e che ha regalato agli Ortonesi una Turbogas da 105 MegaWatt costruita tra le case di molti concittadini ed in mezzo a produttive terre agricole, piene di Montepulciano DOC.



Un forno spaventoso quasi pronto a bruciare di tutto pur di far soldi e di inquinare l’aria locale, la principale qualità del nostro territorio.



Ad Ortona si vocifera da tempo che Fratino e gli “amici del Porto”, grazie al consenso/assenso di quasi tutta la classe dirigenziale e politica, hanno messo su una catena industriale che oltre al pet-coke, stoccherà CDR* e altre porcherie dentro i capannoni. Tutto questo accade tra l’ignoranza e l’incuria di cittadini e politici scaltri ciechi di fronte al nostro bellissimo e sfortunato angolo d'Abruzzo.



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ECCO A COSA SERVE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA: CE LA FANNO PAGARE A SUON DI EURO PREPARANDOLA CON CURA PER I LORO GIOCHI ECONOMICI; CI COMPRANO LA BANDIERA BLU, FALSA E INATTENDIBILE, UTILE SOLO A PULIRCI I PIEDI DALLA SABBIA DOPO UN BAGNO IN UNA DELLE SPIAGGE PUBBLICHE LASCIATE ALL'INCURIA DAL COMUNE; ... ED INFINE CI RIEMPIONO I LORO INCENERITORI!!!!!!! ... COME DIRE ... "IL CICLO DELLA VITA"!!!



*) CDR

Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR), traduzione dell'acronimo inglese RDF (Refuse Derived Fuel), è un combustibile solido triturato secco ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, raccolto generalmente in blocchi cilindrici denominati ecoballe.




Classificazione qualitativa del CDR


Il CDR è classificabile in diversi gradi qualitativi, sulla base delle norme tecniche Uni 9903-1 e successive modifiche ed integrazioni. Il combustibile di qualità normale è detto semplicemente CDR ed è recuperato dai rifiuti urbani e dai rifiuti speciali non pericolosi.


È sottoposto a diversi trattamenti, finalizzati a: garantire un potere calorifico sufficiente;


ridurre e controllare il rischio ambientale e sanitario;


ridurre la presenza di materiale metallico (specialmente metalli pesanti come mercurio, piombo ecc. contenuti ad esempio in pile e batterie), vetri, inerti, materiale putrescibile, e il contenuto di umidità;


rimuovere le sostanze pericolose ai fini della combustione, come alcuni tipi di polimeri clorurati, e i materiali potenzialmente esplodenti.


Il combustibile di qualità elevata classificato come CDR-Q, sulla base delle norme tecniche Uni 9903-1, consente di ottenere i certificati verdi per la produzione di energia elettrica, e può essere usato con impatto ambientale inferiore.




Smaltimento del CDR



Le ecoballe sono considerate rifiuti speciali e come tali possono essere liberamente smaltite in Regioni diverse da quella di provenienza.


Il CDR viene utilizzato per l'incenerimento in appositi impianti inceneritori, che essendo dotati di sistemi di recupero dell'energia prodotta dalla combustione producono elettricità o, assieme, elettricità e calore (cogenerazione). Il CDR può essere bruciato anche in forni industriali di diverso genere non specificamente progettati a questo scopo, come quelli dei cementifici, per i quali può essere un combustibile economicamente vantaggioso.




Applicazioni



Il CDR si utilizza principalmente nei seguenti impianti, con finalità il recupero energetico (energia elettrica e/o termica):


cementifici. Il CDR consente alcuni benefici: gli elevati tempi di permanenza ad alte temperature permettono la distruzione totale delle sostanze organiche inquinanti; la miscela è basica, quindi neutralizza eventuali gas acidi liberati nella combustione; eventuali metalli pesanti vengono fissati nelle ceneri e nelle polveri;


inceneritori. Rispetto a quelli per smaltimento di RSU, gli inceneritori che utilizzano CDR hanno rendimenti termici migliori (dovuti al minore contenuto di inquinanti, frazioni inerti e umidità) e caratteristiche costruttive più vantaggiose, in particolare dimensioni più contenute e sistemi di abbattimento semplificati;


centrali termoelettriche; impianti per la produzione della calce; impianti siderurgici; impianti di gassificazione; centrali termiche per teleriscaldamento.



Gli impianti che utilizzano il CDR come combustibile, possono essere “dedicati” oppure impianti già esistenti che utilizzano anche combustibili tradizionali:


Gli impianti dedicati sono caratterizzati da tecnologie di combustione e di depurazione dei fumi in grado di rispettare i limiti normativi sempre più restrittivi. Il CDR può essere utilizzato in co-combustione in impianti alimentati con polverino di carbone o con altri combustibili solidi alternativi.


La co-combustione di CDR in impianti industriali esistenti risulta essere, allo stato attuale, una tecnica non ancora sufficientemente consolidata e che necessita di ulteriori verifiche sperimentali prima di una sua applicazione su vasta scala.



Controversie


Per ottenere un potenziale calorifico maggiore il CDR deve avere un alto contenuto di elementi che aumentino tale caratteristica. A tal fine risulterebbe inficiata qualsiasi tentativo di recupero dei materiali quali carta e plastiche, attraverso la raccolta differenziata.


Nel 2008 l'inceneritore del Pollino (o di Falascaia) a Pietrasanta, gestito dalla Veolia Environnement, è stato oggetto d'inchiesta della magistratura lucchese a causa delle presunte manomissioni al software dell'impianto che avrebbero segnalato valori di diossina inferiori rispetto alla realtà.


Il 22 dicembre 2008 l'Italia è stata condannata dall'Unione europea, perché il CDR (anche il CDR-Q, la qualità migliore) va considerato non nuovo prodotto ma rifiuto, e deve quindi sottostare alle norme di sicurezza relative.




2 commenti:

Maurizio ha detto...

Ho provato a vedere il video, ma YT mi dice che non è più online? Cos'era? Perchè non provi a mettere il servizio del Tg3 di ven 17 sulla Turbogas?

Tatone Massimo ha detto...

CHE SCHIFO E DI DIRO' QUESTA SERA PRESSO UNA CASA DI C.DA VILLA TORRE SI E RIUNITO IL COMITATO ANTIRUBO-GAS DI CUI DOMENICO DE IURE CONSIGLIRE UDC STA RACCOGLIENDO LE FIMRE MA IL BELLO CHE IL FRATELLO DI LUCIO CIERI STA RACCOGLIENDO LE FIRME...E SI NEL 2012 SI VOTA, E NON HANNO CAPITO KE ORMAI E TROPPO TARTI, C'è UN CONCESSIONE DEL MINISTERO E QUESS PART...SCUSA MA PUBBLICO QUESTA NOTIZIA...