giovedì 29 novembre 2007

OMESSA LA CORRETTA FASE DI V.I.A.



La questione Cenro Oli ENI di Contrada Feudo di Ortona non è affatto chiusa. Pur iniziate le prime operazioni di pre-cantiere grazie ai solerti amministratori del Comune di Ortona, svolte con la solità celerità e omertà da parte delle ditte appaltatrici in zona Feudo-Savini, il colosso petrolchimico rischia proprio di non aprire i battenti. Infatti durante le fasi di presentazione del progetto risulta assente la corretta Valutazione d'Impatto Ambientale ed il coinvolgimento ed il confronto con la cittadinanza. Secondo la legge ciò è inammisibile e pregiudicherebbe di fatto, almeno per il momento, la reale possibilità di realizzazione della Centrale di Prima raffinazione del petrolio.

Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)

La Valutazione d'impatto ambientale (VIA) individua, descrive e valuta gli effetti diretti ed indiretti di un progetto e delle sue principali alternative, compresa l’alternativa zero, sull’uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull’aria, sul clima, sul paesaggio e sull’interazione fra detti fattori, nonché sui beni materiali e sul patrimonio culturale, sociale ed ambientale e valuta inoltre le condizioni per la realizzazione e l’esercizio delle opere e degli impianti. La disciplina si basa sul principio dell'azione preventiva, in base alla quale la migliore politica consiste nell'evitare fin dall'inizio l'inquinamento e le altre perturbazioni anziché combatterne successivamente gli effetti.

La procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) nasce negli Stati Uniti nel 1969 con il National Environment Policy Act.
In Europa, tale procedura è stata introdotta dalla Direttiva comunitaria 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, successivamente modificata dalla Direttiva 97/11/Ce, quale strumento fondamentale di politica ambientale.
La Direttiva VIA prevede, nel caso dei progetti sottoposti a valutazione, che gli Stati membri adottino le misure necessarie per garantire che il committente fornisca, nella forma opportuna, le seguenti informazioni:

  • una descrizione delle caratteristiche fisiche dell'insieme del progetto, delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasi di costruzione e di funzionamento e delle principali caratteristiche dei processi produttivi;
  • una valutazione del tipo e della quantità dei residui e delle emissioni previsti (inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, rumore, vibrazione, luce, calore, radiazione, ecc.), risultanti dall'attività del progetto proposto.
  • una descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal committente, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il profilo dell'impatto ambientale.
  • una descrizione delle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto importante del progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori.
  • una descrizione dei probabili effetti rilevanti del progetto proposto sull'ambiente, delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile compensare tali effetti negativi del progetto sull'ambiente.
  • un riassunto non tecnico delle informazioni trasmesse sulla base dei punti precedenti.

Il 26 maggio 2003 il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno approvato la Direttiva 2003/35/CE che prevede la “Partecipazione del pubblico nell’elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e modifica delle Direttive del consiglio 85/337/CEE e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all’accesso alla giustizia”.
APAT ha predisposto un rapporto tecnico nel mese di Maggio 2004 recante “Le Tipologie di opere sottoposte a VIA di competenza nazionale e regionale: recepimento della Direttiva 85/337/CEE e successive modifiche”, con l’obiettivo di fornire il quadro di recepimento della Direttiva Comunitaria VIA evidenziando le tipologie progettuali di competenza statale e regionale.
La direttiva 2003/35/CE si pone l’obiettivo di contribuire all'attuazione degli obblighi derivanti dalla convenzione di Århus:
a) prevedendo la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale;
b) migliorando la partecipazione del pubblico e prevedendo disposizioni sull'accesso alla giustizia nel quadro delle Direttive 85/337/CEE e 96/61/CE del Consiglio.
In particolare essa introduce:

  • la definizione di “pubblico” e “pubblico interessato”;
  • l’opportunità di un’altra forma di valutazione in casi eccezionali di esenzione di progetti specifici dalla procedura di VIA e relativa informazione del pubblico;
  • l’accesso, opportunità di partecipazione del pubblico alle procedure decisionali, informativa al pubblico;
  • gli obblighi riguardanti l’impatto transfrontaliero;
  • la procedura di ricorso da parte del pubblico interessato;
  • in Allegato I: obbligo di sottoporre a VIA “ogni modifica o estensione di progetti elencati nel presente Allegato ove la modifica o l’estensione di per sé sono conformi agli eventuali valori limite stabiliti nel presente Allegato”;
  • in Allegato II: “- Modifiche o estensioni di progetti di cui all'Allegato I o all'Allegato II già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente (modifica o estensione non inclusa nell’Allegato I).
  • Progetti di cui all’allegato I, che servono esclusivamente o essenzialmente per lo sviluppo e il collaudo di nuovi metodi o prodotti e che non sono utilizzati per più di due anni”.

L’attuazione della procedura di VIA in Italia si articola in due livelli: un livello nazionale ed un livello regionale.


La valutazione d'impatto ambientale a livello regionale

A completamento del quadro legislativo nazionale e in coerenza con il dettato delle direttive comunitarie, con DPR 12 aprile 1996, successivamente integrato e modificato dal DPCM del 3 settembre 1999 e dal DPCM 1 settembre 2000, viene emanato l'Atto di indirizzo e coordinamento che fissa condizioni, criteri e norme tecniche per l'applicazione della procedura di VIA da parte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano che devono provvedere a disciplinare i contenuti e le procedure di VIA ovvero ad armonizzare le proprie disposizioni vigenti con quelle ivi contenute.
L”Atto di Indirizzo e Coordinamento suddivide le opere di cui all'allegato II della direttiva comunitaria in due allegati:
allegato A: contiene l'elenco dei progetti assoggettati a procedura obbligatoriamente;
allegato B: contiene l'elenco dei progetti assoggettati a procedura obbligatoriamente se ricadenti, anche parzialmente all'interno di aree naturali protette come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n.394 e l'elenco dei progetti che se non ricadenti in aree naturali protette sono sottoposti a verifica di esclusione secondo le caratteristiche e l’ubicazione del progetto.

Gli elementi peculiari dell'Atto di Indirizzo e Coordinamento e sue successive modifiche riguardano:

  • introduzione della fase cosiddetta di "screening" (art. 10) o procedura di verifica (solo per i progetti dell'allegato B). Il proponente deve fornire una descrizione del progetto, i dati necessari per individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente. L'autorità competente si pronuncia entro i successivi 60 gg (silenzio-assenso) sulla base di elementi quali le caratteristiche del progetto (dimensioni, utilizzazione delle risorse naturali, produzioni di rifiuti, inquinamenti e disturbi ambientali, rischio di incidenti, impatto sul territorio naturale e storico), l'ubicazione del progetto in considerazione della sensibilità ambientale delle zone geografiche che possono essere danneggiate dal progetto.
  • introduzione della cosiddetta fase di "scoping" ossia della possibilità per il proponente di richiedere all'autorità competente l'avvio di una fase preliminare volta alla definizione delle informazioni che devono essere fornite. Le informazioni richieste devono essere coerenti con il grado di approfondimento progettuale necessario e strettamente attinenti alle caratteristiche di un determinato tipo di progetto e delle componenti dell'ambiente che possono subire un pregiudizio, anche in relazione alla localizzazione, tenuto conto delle conoscenze e dei metodi di valutazione disponibili.
  • riduzione delle soglie dimensionali del 50 % per i progetti o impianti (elencati negli allegati A e B) che ricadono all'interno delle aree protette.
  • esclusione degli interventi disposti in via d'urgenza, ai sensi delle norme vigenti, sia per la salvaguardia dell'incolumità delle persone da un pericolo imminente, sia in seguito a calamità per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
  • introduzione della disciplina delle modifiche o ampliamento di progetti già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione o di esercizio che possano avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente.
  • introduzione del principio dell'autorizzazione unica integrata per le materie di competenza regionale e della funzione di armonizzazione della procedura quando il parere preveda specifici pareri, nulla osta, autorizzazioni da differenti amministrazioni.
  • individuazione dei compiti delle regioni nell'ambito della VIA transfrontaliera (Convenzione di ESPOO stipulata il 25 febbraio 1991 e ratificata con legge n.640 del 3 novembre 1994.
  • tenuta di un registro contenente l'elenco dei progetti per i quali è stata richiesta la verifica.

Allo stato attuale molte Regioni non hanno ancora provveduto a fornirsi di una propria legge specifica in materia di VIA (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Sicilia), limitandosi a recepire o ad applicare direttamente il D.P.R. 12 aprile 1996.
Tuttavia occorre rilevare che diverse Regioni invece, ancor prima dell’entrata in vigore dell’Atto di Indirizzo e Coordinamento, disponevano di una specifica normativa sulla VIA.

APAT ha predisposto il rapporto tecnico “La VIA a livello regionale. Quadro di riferimento normativo” (aggiornato al mese di gennaio 2007) e una analisi comparata del contenuto delle leggi regionali e provinciali (aggiornata al mese di novembre 2001) in cui sono analizzate le tipologie di opere previste nei singoli dispositivi legislativi.

martedì 27 novembre 2007

LE DOMANDE CHE NESSUNO PONE



Perchè nessuno ha il coraggio di porre domande? Perchè in questo paesotto di provincia sono diventati tutti muti? Perchè si ha paura di mettersi contro palesi ingiustizie?

Perchè gli amministratori della città si sono sempre prostrati all'ENI? Perché non si è mai eletto un sindaco agricoltore? Perchè tutte le industrie che si sono insediate sul territorio hanno poi deluso le aspettative sui numeri occupazionali di cittadini ortonesi? Perchè la classe dirigente e amministrativa sostiene gli industriali senza pensare di fatto alla sviluppo della classe operaia? E perchè in questo stato di fatto (più di 4.000 iscritti all'ufficio di collocamento di Ortona / un quinto della popolazione) solo la classe dirigente diventa sempre più ricca?

Perchè tra gli amministratori c'è qualcuno che tralasciando l'etica personale e il rispetto morale dei cittadini, durante il suo mandato da assessore all'urbanistica, costituisce società intestate a lui e a sua moglie e dirette da membri della sua "famiglia" con questo oggetto: (leggiamo dall'atto pubblico di costituzione societaria depositata alla camera di Commercio di Chieti)

Art. 3) La società ha per oggetto:

1) Servizi tecnici ed economici quali; studi e pianificazione; progettazione, assistenza ad acquisti ed appalti; servizi computerizzati; assistenza per il risparmio energetico e per l'introduzione dei nuovi vettori energetici;

2) Servizi organizzativi (gestione, sviluppo, marketing, distribuzione e logistica) relativi a problematiche di: gestione; ricerca e sviluppo; logistica e distribuzione; marketing e penetrazione commerciale; import-export; economico/finanziarie per l'espletamento delle domande di finanziamento e contributo alle imprese sulla base delle leggi Europee, Nazionali e Regionali vigenti; bilancio; organizzazione amministrativo-contabile personale, compresa la formazione professionale; uffico; elaborazioni dei dati; energia;

3) Servizi pubblicitari;

4) Assistenza nei rapporti con Pubbliche Amministrazioni, nei contratti di appalto, per esecuzione di lavori edilizi stradali, nelle pratiche fiscali, revisione prezzi, finanziamenti a breve, medio e lungo termine, alle istruzioni di pratiche per contributi nel Mezzogiorno, nonché alle pratiche concernenti importazioni ed esportazioni, in materia valutaria e di assicurazione dei crediti per l'esportazione. la società potrà inoltre esercitare l'attività di impresa di costruzione, in particolare: a) la realizzazione di opere edili, ferroviarie, stradali, idrauliche, marittime; la costruzione di acquedotti, fognature, elettrodotti; l'attività di movimento terra, la realizzazione di manufatti in calcestruzzo e di ogni altra opera affine; b) la realizzazione, installazione e manutenzione di impianti tecnologici quali quelli elettrici, idraulici, igienici, idrosanitari, telefonici e di trasmissione dati, termici, di ventilazione, di condizionamento, del gas, di collettori solari e di ogni altra opera affine; c) lo sfruttamento di cave.

La società potrà effettuare la compravendita, permuta, gestione, conduzione ed amministrazione, nonché la concessione in locazione di aree agricole ed edificabili, di fabbricati aventi destinazione abitativa, agricola, industriale, artigianale, commerciale, nonché di aree ed opifici industriali attrezzati, sia in blocco che per parti.

Detti scopi saranno perseguiti anche avvalendosi di tutte le agevolazioni creditizie, finanziarie e fiscali nonché dei provvedimenti e dei benefici previsti dalla normativa vigente e futura, sia nazionale che sovranazionale.

Perchè dunque la città intera deve essere assoggettata a questa gente? Perché i cittadini con la coda tra le gambe non hanno mai denunciato pubblicamente queste notizie? Perchè il Sindaco di questo suadente assessore non ha denunciato i palesi conflitti di interesse che un componente della sua giunta aveva tra i compiti amministrativi e la sua società? Connivenza o ignoranza?

Perchè i cittadini non hanno denunciato pubblicamente i conflitti di interessi del Primo Cittadino di Ortona con la questione Centro Oli ENI?

Perché c'è sempre connivenza tra le parti? Perchè? Perché si mira a creare "caste intoccabili"? Perché a Ortona non c'è lavoro?

PERCHE' GENTE COME QUESTA GOVERNA ANCORA LA CITTA'?

giovedì 22 novembre 2007

La FORZA di una SCELTA



Pubblichiamo con piacere degli splendidi pensieri giunti a noi da una lettrice "speciale" del nostro blog. Queste parole, ricche di valori positivi ed inossidabili, con il permesso dell'autrice vogliamo regalarle al mondo-web certi di fare cosa gradita a tutti. Questa scelta sottolinea la nostra passione per la "comunicazione vera" e per la ricerca e l'arricchimento del confronto pubblico, "chiave" reale della crescita e del rispetto della natura umana. Una scelta non a caso avvenuta oggi, 22 novembre 2007, data dei primi
100 giorni del nostro seguitissimo BLOG che in questo breve tempo è stato scelto da più di 20.000 navigatori e lettori. Un grazie a tutti di cuore, promettendo di rincorrere sempre, comunque e dovunque la verità nella LIBERTA' di PAROLA.


Nell'Universo esistono le galassie ed ognuna è formata da miliardi di stelle.
Sulla Terra vivono migliaia di specie animali, vegetali e Noi, esseri umani. Così è completo l'Universo! Quanto è grande, insostituibile e ben riuscito ma non incontaminato. L'Uomo con la sua bramosia di progresso lo stà trasformando; con il suo egoismo e con la sua falsità vuole convincerci che tutto sia normale e naturale. L'unica azione urgente e più promettente è quella di Educare: educare al rispetto dei diritti e della dignità degli altri; educare ad amare se stessi, gli altri e tutto ciò che ci circonda.
Perchè dobbiamo amare e rispettare? Perchè nulla ci appartiene, così è stato anche per chi ci ha preceduto, ed in futuro, se saremo uomini senza coscienza, senza rispetto, incapaci di amare, lasceremo Cosa e a Chi? Quando purtroppo ci si abbandona alla superficialità, all'improvvisazione, all'indifferenza, specie in una scelta importante come quella del futuro della nostra terra le conseguenze possono essere irrimediabili ed irreversibili. Prima si Riflette, si Valuta e si giunge ad una scelta solo quando si è Moralmente certi che non esistono Controindicazioni gravi. Tutto questo non si improvvisa ma potrebbe essere frutto di un generoso impegno e una preparazione di ciascuno di noi a scoprire un profondo segno di umiltà nei nostri cuori. Cosa aspetti? Scegli di vincere le tue tentazioni, liberati da quei pensieri pericolosi e nocivi che non ti lasceranno più. Lascia spazio nella tua mente solo a pensieri ed azioni migliori, Vedrai ti regaleranno un senso di positività e leggerezza che ora non provi! Potrai rinascere perchè non sarai più succube di nulla e nessuno.
AMERAI LA TUA TERRA perchè sarai finalmente una PERSONA LIBERA!

Lilliana d'Annunzio


martedì 20 novembre 2007

venerdì 16 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007

ARRIVANO ALTRI POZZI



GUARDATE QUA' di Fabrizia Arduini


ENI: PROCEDURA DI EVIDENZA PUBBLICA PER POZZO ESPLORATIVO LO HA DECISO LA COMMISSIONE REGIONALE (REGFLASH)

Pescara, 13 novembre2007.

Sarà sottoposto alla procedura pubblica di valutazione di impatto ambientale il progetto presentato dalla società Eni per la perforazione di un pozzo esplorativo denominato "Crecchio", nel territorio di Ortona. A deciderlo questo pomeriggio la Commissione regionale presieduta dal direttore dell'assessorato all'Ambiente e al territorio, Antonio Sorgi, chiamata a valutare la richiesta di verifica di compatibilità ambientale del progetto presentato dalla multinazionale. La decisione della Commissione - come è stato spiegato - nasce dall'esigenza di allargare quanto più possibile la partecipazione della cittadinanza ad un progetto destinato ad avere notevoli ricadute sul territorio e sulle sue attuali vocazioni. Il progetto dell'Eni dovrà ora dunque essere depositato presso gli enti competenti e nei 60 giorni previsti dalla legge chiunque potrà prendere visione del progetto e formulare osservazioni. (REGFLASH) US/071113


Copyright© 2006 - Regione Abruzzo - Servizio per l'Informazione Territoriale e la Telematica

LO DICIAMO DA TEMPO CHE L'INSEDIAMENTO DEL CENTRO OLI E' SOLO LA PRIMA MOSSA PER CAMBIARE TOTALMENTE L'ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA. ECCO LA PRIMA RISPOSTA. GRAZIE ALLA SIGNORA ARDUINI, SEMPRE ATTENTA E PUNTUALE, PUBBLICHIAMO LA NOTIZIA UFFICIALE EMANATA DALLA REGIONE ABRUZZO. L'AGRICOLTURA INIZIA IL DECLINO FINALE GRAZIE ALLA "BANDA DEL PORTO" CHE MOLTI CONTADINI SOSTENGONO ANCORA OGGI. IL NOSTRO TERRITORIO, GRAZIE AI NOMI CHE RIPROPONIAMO QUI DI SEGUITO, VERRA' CONSEGNATO DEFINITIVAMENTE NELLE MANI DELL'ENI E DEL PETROLIO GRAZIE A CHI NON CREDE NELLE NOSTRE TRADIZIONI E NELLA NOSTRA CULTURA AGRICOLA.

NB
Ma il direttore dell'assessorato all'Ambiente e al territorio, Antonio Sorgi, che cita la notizia flash, non è l'architetto che lavorava ad Ortona in stretto contatto con Fratino e Di Martino? .... uuuhmm! Tutto torna chiaro!!!!

Ortona ha scelto di cambiare la propria economia grazie innanzitutto al Sindaco (?) Nicola Fratino e agli 11 consiglieri che con una semplice alzata di mano, hanno scelto di smantellare 12 ettari di terreno agricolo consolidato a prodotto vitivinicolo DOC, per far posto ad un insediamento industriale lontano dalla zona indicata dal PRG in vigore! 11 consiglieri comunali, supportati da quasi tutti i loro partiti e da tutta la Giunta Comunale con in testa il primo cittadino che è anche il primo ad avere interessi economici di tutta l'operazione in quanto co-proprietario di imprese portuali facenti parte del consorzio CIA che gestirà la costruzione e la sorveglianza del Centro Oli e il conseguente trasporto-spedizione del greggio estratto dai nuovi pozzi ENI siti sul territorio comunale. Non ci stancheremo mai di ricordare i nomi di questi "signori" come i PRIMI RESPONSABILI di tutto ciò!

Ecco chi con sufficienza ha scelto questo per noi:

RICCARDO DI DEO IURISCI
/ AN - Alleanza Nazionale
TOMMASO SANTORELLI /
ex AN - Alleanza Nazionale
DOMENICO DE IURE / UDC - Unione Democratica Cristiana
ALFONSO PICCINNO / PSI - PartitoSocialista Italiano
PAOLO CIERI / CD - Centro Democratico
FELICE TALONE / FI - Forza Italia
ROCCO RANALLI / FI - Forza Italia
WALTER POLIDORO / IxC - Insieme per Cambiare
TOMMASO CIERI /
IxC - Insieme per Cambiare
REMO DI MARTINO /
IxC - Insieme per Cambiare
ILARIO COCCIOLA / ex SDI - Socialisti Democratici Italiani

PER DIRITTO DI CRONACA:

NICOLA FRATINO / FI - non era presente al momento del VOTO e non ha votato. Se avesse voluto poteva farlo, e poteva votare solo NO alla variante urbanistica a favore dell'insediamento petrolchimico industriale dell'ENI, in quanto aveva interessi privati con l'ENI.

ROBERTO DI CAMPLI / AN - non era presente al momento del VOTO e non ha votato. Se avesse voluto poteva farlo, e poteva votare solo NO alla variante urbanistica a favore dell'insediamento petrolchimico industriale dell'ENI, in quanto aveva interessi privati con l'ENI (ha venduto le sue terre all'ENI).

TOMMASO COLETTI / MARGHERITA - non era presente al momento del VOTO
FRANCO MUSA / MARGHERITA - si è astenuto al VOTO

GLI ALTRI RESPONSABILI FACENTI PARTE DELLA GIUNTA: ASSESSORI CHE HANNO APPOGGIATO LA SCELTA DELL'AMMINISTRAZIONE:

LEO CASTIGLIONE
/ IxC
GIULIO NAPOLEONE / FI
MASSIMO PAOLUCCI / FI
GIUSEPPE GRANATA / CD
MARIO PAOLUCCI / nPSI
CARLO BORROMEO / UDC

PER TUTTO CIO' CHE SUCCEDERA' SAPRETE A CHI RIVOLGERVI!

NO AL CENTRO OLI ENI - NO AI POZZI DI PETROLIO

martedì 13 novembre 2007

SENZA LIMITI



Il malaffare continua a fare proseliti! Si allarga a macchia d'olio e cerca di coinvolgere tutti e tutto. Questo è il timore velato che esprimono timidamente le facce di molti. Ortona oggi appare come una anziana cittadina, sporca, pigra e svogliata dai suoi stessi cittadini che non la stimolano più di tanto per cercare di farla rialzare ai fasti storici che le dovrebbero competere. La storia, purtroppo nel nostro caso, siamo noi: un popolo timoroso e diffidente. Ortona vive con ansia gli anni più bui della sua esistenza e i suoi figli sembrano non accorgersene. Ed è proprio questo il momento favorevole agli uomini bassi d'ideali e viscidi nei modi: proprio ora, nel silenzio altrui, loro si ritrovano negli sguardi e nei comportamenti. Arroganti dei loro mezzi e forti delle loro posizioni cercano in ogni modo di spezzare le trame del "bene" e quelle della società civile. Cercano di piangere sulla bontà degli altri per erigere in fretta i loro castelli, avanposti delle loro ambizioni di comado! Fortezze labili dove albergano in segreto i fantasmi dei loro caratteri;
luoghi ameni eretti solo per torturare le anime dei molti e inermi uomini semplici, vagabondi spaesati di questa affannosa comunità. Attenti! Si fanno sempre più numerosi e più incalliti verso la ricerca del potere a tutti i costi. Si riconoscono tra la folla ma pochi hanno il coraggio di additarli, di svergognarli, di farli riconoscere alla città intera. Lauree rubate alla cultura, conseguite con ogni mezzo solo come tasselli necessari alla scalata della "società delle vanità". Imprese commerciali e industriali cresciute dal nulla grazie solo alla consuetudine dell'esserci e mai dell'essere e della conoscenza. Posti di lavoro prestati, raccomandati, rassicurati, comprati. Sono in molti, non ci si può sbagliare. La paura è tanta, ma non si possono indicare. Continuano senza ritegno a difendersi con i ricatti meschini, e allora meglio idolatrarli, adorarli anche se no vogliamo farlo! Meglio una presa in giro per saziare il formalismo e il bigottismo di una piccola cittadina conservatrice. E loro pur sapendo ringraziano avidamente: in questo modo sanno della paura degli altri e ne godono! Meglio così, ... si vive meglio. Certo il rispetto umano è alla base degli ideali naturali, ma fino a che punto deve vincere il rispetto a tutti i costi? Sarebbe un paradosso se anche il rispetto del malaffare venisse istituzionalizzato! O basta solo ignorarlo? In ogni caso le nuove società crescono come funghi: la "rete" va ampliata e rinforzata, quindi bisogna sistemare molte persone in trepida e continua attesa. La precedenza però è dei parenti con il vizio della spesa, delle amanti concesse e di quelle sognate, dei pseudo-amici che pretendono sempre e solo! Come fare? ... "meglio il malaffare" qualcuno dice sottovoce! "Nessuno lo vede in questa città di mare: meglio far finta di niente o si finisce senza lavorare!!!"

AD ALTA VOCE, A TESTA ALTA, CON IL CUORE IN GOLA E CON LA PASSIONE COME UNICA ARMA. LA BATTAGLIA E' SOLO ALL'INIZIO. NO AL MALAFFARE. UNITI SI VINCE

PAROLA DELL'ENI - documento ufficiale

sabato 10 novembre 2007

venerdì 9 novembre 2007

SATIRA PROFETICA






Pubblichiamo con piacere alcune vignette inviateci da un nostro caro amico che in modo puntuale dimostra che la satira non sbaglia mai! Immediatezza e essenzialità sono le caratteristiche che ci appassionano verso questa intelligente forma di comunicazione. E' il caso di queste vignette che hanno la giusta pretesa di voler raccontare in tre disegni la situazione amministrativa nel comune di Ortona. Ecco come nell'immaginario collettivo "I PADRONI" della città sono spiazzati dalla professionalità e dalla scientificità accademica d'oltreoceano della Professoressa Maria Rita D'Orsogna, che con studi precisi è riuscita con coraggio a illuminare e a sostenere con franchezza la difesa del nostro territorio e dell'ambiente circostante. Il NO di una scienziata all'insediamento petrolchimico dell'ENI previsto in contrada Feudo di Ortona che ha evidenziato, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, l'incapacità degli amministratori nel rispondere scientificamente alle molteplici sollecitazioni di cittadini e personalità che hanno da tempo avvisato l'opinione pubblica sul pericolo di questo insediamento industriale potenzialmente dannoso per l'ambiente e per la salute della collettività. Le vignette ci aiutano a capire il "vuoto" che oggi amministra la nostra città medaglia d'oro al valor civile. Grazie Maria Rita e grazie a Dodì.

NO AL CENTRO OLI ENI

giovedì 8 novembre 2007

IL "GALLO" CHE NON CANTA PIU'



Maria Rita D'Orsogna, PhD Assistant Professor Mathematics Department California State University at Northrdige Los Angeles CA 91330 - USA


La nostra amica professoressa universitaria americana, per sensibilizzare la problematica ambientale e salutare che comporterebbe il previsto insediamento del Centro Oli ENI in Contrada Feudo di Ortona (CH) HA SCRITTO A MOLTE PERSONE
.

Al presidente del consiglio PRODI, alle trasmissioni televisive "le iene", "mi manda rai tre" e "l'Italia in diretta", al fotografo "oliviero toscani", al giornalista del Corriere della Sera "Beppe Severgnini", alla scrittrice "Dacia Maraini", al ministro dell'ambiente "Pecoraro Scanio",
all' arcivescovo di Lanciano/Ortona S.E. "Carlo Ghidelli", al quotidiano abruzzese de " il centro", e perfino alla televisione di stato USA de la "PBS" (una specie di rai tre, che si occupa solo di tematiche sociali e che hanno speciali da ogni parte del mondo - "wideangle" e' il nome della trasmissione). E arrivata a scrivere anche a "Mr. Giorgi", un abruzzese che fa parte dello staff dell ex vice presidente americano Al Gore. Ha scritto a tutto lo staff tecnico-scientifico dell'Istituto "Mario Negri Sud" di Santa Maria Imbaro (CH): vi pubblichiamo di seguito una delle lettere:

Cara Anita, mi chiamo Maria Rita D'Orsogna, ho 34 anni e sono un fisico qui a Los Angeles. Sono abruzzese. Le scrivo perche' vorrei sensibilizzarla su un tema che mi sta davvero a cuore e di cui forse lei sapra' l'esistenza. Vogliono aprire una raffineria ad Ortona, a pochi chilometri da Santa Maria Imbaro - un cosiddetto "centro oli" dove separare il petrolio dallo zolfo, a 500 metri dal mare. Se vuole puo' leggerne di piu' qui: http://blackmarket.splinder.com - http://www.comitatonaturaverde.it - http://www.maurovanni.blogspot.com - Sicuramente lei sapra' che una raffineria non opera mai ad impatto ambientale zero. Ci saranno inevitabili infiltrazioni nelle falde acquifere, ci saranno particelle fini sulfuree e cancerogene immerse nell'aria e che respireremo noi. Lo zolfo e' "in assoluto" la sostanza piu' inquinante che ci sia. I nostri mari, le nostre terre verrano devastate in modo irreversibile. L'agricoltura, il vino, il turismo, il proposto parco della costa teatina - verra' tutto vanificato. Il petrolio e' poco, ma in cambio l'equilibrio ambientale verra' totalmente scombussolato. basti solo pensare a cosa e' successo a Gela, Falconara, Viggiano, Manfredonia. Da quel che sento, la gente e' contraria, ma il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, ha dei forti interessi economici personali visto che ha delle quote nelle
societa' che lavoreranno per questo mostro petrolchimico. E cosi, si lavorerà tutti assieme - si sa, una mano lava l'altra. I danni ambientali pero' non li porta via nessuno. E quando diranno che sara' tutto fatto con nuove norme sicure e che e' tutto compatibile con l'agricoltura, non bisogna crederci. L'impianto sara utilizzato per separare lo zolfo da petrolio greggio: e poi questo zolfo verra' disperso nell'aria, puzzera' e finira' nei nostri polmoni e nel nostro cibo. Non esiste "nessuna" raffineria al mondo che opera in totale rispetto dell'ambiente e tutto il nostro modo di vivere verra sacrificato. In America, dove vivo e insegno da 10 anni non si costruiscono piu raffinerie da 30 anni, perche' e' troppo forte il legame con danni alla salute - malattie tumorali e respiratorie in primis. In Italia si parla tanto di ogm. Questa raffineria ci dara molti piu veleni che gli ogm, sicuramente moltissimi moltissimi di piu' delle centrali nucleari che tanto abbiamo non voluto. Mi scusi lo sfogo accorato, ma sono giorni che continuo a pensare a questa cosa, perche' davvero, il comune di Ortona non sa che mostro sta per partorire e per regalare in silenzio ai suoi cittadini. Sto cercando, cosi da lontano, di sensibilizzare quanta piu gente posso, nella speranza che l'indignazione di noi tutti possa cambiare qualcosa. Spero che lei da scienziato possa capire la gravita' della cosa e di impegnarsi, per quanto puo', a far si che la popolazione capisca cosa ci sta per capitare. Se lo ritiene opportuno puo' firmare una petizione online: www.ipetitions.com/petition/noraffineria

Poi la professoressa D'Orsogna ha scritto una lettera anche al Sindaco di Ortona (?) e agli altri amministratori e consiglieri. Ve la proponiamo in anteprima:


Gentile Giunta Comunale di Ortona, i cittadini chiedono a voce alta e ferma che la proposta raffineria Eni di Ortona non venga realizzata. Noi amiamo la nostra terra. Non esiste nessuna tecnologia moderna per creare raffiniere ad impatto ambientale zero e lo zolfo che dovra' essere separato dal poco petrolio che c'e' e' la sostanza piu' inquinante in assoluto che esista. Lo zolfo forma particelle fini che inevitabilmente respireremo, mangeremo e lasceremo ai nostri figli per gli anni a venire, anche dopo la fine del petrolio. Qui ci sono di mezzo i nostri campi, l'acqua che beviamo, i nostri vini, il nostro turismo, la nostra pesca, i nostri mari e la vita di tutte le persone impiegate in questi settori. Non vogliamo diventare un'altra Gela, un'altra Falconara, un'altra Manfredonia, un'altra Viggiano. Vi preghiamo di amare anche voi questo nostro Abruzzo e di pensare non con il portafoglio ma con la voce della coscienza, della mente e del cuore.
No alla raffineria!

A questa lettera accorata e passionale il Sindaco (?) come al solito non ha saputo rispondere nulla, ma toccato dai titoli accademici altisonanti ha pensato bene (secondo lui) di far entrare in campo il suo GALLO da COMBATTIMENTO (oramai vecchio e acciaccato). Ecco la risposta, anche questa Ve la proponiamo in anteprima:

Gentile Professoressa,
il Sindaco mi ha passato la Sua e:mail, che peraltro ha avuto ampio spazio sulla stampa locale, e nella mia qualità di Presidente del Consiglio Comunale, Le faccio avere una risposta.
Credo che la cattiva informazione sulla problematica abbia influito molto sulla presa di posizione che autorevoli, persone tra le quali Lei, hanno preso. Innanzitutto non si tratta di una raffineria ma di un, neppure tanto grande,centro oli. Il centro oli è un luogo in cui vengono separate dall'olio, l'acqua ed il gas. Il gas viene immesso in rete direttamente; l'acqua viene rimmessa in un pozzo sterile facente parte della stessa falda. L'olio da raffinare viene inviato direttamente al porto con un un oleodotto e non sui camion. Brevi considerazioni che non tranquillizzano, ma che sono una diversa impostazione del problema: occorre sapere prima di tutto di cosa stiamo parlando. Vivo in Ortona da 42 anni, ho moglie e tre figli, abito sull'orientale dal quale vedo che il porto parla solo di petrolio e non di altro. Alle mie spalle, mi riferisco ad Ortona, a un KM in linea d'aria dal centro, vi è uno dei più grandi depositi costieri di petrolio, dal 1955 che risulta essere l'anno in cui sono nato. Ho la (s)ventura ormai di essere, con una lista civica, ormai da oltre 15 anni al governo della città che, ed la mia soddisfazione ho contribuito a far tornare ad essere "la perla dell'adriatico". Non c'è un monumento che non abbiamo ricotruito o restaurato, non c'è una risorsa culturale alla quale non abbiamo lavorato: dal castelloa Sant'anna passando per il Teatro; da San Tommaso alla Battaglia di Ortona passando per Tosti. Per fermarmi quì e non spiegarLe quanto è costato in termini di impegno. Stato, Regione, Provincia, enti preposti ad esprimere il parere, sulla compatibilità ambientale ed inquinamento, dicono che si deve procedere; i contadini, quelli che dovrebbero tenere alla loro terra più di ogni altra cosa vendono i loro poderi; l'indotto nella specie aziende che da anni lavorano con l'eni chiedono che si proceda; i lavoratori manifestano, con le sigle sindacali tutte in testa, per salvaguardare le loro famiglie; l'eni che tra royaltis e somme da versare nell'immediato da al comune qualcosa come 25 lioli di Euro in 16 anni ed il Consiglio comunale dovrebbe dire no a che cosa e sulla base di che?
Le chiedo professoressa, mi creda senza alcuna intenzione di fare polemica, dove sono stati questi difensori dell'ambiente in tutti questi anni? anche lei crede che si sia voluto tenere tutto nascosto? Bene, non è così! Il progetto giace al comune da anni e tutti sapevano tutto.
Vede Ortona avrebbe bisogno proprio di gente come lei che ha visto il mondo e può concorrere ad indicare, avuti tutti gli elementi a disposizione, quale sviluppo per la città. Invece e questo deve farla riflettere, non così. Per inciso già due anni fa di mia iniziativa ho fatto vedere il progetto Eni a persone che in Ortona ne sanno molto perchè operano nel campo da decenni e da loro ho avuto la assicurazione che non vi srebbe stato il disatro ecologico che, i proprietari delle agenzia immobilari che operano sul territorio paventano.
Spero di essere riuscito a spiegare, se pur succintamente, che il consiglio comunale ha fatto bene, molto bene ad essere conseguenziale con l'unica linea di sviluppo della nostra città e che, ove si voglia intervenire lo si debba fare cion la Regione che può modificare o rifare i piani di sviluppo. Immagini soltanto, e lo dico per scherzarci su, quanto potrei essere felice nell'aprire la finistra della mia camera da letto e non vedere il porto attuale che è pieno di atività inierenti il petrolio. Spero di incontrarLa in Ortona.

Cordiali saluti. Avv. Remo Di Martino

Alle prime lettere informali, a questo punto la Professoressa risponde con un tono scientifico che ammutolisce il Sindaco, il suo uffico tecnico e il GALLO da COMBATTIMENTO. Ve la proponiamo in anteprima di seguito:

Subject: raffineria di ortona


Caro signor Di Martino, grazie della sua risposta, e del tono pacato. Con altrettanta gentilezza pero' le dico che non credo di essere male informata, anzi, ho letto molto su questo tema, e credo di essere uno scienziato con un forte senso critico e di analisi. Innanzitutto da quel che ho potuto vedere, gli altri centri "centri oli" sparsi per l'Italia non hanno migliorato le condizioni di vita locali: la flora e la fauna, l'acqua, i mari, e la salute delle persone sono tutte peggiorate. E se dobbiamo procedere per induzione, non vedo nulla di diverso per Ortona che quanto non sia gia' capitato a Viggiano per esempio. Dalla sua email: "Il centro oli e' un luogo in cui vengono separate dall'olio, l'acqua ed il gas. Il gas viene immerso in rete direttamente"
Qui parliamo di PETROLIO non di olio di oliva o di semi. Perche' c'e' paura di chiamare le cose con il proprio nome? Io penso che "centro oli" sia solo un nome piu' bello che l'Eni vuole dare
a quello che veramente verra' costruito, un impianto per separare in loco "idrocarburi" (cioe' petrolio grezzo) da altre componenti, fra cui sostanze sulfuree. Nel "centro oli" di Ortona dunque si procedera' alla separazione di petrolio, dal gas e acque di processo, come dice lei.
Ma di che gas parliamo? Fra i tanti - spesso nel petrolio grezzo c'e' anche ossigeno, azoto e sabbia - quello piu' nocivo e' l'idrogeno solforato (anche detto acido solfidrico, di sigla chimica H_2 S, e in inglese hydrogen sulfide). Lei dice che verra' immesso in rete. Ma cosa significa? In quale rete? Online e' facile trovare informazioni dirette su questo acido solfidrico, e credo che anche lei sara' d'accordo con me che non pare proprio una sostanza salutare.

Definizione medica da Wikipedia:
"L'acido solfidrico e' considerato un VELENO ad ampio spettro, ossia puo' danneggiare diversi sistemi del corpo. Ad alte concentrazioni uccide il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e puo' causare incoscienza nell'arco di pochi minuti. Un'esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi ed alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie. A lungo termine puo' comportare affaticamento, perdita dell'appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione."

Dall'Eni stessa (a Viggiano):
"L'idrogeno solforato e' velenoso, infiammabile ed esplosivo. Non fidarsi dell'odorato per accertare la presenza del gas. Nel caso di sospetta presenza di gas indossare la maschera e dare l'allarme. L'idrogeno solforato paralizza il senso dell'odorato."

Dal mondo della scienza:

-Molecular Cancer Research, 2006 volume 4 pagine 9-14

sui legami fra H2S e tumori:

"Evidence that Hydrogen Sulfide is a Genotoxic Agent"
Matias S. Attene-Ramos, Elizabeth D. Wagner, Michael J.
Plewa and H. Rex Gaskins, Departments of Animal Sciences,
Crop Sciences, and Pathobiology,
Division of Nutritional Sciences, and 5 Institute for Genomic Biology,
University of Illinois, Urbana, Illinois

"These data indicate that given a predisposing genetic background that
compromises DNA repair, H_2S may lead to genomic instability or the
cumulative mutations found in adenomatous polyps leading to colorectal
cancer."

Altri articoli sul legame tra cancro e idrogeno solforato:

-Molecular Cancer Research, 2007 colume 5, pagine 455-459
sui legami fra danni al DNA e H2S:

"Hydrogen Sulfide Induces Direct Radical-Associated DNA Damage"
Attene-Ramos, E. D. Wagner, H. R. Gaskins, and M. J. Plewa

Da notare che le mutazioni nel DNA sno fortemente legati all'emergenza
di tumori - li ho studiati durante la mia tesi di dottorato.

-FASEB J, 2007 Volume 21 pagine 247 - 255.
sui legami di nuovo fra danni al DNA e H2S:

R. Baskar, L. Li, and P. K. Moore
"Hydrogen sulfide-induces DNA damage and changes in apoptotic gene
expression in human lung fibroblast cells"

Di nuovo danni da DNA legato all H2S

- American Journal of Physiology: Gastrointestinal Liver Physiology,
August 1, 2006 Volume 291 pagine G288 - G296. S. Ramasamy, S. Singh, P.
Taniere, M. J. S. Langman, and M. C. Eggo
"Sulfide-detoxifying enzymes
in the human colon are decreased in cancer and upregulated in
differentiation"

Qui e' messo in evidenza il legame con il tumore al colon.

A me pare tutto molto chiaro. NESSUNO DEVE CORRERE IL
RISCHIO DI ESSERE CONTAMINATO DA QUESTE SOSTANZE.


Ora si potra' dire che costruirano tutto a regola d'arte e che nemmeno un femtogrammo di
questa sostanza verra' a contatto con le nostre vite. Ma questo e' impossibile! Non esiste nessun "centro oli" che possa azzerare il suo impatto con l'ambiente. Nessuno. Parte di questi gas verranno emessi nell'aria come parte del ciclo di lavorazione degli idrocarburi (cioe' del petrolio). Dopo un periodo che puo' andare dai 3 ai 40 giorni H2S si trasforma in SO_2 e altri solfati. Il diossido di sodio (SO_2, in inglese sulfur dioxide) ha anche applicazioni positive (puo' servire come antibatterico nel vino) ma e' un forte inquinante e fra l'altro causa la pioggia acida.

Da wikipedia.com:

"Increasingly there are health concerns with sulphur
dioxide as it can trigger asthma in certain individuals."

"Sulphur in the air creates acid rain which damages crops and buildings.

When inhaled the sulphur is known to cause respiratory problems and even
increase the risk of a heart attack."

Ma restiamo con l'H2S a Viggiano dove il centro oli ha avuto dei guasti:

http://www.soslucania.org/rass%20stampa/guasto%20centro%20oli.htm


se lei legge bene vedra' che qui gli enti locali hanno parlato di creare dei piani di EVACUAZIONE per la popolazione. La gente di ortona deve sapere queste cose e che c'e' la possibilita' che questo accada anche da noi. E' successo negli scorsi mesi a Viggiano, e, per induzione, non vedo perche' non possa anche succedere da noi. E nbadi che questa e' un'eventualita' molto piu' probabile di guasti in centrali nucleari, per come queste ultime sono costruite. E i pesci, l'uva e gli ortaggi dove evacuano? Io credo che questo "centro oli" sia molto piu' nocivo di una centrale nucleare per il semplice fatto che sara' uno stillicidio mento e costante, e o per infiltrazioni o per perdite o per semplici gas di scarico, INEVITABILMENTE verremo a contatto con sostanze nocive.

Altre notizie da Viggiano con il "suo bel centro oli":

http://www.feltrinellieditore.it/BlogItem?item_id=781

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/11_Novembre/28/basilicata.shtml

2) Vogliamo parlare dell'acqua? Perche' non avete contattato la sasi, l'ATO, gli assessorati regionali ai lavori pubblici e gli altri enti addetti al servizio idrico? Le questioni idriche sono
molteplici:

a) Tutta l'acqua che servira' al processo di raffinazione, dove verra' presa? Io ho il forte sospetto che verra' dalle fonti 'normali', dai nostri acquedotti, aumentando le possibilita' di siccita' e di carenza di acqua.

b) Questo "centro oli" inevitabilmente contaminera' le falde acquifere, e' successo gia' altrove (anche negli Stati Uniti succede, dove siamo all'avanguardia per la sicurezza delle raffinerie/centri idrocarburi), e per quanto piccole ci saranno anche ad Ortona. Sara' dunque un lento stillicidio non solo della nostra aria ma anche delle nostre acque. E' costoso e difficile ripristinare le falde acquifere dopo che esse sono state inquinate da un "centro oli". Legga qui, e' un esempio dall'America:

http://www.mindfully.org/Energy/2004/Oil-Refinery-Groundwater22feb04.htm


Hanno speso 15 millioni di dollari per pulire l'acqua inquinata da un centro oli nel Wyoming. E aggiungono:

"When the groundwater meets regulatory standards,

it is still significantly more contaminated than what
we want to drink. The detection levels of the standards
are many orders of magnitude too low.
There is no assurance of safety even if the most
up-to-date scientific methods and equipment find no
traces of toxic chemicals. The solution is to not put the toxic chemicals
there in the first place. "

Cioe' anche dopo che avranno finito di pulire, si consiglia di non bere l'acqua. In America, dove non badiamo a spese per queste cose.

c) Anche le acque di risulta saranno un problema, come anche rischi di incendi e rumore.

"Aside from air pollution impacts there are also wastewater concerns,

risks of industrial accidents such as fire and explosion,
and noise health effects due to industrial noise."

3) Lei dice che il petrolio verra trasportato al mare in oleodotti e non in camion (meno male).
Quello a cui non ha pensato pero' e che, anche qui, saranno inevitabili le fughe di petrolio, e questi sono rischi che non vogliamo correre. Come per l'acqua, le perdite pressocché inevtabili su un periodo di 15 anni, andranno a contaminare il terreno e tutta l'area attorno al condotto (dal Feudo fino al mare e al Porto) saranno impraticabili, all'agricoltura, al turismo, alla pesca. Si calcola che ogni giorno migliaia e migliaia di galloni di petrolio viene perso a causa di piccole fessure negli oleodotti. Perche' Ortona dovrebbe essere immune da questa piaga che riguarda tutti gli altri oleodotti?

"Pipelines conveying flammable or explosive material such as natural gas or oil pose special safety concerns."

"An average of tens of thousands of gallons of oil was released from pipelines approximately every other day throughout the 1990s. Next to excavation accidents, corrosion is the next most common cause of pipeline spills."

"Numerous oil pipeline companies are not preventing pollution from their pipelines [...] The majority of these releases are from corrosion, operational incidents, and material defects."

from: http://www.corrosion-doctors.org/Pollution/oil-pipes.htm

4) Questo petrolio grezzo sara' portato via dal nostro mare, ma da chi? Sicuramente ci saranno delle navi, delle petroliere che metteranno a sconquasso tutto il nostro ecosistema marino, la pesca ed il turismo. Le petroliere portano forti rischi di perdite di grezzo ed emettono gas di scarico molto piu nocivi di quelli dei treni o delle automobili. Le navi infatti utilizziano del carburante molto meno raffinato, e dunque ricchissimo di zolfo e di altre sostanze inquinanti, rispetto per esempio alla benzina normale ed inquinano fortemente l'acqua e l'aria. E' per questo che il trasporto merci per nave e' conveniente, il carburante costa poco ed e' di scarsa qualita' ambinetale. Si calcola che una nave inquini quanto 50 camion - tutto dritto nel mare. E si badi bene che il nostro Adriatico e' basso, e tutto l'inquinamento di cui si parla, delle petroliere e degli scarichi restera' in loco molto piu a lungo che se non si fosse in un mare apero o nell'oceano.

Da wikipedia.com:


Ship pollution is the pollution of water by shipping.
Because of increased traffic in ocean ports, pollution from ships also directly affects coastal areas. The pollution produced affects biodiversity, climate, food, and human health. Exhaust emissions from ships are considered to be a significant source of air pollution. Seagoing vessels are responsible for an estimated 14 percent of emissions of nitrogen from fossil fuels and 16 percent of the emissions of sulfur from petroleum uses into the atmosphere.

http://en.wikipedia.org/wiki/Ship_pollution

5) La nostra agricoltura, pesca, i vini, gli ortaggi, l'immagine Abruzzo, verranno fortemente segnate da questo "centro oli". Le allego solo un paragrafo rilascaito da un documento ufficiale dell'Eni:

"Il costo economico ed ambientale benche quantitativamente limitato e reversibile nel lungo periodo sara' dunque pagato integralmente dall'economia agricola locale"

Se l'Eni dichiara tanto pubblicamente, si immagini quanto di piu' e di peggio c'e' sotto.

6) Perche' fate le riunioni a PORTE CHIUSE? E' illegale. Se abitavo li vi avrei denunciato. Se veramente lei, l'Eni e il sindaco pensate che tutto sia facile e che non ci sara' nessun rischio per noi tutti, perche' non l'avete detto, spiegato alla gente? Io penso che invece era comodo pensare che tanto nessuno l'avrebbe saputo, se non a cose fatte, e che potevate fare tutti i vostri giochini in silenzio. Ma i tempi sono cambiati. Oggi i mezzi di comunicazione sono diversi, il paese non e' piu' tanto piccolo ma la gente mormora lo stesso, anche se con mezzi diversi. La mia voce giunge fino da voi, e intendo usarla per continuare a sensibilizare la popolazione il piu' che posso.

Fra l'altro sono in contatto con molti ricercatori del Mario Negri sud, professori dell'universita' di Chieti, di Pescara e di Fisica all'Aquila. Ne ho parlato con molti colleghi fisici, chimici, ingegneri ambientali e metereologi. Nessuno, non una persona, mi ha detto che sarebbe stata una decisione buona per la nostra salute. Nessuno che non mi sia parso preoccupato in merito. E questa e' gente che ha fatto della scienza la propria vita.

Penso che sia lei un po male informato.


Non so con chi lei abbia parlato,
ma le garantisco che chiunque sia, erano o persone ignoranti in materia o in mala fede.

7) Le royalties. Caro sindaco, caro Di Martino, il denaro non si mangia e non ce lo portiamo appresso. Occorre essere uomini e non formiche. Occorre avere dei principi forti, crederci e non farsi piegare dalle logiche dei propri tornaconti, del denaro, delle pressioni dell'Eni. Occorre avere la coscienza pulita e poter andare in giro a testa alta sapendo di non avere peggiorato il mondo, ma anzi di essere stato un piccolo cambiamento per il meglio.

Fra l'altro a me risulta che il sindaco ha delle quote di partecipazione nelle ditte che dovrebbero costruire questo "centro oli". Che me ne dice in proposito? A me pare un conflitto
d'interessi non indifferente.

8) Ho molto apprezzato il vostro lavoro per rendere Ortona piu' bella, e anzi sono stata al Muba quest' estate e mi e' molto piaciuto. Ma sa una cosa? Non mi e' molto piaciuta la lista delle cose che avete fatto, come se fosse una cosa speciale di cui dover dire grazie. No, e' il suo "dovere" lavorare per rendere la citta' piu' bella, piu vivivbile, piu' sana. E' il suo lavoro e non deve aspettarsi grazie da nessuno. Il lavoro che lei ha e' prima di tutto di servizio alla gente e di amore per la propria terra - anzi e' lei che dovrebbe sentirsi onorato di lavorare per la citta' con umiltà e prendendosi a cuore le preoccupazioni della gente normale. E va bene fare queste piccole cose, il teatro, il museo, ma ci vuole una visione piu' larga, organica, d'insieme, progettando al lungo termine, pensando a cio' che vogliamo lasciare alle generazioni future come ideali per il modo di vivere.

Cosa vorrei io per Ortona? Vorrei che diventasse una citta' all'avanguardia nella difesa del suo territorio e che usasse tutto cio' che ha per creare ricchezza nella gente e non quelli che fra 15 anni saranno cimiteri ecologici.

Vorrei vedere pannelli solari dappertutto, altro che centri oli. Vorrei vedere il turismo attivo, pubblicita' all'estero, per i nostri vini, le nostre spiaggie. Vorrei che mirassimo a tutti: dai figli e nipoti di emigranti e combattenti, interessati a scoprire le proprie radici, fino alla gente che ama la vita semplice e l'aria buona e che e' stufa della Toscana. (Fra l'altro dovremmo prednere esempio da loro!)

Vorrei che la gente si sensibilizzasse a trattare meglio i turisti, a tenere le spiaggie pulite, vorrei che gli inglesi che vengono da noi sentissero l'Abruzzo come la propria casa e che invogliassero gli altri a farci visita perche' hanno trovato accoglienza buona. Vorrei vedere scienziati venire da noi a fare le conferenze. Vorrei vedere organizzati delle gite nei posti di guerra (il famoso fiume moro dove tanta gente e' morta), dei campi estivi dove gli stranieri possano venire a fare il vino, l'olio, a dipingere o imparare altre arti tradizonali. Il nostro futuro non e' il petrolio, Il nostro futuro e' un ritorno sano alle nostre origini. Tutti gli Americani che ho portato in Abruzzo l'hanno amata. Questa deve essere la nostra ricchezza.

Sono un po stanca per oggi. Ma amo la mia terra e non mi fermo.

Grazie, Maria Rita D'Orsogna

Ora fatevi due risate con la risposta del "GALLO FORENSE" ricca d'incomprensioni, di bugie e di errori di battitura. Ma non era avvocato?

Cara professoressa, mi ci vorrà un po di tempo a risponderLe, intanto Le confermo che apprezzo molto meno i suoi ragionementi scentifici, non molto le sue considerazioni personali sulle persone e sui modi. Il sindaco non ha quote di un bel niente e nessuna riunione è stata fatta a porte chiuse. Mi dispiace poi che Lei, che ha apprezzato quanto è stato fatto per Ortona non l'abbia detto e scriito prima, avrebbe sicuramente evitato gli elenchi della cose a cui fa riferimento perchè nella mia città anche il lavoro diuturno ed abgato non viene considerato. Un Suo autorevole apprezzamento avrebbe fatto solo del bene. La saluuto e spero di conoscerLa presto.

Remo Di Martino.

Che dire di più! Ognuno è libero di farsi una propria idea perché la verità viene sempre più a GALLA!
---- che non è il femminile di GALLO!!!

lunedì 5 novembre 2007

SONDAGGIO POPOLARE



Abbiamo deciso di proporre un sondaggio popolare dove offriamo a tutti (come sempre accade nel nostro blog) di potersi esprimere sull'azione amministrativa del sindaco, della giunta e dei consiglieri comunali che proprio uu mese fa sceglieva di cambiare l'economia del territorio ortonese senza aver mensionato questa volontà ai cittadini durante l'ultima campagna elettorale nello scorso maggio 2007. Vi è sembrata corretta l'azione dei politici? Ortona ha scelto di cambiare la propria economia grazie
innanzitutto al Sindaco (?) Nicola Fratino e agli 11 consiglieri che con una semplice alzata di mano, hanno scelto di smantellare 12 ettari di terreno agricolo consolidato a prodotto vitivinicolo DOC, per far posto ad un insediamento industriale lontano dalla zona indicata dal PRG in vigore! 11 consiglieri comunali, supportati da quasi tutti i loro partiti e da tutta la Giunta Comunale con in testa il primo cittadino che è anche il primo ad avere interessi economici di tutta l'operazione in quanto co-proprietario di imprese portuali facenti parte del consorzio CIA che gestirà la costruzione e la sorveglianza del Centro Oli e il conseguente trasporto-spedizione del greggio estratto dai nuovi pozzi ENI siti sul territorio comunale. Non ci stancheremo mai di ricordare i nomi di questi "signori" come i PRIMI RESPONSABILI di tutto ciò!

Ecco chi con sufficienza ha scelto questo per noi:

RICCARDO DI DEO IURISCI
/ AN - Alleanza Nazionale
TOMMASO SANTORELLI /
ex AN - Alleanza Nazionale
DOMENICO DE IURE / UDC - Unione Democratica Cristiana
ALFONSO PICCINNO / PSI - PartitoSocialista Italiano
PAOLO CIERI / CD - Centro Democratico
FELICE TALONE / FI - Forza Italia
ROCCO RANALLI / FI - Forza Italia
WALTER POLIDORO / IxC - Insieme per Cambiare
TOMMASO CIERI /
IxC - Insieme per Cambiare
REMO DI MARTINO /
IxC - Insieme per Cambiare
ILARIO COCCIOLA / ex SDI - Socialisti Democratici Italiani

PER TUTTO CIO' CHE SUCCEDERA' SAPRETE A CHI RIVOLGERVI!


sabato 3 novembre 2007

E' STATO UN SUCCESSO



LA CENA PER AUTOFINANZIARE IL RICORSO AL TAR /Tribunale Amministrativo Regionale CONTRO IL PREVISTO INSEDIAMENTO DEL CENTRO OLI ENI IN CONTRADA FEUDO DI ORTONA, ha dato un riscontro estremamente lusinghiero! La sala era piena e la risposta si è rivelata oltre le aspettative;
quindi oltre ai ricorsi che presenteranno i Comuni e le Cantine, anche il terzo ricorso al TAR promosso dal Comitato Natura Verde, coordinamento per la tutela della costa teatina, dal WWF e da Lega Ambiente prenderà atto grazie a questa lodevole iniziativa.

Sono stati raccolti fondi raccolti per più di 2500 euro circa, che come già detto verranno impiegati per le spese legali e burocratiche per il Ricorso al TAR contro il Centro Oli. Pensate solo per bolli e acquisizioni carte ci vogliono quasi 2.000 Euro. Un successo che non ha avuto confini viste le donazioni spontanee arrivate da ogni parte del mondo grazie anche al tam tam del mondo web prodotto da tutti i sostenitori della campagna contro il mostro petrolchimico.

A nome della nostra terra verde e della nostra libertà incondizionatea ci preme ringraziare tutti dal profondo del cuore, dai promotori ai sostentatori.

UNITI SI VINCE.