domenica 22 maggio 2011

ORTONA VERSO L'OBLIO



Oramai è tutto chiaro!

Se provaste a rileggere il programma politico de centro-destra ortonese di 5 anni fa vi rendereste subito conto della palese volontà di prendere per i fondelli tutta la cittadinanza locale!

Dal lontano 2001 con l'accordo romano firmato dal governo dell'epoca con quasi tutti i vertici politici regionali all'interno degli uffici ministeriali del Lavoro e dell'Industria, si è stabilito che l'area ortonese doveva essere quella sacrificabile a favore dell'industria energetica di vecchio stampo: petrolio, inceneritori, turbogas, e simili.

Uomini ciechi di fronte alla storia locale, preni solo di velleità economiche personali, hanno di fatto sancito la fine di
"...chi ssciàa 'bindette Urtone, lu mare 'bbelle e l'arie accuscì fine...."!!
Con la loro avidità, la loro grossolana ignoranza ed il loro sadismo autodistruttivo, hanno praticamente negato l'indole di una comunità agricola antica più di tremila anni!

Uomini e donne non in grado di amministrare la
"Cosa Pubblica" ed eletti solo grazie alla politica clientelare che diffondono! Personaggi culturalmente a terra, svelti a sfruttare per proprio comodo il posto di comando che rivestono, spesso senza qualità umane e professionali!

Amministratori ricchi di incompetenze professionali e culturali mai a favore di una progettualità popolarmente condivisa, in grado di proiettare Ortona e tutto il suo territorio verso lo sviluppo definitivo delle sue tante peculiarità!

La trasformazione del territorio ortonese in POLO ENERGETICO per il CENTRO ITALIA, quindi è cominciato da tempo e da qualche anno si cominciano a vedere i primi frutti. Saranno soddisfatti di questa "NUOVA VOCAZIONE" solo gli amministratori locali, mentre
in primis i loro elettori traditi chiedono spiegazioni o addirittura dimissioni!

Mentre da una parte si combatte ancora tenacemente contro la petrolizzazione dell'intera regione e la costruzione del famoso CENTRO OLI, guarda caso sempre sul territorio ortonese , alcuni progetti passano nell'ombra e vanno avanti spalleggiati dall'ignoranza o dalla malafede di chi ha il compito di governarci.

Ed è così che una
TURBOGAS in contrada TAMARETE in Ortona viene alla luce come una creatura tecnologica di cui nessuno conosce il funzionamento.

La società ZECCA di Ortona
(gestrice dell'energia elettrica locale da più di 100 anni), grazie ad una nuova società messa su con potenti soci svizzeri, ha ampliato la sua vecchia centrale elettrica da 5,5 MWe, in un impianto a ciclo combinato da 104 MWe, con 2 turbogas e un turbo-vapore. ... e tutto questo senza che la popolazione venisse avvisata e tutelata dai propri amministratori!!!

Nel 2005, proprio l'amministrazione Fratino aveva dato il via a tutta l'operazione, trasformando sul PRG la destinazione d'uso di diversi terreni dislocati proprio in quell'area; da agricolo ad industriale. Così il nuovo progetto è decollato ottenendo l'approvazione dal Ministero dell'Ambiente in concerto con il ministero per i beni e le attività culturali con il decreto VIA 337 del 07/04/2005 con esito "Positivo con Prescrizioni". Tanto è vero che oggi la costruzione è quasi terminata e si prevede entrerà in funzione già nei mesi estivi del 2012.

Quello che ci interessa a questo punto è più che creare allarmismi, dare INFORMAZIONE sulla questione. Basta cercare su google la parola TURBOGAS e si troveranno tantissime pagine che affrontano il problema dal punto di vista della salute umana e dell'ambiente circostante.

La notizia del progetto di realizzazione di una Turbogas in Contrada Tamarete e gli eventuali rischi di inquinamento ambientale, sonoro ed economico per tutto il territorio comunale
"tengono banco" oramai da mesi nella vita sociale ortonese.

Il Comitato “Ortona: Osservatorio Ambiente" si prodiga da tempo per far conoscere le problematiche relative alla questione Turbo Gas. L'impegno di questo gruppo di volenterosi cittadini ha già raggiunto un primo importante traguardo: infatti con voto unanime il Consiglio Comunale di Ortona, in una delle sue ultime assemblee ha approvato un o.d.g., con cui si impegna il Sindaco di Ortona, a non rilasciare l’autorizzazione sanitaria, relativa all’impianto della ’Tamarete Energia S.r.l.’, prima di avere acquisito un’istruttoria adeguata e nei termini di legge.

Pur se di recente la Direzione Ambiente della Regione Abruzzo ha chiesto al Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, di rilasciare ’senza indugio’,
(così si legge nella missiva), l’autorizzazione, in città inizia a maturare l'idea che la TurboGas produrrà alla popolazione locale più danni che benefici.
 Inoltre il parere sindacale in questo caso è discrezionale, ma come tale deve essere motivato congruamente. Da qui la necessità di avere pareri tecnico-scientifici che supportino il Sindaco nell’espletamento delle sue funzioni di autorità sanitaria locale.

L’Ufficio Tecnico, dal canto suo, ha chiesto alla Regione di avere tutta la documentazione relativa alla Turbogas della ’Tamarete Energia S.r.l.’ Materiale, questo, che sarà girato alla ASL per il pronunciamento preventivo del parere sanitario.


Ricordiamo ancora che, nel 2005, il Consiglio Comunale autorizzò il cambio di destinazione d’uso dei terreni in contrada Tamarete su cui è stato realizzato oggi l’impianto della Turbogas.


Troppo tardi? .... come si dice; meglio tardi che mai!!! Intanto teniamoci informati sull'argomento!!

La Turbogas produce polveri sottili tonnellate di ossidi di azoto, tonnellate di monossido di carbonio, tonnellate di CO2 e tonnellate di polveri totali. Queste sostanze sono talmente piccole e fini, che riescono ad entrare nel nostro apparato respiratorio, attraverso la pelle, entrando direttamente a contatto con il sangue. Gli inquinanti si disperdono per un raggio di 15 km.

La Turbogas produce l’innalzamento della temperatura dalla zona dell'insediamento della Turbogas e per un perimetro di oltre 5/6 km ci sarà un innalzamento della temperatura di 2/3 gradi centigradi.

La Turbogas consuma milioni di litri di acqua al giorno: per la precisione 1.750.000 litri di acqua al giorno. Quest'acqua dovranno prelevarla dalle nostre preziose falde acquifere togliendo alla zona gran parte di questo bene prezioso.

La Turbogas produce pioggie acide. L'anidride solforosa unite all'emissione dei gas di scarico ad alte temperature, provocheranno piogge acide. Queste, essendo leggere, stazionano ad alte quote, riversandosi su di noi con le prime piogge.

I danni: prosciugamento delle falde naturali nel periodo estivo a danno del fabbisogno familiare e agricolo.

I danni: ricaduta pioggia acida su terreni coltivati e inevitabile inquinamento di frutta, verdura e animali da pascolo.

I danni: malattie polmonari, infarti, leucemie e tumori. Sofferenze fisiche per le persone, per gli animali, per l'ambiente circostante e per l'agricoltura.

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Il Comitato “Ortona: Osservatorio Ambiente" espone alcuni quesiti che dovrebbero essere posti al tecnico e/o istituto nominato dal comune per un obiettivo parere sanitario sulla turbogas di Tamarete Energia srl situata nella zona industriale del Comune di Ortona. Si chiede di verificare ed attestare le seguenti domande.

1 - La localizzazione della centrale turbogas in questione porterà nocumento alle attività enogastronomiche, all'ambiente circostante ed ai cittadini, sia viciniori che non?

2 - Una centrale Turbogas del tutto simile alla nostra è esplosa nel febbraio del 2010 con numerosi morti e feriti (solo perchè situato in una zona desertica!) producendo danni fino a 4 km. Un'eventualità del genere viene appena menzionata nel Riassunto Tecnico Descrittivo, in cui nemmeno si tiene conto degli effetti all'esterno alla centrale). A Latina l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti ha bloccato la costruzione della turbogas proprio in considerazione dello scoppio americano. La Regione Abruzzo invece ha sollecitato di dare “senza indugio” il parere sanitario del Sindaco, onde consentire l'immediata messa in funzione della centrale di Ortona. Trattandosi di incolumità che ovviamente fa parte della salute, si chiede di verificare per quale motivo ad Ortona non vengono attuate le medesime misure prudenziali.

3 - Sono state valutate le sole emissioni in atmosfera a PM 10 e 2,5 mentre studi recenti, tra i quali citiamo quelli del Dr. Stefano Montanari e il progetto TOSCA del Università di Milano, dimostrano come emissioni di particolato a PM 10 provochino principalmente polmoniti e broncopneumopatie cronico ostruttive, quelli a PM 2,5 hanno potere mutageno e quindi cancerogeno a livello polmonare, mentre a PM 1 e 0,4 aumentino sensibilmente la percentuale di malattie cardiovascolari e coagulatorie. Il particolato della turbogas è principalmente ultrafine (da 2,5 in giù) Ci sono state variazioni nella struttura produttiva ma non c'è stato un adeguamento delle quantificazioni di particolato primario e secondario né del modulo di dispersione che risale al 2003. Allo stato attuale non si sa quanto particolato primario e secondario produce questa turbogas né dove andrà a ricadere.

4 - Gli ossidi di azoto, assieme a CO2 ed ossidi di zolfo, generano acidi di vario tipo in presenza di umidità atmosferica. Questo processo chimico dà origine a ricadute acide. Occorre rimarcare che gli ossidi di azoto sono precursori di Ozono, gas velenoso per l'uomo, gli animali e le piante. Emissioni della turbogas di Tamarete Energia srl: Ossidi di Azoto (Nox) totali: 280 tonnellate/anno Monossido di Carbonio: 168 tonnellate/anno Si chiede se tali quantitativi siano salutari o dannosi alla salute pubblica nonché degli animali e delle piante destinate all'alimentazione e non.

5 - Premesso che Ortona è la seconda zona nel chietino per inquinamento (dati ARTA 2005) si denota la mancanza di uno Valutazione di Impatto Ambientale Complessivo che tenga conto di tutte le strutture della zona industriale che sono state autorizzate prima di essa, ed una simulazione per quelle autorizzate e non ancora costruite. Esso deve essere redatto UN ANNO PRIMA dell'entrata in funzione della centrale.

6 - (ARTA su CdS del 25/02/2010) Dalla Relazione Tecnica Descrittiva, le acque di I e II pioggia verranno riversate in alcuni casi nell'adiacente fosso Mingone. Queste acque presumibilmente sono acque “sporcate” dal particolato ricaduto sulla struttura e sul terreno. Ma questo particolato cade anche negli altri edifici e terreni adiacenti e non, fino ad arrivare a chilometri di distanza. Inoltre il suddetto fosso sversa nel fiume Peticcio e di lì al mare. Tale evenienza comporterà qualsivoglia danno?

7 - Nella Revisione 5 della Relazione Tecnica Descrittiva di Tamarete Energia srl si legge che nel recettore R1 (tra i più lontani dall'impianto) si passa da valori diurni/notturni ante operam di 70/60 db, a 32/32 db nel post operam. Nei recettori R4a e R4b (i più vicini, a poco più di un centinaio di metri, e che sono stati solo simulati e non misurati realmente), si passa da valori diurni/notturni ante operam 58/51 a valori di 44,7/44,7 db nel post operam. Siamo contenti perchè pare che questa struttura invece di produrre rumore lo aspiri! Praticamente migliorerà l'ambiente! Non siamo cittadini di serie B solo perchè abitiamo vicino ad una zona industriale.

8 - E' stato fatta una zonizzazione acustica per i cittadini del centro? Ebbene la chiediamo anche noi, a maggior ragione, visto che nel centro si regolava il volume dei pianobar in estate, noi invece la chiediamo per una cosa un po' più seria, e cioè la salute degli abitanti. Inoltre si riscontra che nel post operam, il rumore viene scorporato da immissioni di autostrade, strade ed altre aziende. Quindi anche i residenti dovranno scorporare suddetti rumori dalle orecchie...
Infine si legge nello stesso documento di cui sopra, che nel caso in cui le emissioni di rumore supereranno i limiti di legge consentiti, “si implementeranno adeguate misure di mitigazione fino al rientro nei limiti fissati. Tali misure potranno prevedere interventi sulle singole sorgenti, sulle vie di propagazione o direttamente sui recettori”. Quest'ultima frase è inquietante, visto che i recettori a cui si fa riferimento sono stati posizionati nelle prossimità delle abitazioni. Si dovrebbero posizionare delle campane di vetro sulle case dei residenti? Nel Riassunto Tecnico Descrittivo ver.5 viene affermato che durante le accensioni e gli spegnimenti ripetuti a discrezionalità dell'azienda, ci potranno essere dei picchi di emissioni di tutti i tipi (sonori, fumi, ecc) che vanno oltre i limiti consentiti. Ciò è ammissibile? E' noto che la fase di prima accensione della turbogas in questione (che non si esaurisce in una sola accensione né in pochi minuti, ma si parla di ore e accensioni plurime) provochi l'emissione di notevolissimi quantitativi di nebbie, fumi tossici, particolato di ogni genere, e rumore oltre i limiti consentiti.

9 - Trattandosi di zona a media densità di abitativa, si chiede se verranno attuate misure cautelative utili a salvaguardare l'incolumità e la salute di persone già in precarie condizioni di salute, anziani e bambini. Vista la co-presenza di uno stoccaggio e lavorazione di notevoli quantitativi di pet-coke nella stessa zona, si teme che tale materiale possa in futuro essere utilizzato anche per il funzionamento della centrale turbogas. L'autorizzazione concessa per l'alimentazione a gas naturale non deve essere variata in alimentazione totale o parziale a pet coke (olio minerale).

10 - Si chiede di verificare ed attestare una assicurazione idonea a risarcire eventuali danni causati da incendio, scoppio o emissioni sonore e fumi, nei confronti di cittadini ma anche dei dipendenti dell'azienda. Si chiede di verificare ed attestare l'eventuale esistenza di una fideiussione necessaria al ripristino dei luoghi alla scadenza della concessione. Qualsiasi sia il suddetto parere sanitario che verrà prodotto dallo studio su questo impianto, dovrà essere dato sui parametri fissati dalla concessione, e dovrà prevedere l'immediato decadimento nel caso in cui questi valori dovessero cambiare (emissioni, quantità produttive, potenza, combustibile, ecc)

11 - Il VIA è del 2005 avendo validità di 5 anni e non essendoci documentazione a nostra conoscenza di rinnovo, dovrebbe essere scaduto. Nel qual caso ne consegue che dovrà essere ripetuto, ma in base alle nuove regole sanitarie ed ambientali vigenti, anche in considerazione delle mutate variazioni ambientali. Chiediamo infine se sia valido un parere sanitario basato su un VIA inattuale e probabilmente scaduto.

Migliaia di persone hanno sottoscritto la contrarietà a questo insediamento, dimostrando l'avvento di una nuova coscienza civica slegata dalle bandiere dei partiti e sempre più attenta all'ambiente ed alla salute pubblica, opponendosi fermamente a qualsiasi stravolgimento dell'ambiente in cui si vive. Ad ognuno di loro diciamo grazie. Fortunatamente stiamo assistendo anche in altre regioni come nella nostra, la netta contrarietà anche delle istituzioni a tutti i livelli per questo tipo di impianti, il più delle volte slegati dall'ambiente in cui vengono introdotti. Auguriamo a tutti un futuro migliore del presente che stiamo vivendo. Ortona,

09/05/2011 Il Comitato “Ortona: Osservatorio Ambiente”


Il Comitato “Ortona: Osservatorio Ambiente”/ mail: ortonaosservatorioambiente@gmail.com ha inoltrato queste domande a:

- Sindaco del Comune di Ortona Ing. Nicola Fratino

- Vice Sindaco del Comune di Ortona Sig.Lucio Cieri

- Dirigente III Settore del Comune di Ortona

- Consiglieri Comunali del Comune di Ortona

- Istituto per l’Ingegneria e la Ricerca dell’Ecosostenibilità I.R.I.D.E. Srl

- Organi di Stampa Azienda Sanitaria Locale di Chieti Dipartimento Prevenzione Presidio di Ortona Servizio di Igiene e Sanità Pubblica

- Regione Abruzzo Direzione Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia alla c.a. Dott.ssa Iris Flacco

- Ministero dell'ambiente e T.T. Direzione Generale Salvaguardia Ambientale Divisione Valutazione di Impatto Ambientale

- Regione Abruzzo Direzione Sanità Servizio Prevenzione Collettiva

- A.R.T.A. Provincia di Chieti

- Regione Abruzzo Direzione Parchi-Territorio-Ambiente-Energia Ufficio Attività Tecniche Ecologiche Servizio Politica Energetica- Qualità dell'aria Inquinamento Acustico ed Elettromagnetico Rischio Ambientale – SINA

- Provincia di Chieti Servizio di Polizia Provinciale

- Nucleo Tutela Ambientale

- Presidente della Provincia di Chieti Dr Enrico Di Giuseppantonio

- Provincia di Chieti Tutela dell’ambiente e Qualità della vita; Agricoltura; Energia c.a. Dr. Eugenio Caporrella

2 commenti:

Antonio ha detto...

Caro Mauro,

la tua è un'informazione utilissima, ma permettimi di criticare non il tuo operato, ma quello dei Comitati e di alcuni politici oggi difensori del verde.

Perchè ?
Perchè ora come ora, quella società che ha costruito investendo milioni di euro LEGALMENTE e che ha costruito e quasi finito una imponente opera, cosa dovrebbe fare ? Smatenllare il tutto e buttare al vento i soldi ?

Penso che i milioni di euro da buttare, la società li chiederà al Comune di Ortona come risarcimento, e non credo che i vari Fratino, Cieri, Di Martino e co metteranno le mani nelle proprie tasche, ma come al solito saranno i cittadini.

Ottima cosa fu fatta sul Centro Oli, dove i cittadini sono intervenuti in tempo e l'ENI non ha neanche iniziato i lavori.

Ora mi chiedo se la forza dei cittadini debba essere utilizzata per bloccare (penso inutilmente) un'opera col rischio di pagare penali milionarie, oppure, a questo punto, cercare di avere controlli accurati e sconti sul costo dell'energia (di questi tempi sempre ben accetti).

Conoscendomi non parlo da tifoso politico ma da cittadino pensante.

Ciao
Antonio

giuliana ha detto...

Leggo per la prima volta questo blog, sono basita. Sono una ragazza di Lanciano, tornata in Abruzzo dopo circa sette anni di vita all'estero alternati all'Emilia Romagna, e mi sembra che i cittadini abruzzesi stiano dormendo. Ringrazio i curatori del blog, diffonderò i contenuti nel migliore dei modi. Seguo da anni le cause riguardanti il petrolio e il fracking, ma della turbogas non sapevo nulla.

Come risposta ad Antonio, personalmente credo che cercare di avere controlli accurati e sconti sul costo dell'energia come alternativa allo smantellamento di questo mostro inquinante porterà i nostri figli a morte sicura. Chi dovrebbe assicurare controlli accurati? Le stesse persone, politici e amministratori, che stanno svendendo la nostra terra? Non succederà mai. Se noi cittadini non lottiamo per la nostra terra, ce la vedremo ridotta ad un cumulo di macerie.