giovedì 3 settembre 2009

ANCORA A SOSTEGNO DI MARIA RITA



Abbiamo ancora il dovere e il piacere di pubblicare le sapienti considerazioni della Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna sulla breve risposta scritta dal capo ufficio stampa della provincia di Chieti per conto del Presidente Enrico di Giuseppantonio alla precedente lettera della professoressa di 15 giorni fa, e già pubblicata precedentemente sulle pagine del nostro blog.

- - - - - - - - - - - - -

(Quasi) ..... da Enrico di Giuseppantonio

Pubblico la risposta che mi e' arrivata oggi da parte del Capo ufficio stampa della provincia di Chieti, Antonello Antonelli, da parte del presidente della provincia, Enrico di Giuseppantonio.

Gent.ma prof.ssa D'Orsogna,

non stiamo ignorando assolutamente ne' i suoi appelli ne' quelli dei cittadini che ci chiedono di intervenire. Subito dopo la ricezione della sua missiva, abbiamo attivato tutti i nostri canali e contattato alcuni comitati che sono con lei per il no alla petrolizzazione dell'Abruzzo per avere un quadro completo della situazione e poter elaborare con tutta la necessaria accuratezza le nostre controdeduzioni da inviare agli uffici competenti.

L'amministrazione provinciale non e' un comitato di cittadini, ha regole e procedure da seguire ne' puo' sparare nel mucchio senza un'adeguata informazione, che provenga da tutti gli attori in campo. Le abbiamo assicurato un intervento entro i tempi prestabiliti, con
la sua mail dimostra di non fidarsi della nostra parola. Avrei capito la sua reazione stizzita il 27 settembre, ma non oggi, a piu' di tre settimane dalla scadenza dei termini.

Comprendo bene la sua premura, vista la battaglia che da tempo lodevolmente sta combattendo, ma indirizzare alla Provincia un sollecito in forma piu' discreta sarebbe stato piu' corretto. La terro' informata sulle nostre iniziative in materia.

Cordiali saluti e buon lavoro.

Ricordo che quando arrivo' da analizzare il plico sul progetto di ampliamento di Rospo Mare a Vasto, verso Marzo di quest' anno, questo conteneva almeno 500 pagine scritte in tecnichese. In quella occasione arrivarono ottime osservazioni da parte di Apocalisse Italia e del Comitato Natura Verde (se ce ne furono delle altre, ditemi che le cito).

Davvero la provincia fara' tutto in tre settimane? E chi sono gli esperti che faranno queste osservazioni?

A me non piace (come credo a nessuno) fare la parte della rompiballe e muoio dalla voglia di trovare un politico che abbia voglia di fare la cosa giusta e potermi dedicare ad altro. E' solo che se non ci fossero stati i cittadini, la provincia di Chieti se ne sarebbe mai accorta del progetto della Vega Oil? Si sarebbe preoccupata? Avrebbe agito? Se quella mia lettera non fosse finita sui giornali - so che l'hanno pubblicata sia Il Messagero che il Centro, oltre che altri bloggers (grazie a tutti per averla messa su!)- la provincia si sarebbe sentita pressata a fare qualcosa?

E perche' tutto deve essere fatto "in discrezione"? Non abbiamo forse il diritto di sapere?

E con quale organizzazione contraria al petrolio stanno lavorando? E quali sono gli altri "attori" in campo come li definisce Antonelli? Il sindaco Nicola Fratino di Ortona che ricavera' dei soldi personali dal passaggio delle petroliere? Oltre al milione di euro che ha gia' intascato dall'ENI tramite la Buonefra?

E perche' su facebook Enrico di Giuseppantonio risponde a tutti, ma non ai vari appelli rivoltigli in questa direzione? Mi sembra molto piu' importante il petrolio che non il sapore delle olive.

Ancora, perche' di Giuseppantonio non ha detto nulla e non si e' voluto esporre su questo tema la sera di Cupello?

Ci crede davvero la provincia di Chieti alla lotta contro il petrolio?

Soprattutto, ancora non mi e' chiaro cosa la provincia intende fare. Si potrebbe iniziare con l'andare in televisione a dire: la provincia di Chieti si oppone alla realizzazione del pozzo Vega Oil perche' incompatibile con il progetto di fare della costa teatina un centro turistico
di qualita' ed e' per questo che presenteremo la nostra contrarieta' a tutti i ministeri ed agli uffici competenti.

La petroceltic ci guarda - legge il mio blog, figuriamoci se non prestano attenzione alle voci dei governanti locali.

Facile no? Perche' c'e' questa paura? Nella mia opinione chiunque sia favorevole a questa nuova piattaforma, come sempre, o e' ignorante in materia o e' in malafede. Il rimanere passivi non e' accettabile, non si puo' dire che si vuol fare dell'Abruzzo la Catalogna d'Italia e poi lasciarci in balia dei petrolieri.

Intanto, la Petroceltic sa che noi siamo qui a far commedia, ecco cosa leggo dal sito degli investitori:

Speaking of Abruzzo, I say let's double the price of oil and gas to Italy. I stumbled upon another link earlier which says there are about 3,000 in the region against drilling by mog, pci and eni. It also said that drilling had been outlawed a while back.

Basta solo ricordare che in Lombardia la ditta Po Valley ha rinunciato a trivellare perche' TUTTE le autorita' locali si sono espresse contro alle trivelle nel parco del Curone.

Perche' non possiamo aspirare ad un risultato simile per il parco della Costa Teatina?

L'ho gia' detto mille volte, nei mari Californiani non e' piu' stata messa una piattaforma dal 1969. Qui siamo 40 anni indietro. Andiamo avanti cosi'.

Nessun commento: