giovedì 21 maggio 2009

ROTTAMIAMO LE PIATTAFORME



Il progetto Rig Resort


Esistono all’incirca 4000 piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico, con diverse dimensioni, profondità e caratteristiche che saranno dismesse entro la fine di questo secolo. Calcolando che la superficie di ciascuna di tali piattaforme è di circa 1900 metri quadrati, si può facilmente notare come ci siano oltre 7,5 milioni di metri quadrati di spazio utilizzabile in un futuro prossimo a un passo dalle coste degli Stati Uniti d’America.

I comuni metodi di dismissione delle piattaforme petrolifere consistono nella demolizione per esplosione, che costa milioni di dollari e distrugge una ingente quantità di pesci e organismi presenti nell’oceano. Cosa succederebbe, invece, se queste piattaforme fossero recuperate e destinate a diventare dei resort esclusivi per le vacanze? Il progetto Rig Resort, realizzato dallo studio Morris Architects (USA) permette di approfondire le potenzialità di realizzare un’esperienza unica all’interno di un resort autosufficiente e ambientalmente sostenibile nel Golfo del Messico.

Un’esperienza per vivere l’oceano da vicino



Non ci sono dubbi che il Resort Rig Oil sarà in grado di attrarre molte persone che sono alla ricerca di avventure, dal momento che può proporre diverse attività marine: la navigazione, la paranavigazione, windsurf, jetskiing, waterskiing e molti altri. Esplorazioni dei fondali, pesca sportiva, snorkeling e tour sottomarini possono interessare sia l’avventuriero che il turista che ricerca un contatto con la natura. Coloro che non sono interessati a vivere appieno l’esperienza dell’oceano possono comunque trovare, sulla piattaforma, bianche spiagge sabbiose che presentano piscine, aree per prendere il sole, servizi per imparare l’attività subacquea. Attraverso una programmazione creativa, questo resort può anche attrarre organizzatori di conferenze e incontri di lavoro in cerca di un’esperienza memorabile e rilassante, così come coppie e famiglie che vogliono passare un weekend diverso. Il resort può anche essere utilizzato come un porto per navi di crociera pronte a salpare verso altre destinazioni come il Messico e i Caraibi.


Un progetto energeticamente autosufficiente

Posto a qualche miglia dalla spiaggia, il Rig Resort sarà in grado di funzionare in modo autonomo grazie all’impiego di energie alternative. Turbine eoliche potranno essere montate sulle piattaforme esistenti o sui loro ponti, permettendo così un risparmio rispetto alla costruzione di nuove torri e un vantaggio per quanto riguarda la velocità del vento, che è maggiore in corrispondenza del momento più caldo della giornata. Inoltre, nel Golfo del Messico, quando c’è vento ci sono le onde. Generatori energetici che funzionano proprio grazie alle onde possono essere installati come unità fisse nelle acque superficiali o anche quelle più profonde. Questi generatori sono in grado di sfruttare il movimento verticale delle onde per mettere in moto le turbine e creare così elettricità.

Al fine di riscaldare o raffreddare gli ambienti, sistemi geotermici posti solitamente sul terreno potrebbero essere adattati affinchè siano in grado di lavorare anche in mezzo al mare, traendo vantaggio dalle temperature costanti presenti ai livelli più bassi del mare. Questi sistemi potrebbero inoltre essere integrati nelle strutture esistenti e in particolare sulle infrastrutture necessarie per la perforazione. Infine, pannelli solari possono essere affissi anch’essi alle strutture esistenti in verticale o in orizzontale sui ponti della piattaforma o ancora essere integrati negli spazi delle piscine. Combinando insieme tutte queste tecnologie, il Rig Resort genererebbe più della potenza necessaria, rendendosi così realmente autosufficiente.

Realizzazioni e servizi



Gli spazi sono organizzati attorno a un cuore di acqua, che permette alla luce di penetrare all’interno della piattaforma. Il cuore di acqua agisce come stabilizzante per la piattaforma stessa durante le tempeste oceaniche, e permette la riduzione degli effetti del mal di mare.


La struttura delle camere degli ospiti deriva dal concetto delle conchiglie di mare che si attaccano alle rocce o agli scafi delle barche. Progettate appositamente per essere inserite e trasportate nel Rig Resort all’interno di un container dalle dimensioni standard di circa 2,4 x 2,8 x 7,6 m, le stanze inutilizzate possono aprirsi e estendere in questo modo la configurazione utilizzabile. Queste stanze prefabbricate sono allineate al perimetro della piattaforma principale, creando una relazione quasi simbiotica con il cuore.

Con un colpo di mano che stravolge completamente il simbolo stesso della dipendenza dal petrolio, la piattaforma petrolifera inizia la sua nuova vita come un progetto ecologico. Essa si trasforma da una infrastruttura industriale in un componente vibrante dell’ecosistema marino. Il Rig Resort è autosufficiente, in grado di generare energia in modo sostenibile, di desalinizzare l’acqua, di proporre attività legate alla sfera marina.
Tutti i materiali e i prodotti utilizzati per la manutenzione, la pulizia, il servizio culinario e l’uso in generale della piattaforma provengono dal mare e ad esso ritornano in modo sicuro ed ecologico.

Premi internazionali e nazionali (Americani)

Il progetto del Rig Resort dello studio Morris Architects ha vinto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Grand Prize, Radical Innovation in Hospitality 2008, un concorso internazionale di design sponsorizzato da Hospitality Design Magazine e John Hardy Group. Esso, inoltre, ha ricevuto il National Design Award of Excellence 2008, il premio più importante per il design offerto da SARA (Society for American Registered Architects).

3 commenti:

restylink ha detto...

..Ho Capito Caro Mauro!! Ho finalmente compreso la sorte della mia e delle altre milioni di famiglie rimaste a secco!!
Quelle altre decine di centinaia di migliaia che, verranno..s'arrangeranno in qualche modo, pazienza!!
Intanto noi, i favoreggiati della o dalla Crisi, troveremo finalmente lavoro nei Resort, in mare aperto e con la mente finalmente Libera da tutti questi pensieracci autosuggestionanti che stanno rovinando gli umori italiani; per fortuna, lontani da quelli femminili, credo e spero!.
Cazzo, non vi avevo mai pensato! Probabilmente per il semplice fatto che, sono uno sfigato e come tale devo rimettermi nelle mani del Padre Eterno; l'altro sfigato dell'anno Zero, ops! anno Domini..Santoro non c'entra!
Mauro! cazzi, s'è fatta una certa ora e stò perdendomi in chiacchiere! Devo andare!
Il mio posto è là..
il mio amore si potrebbe svegliare..
chi la scalderà..
Strana amica di una sera..
io ringrazierò..
la sua pelle sconosciuta e sincera..
Ma, nella mente "c'è Tanta Tanta Voglia di Onestà"...

paolo muccino

..chi la scalderà

restylink ha detto...

Crisi:si uccide dirigente d'azienda

(ANSA) - TREVISO, 21 MAG - Un dirigente d'azienda di 43 anni si e' ucciso gettandosi contro un treno a Castello di Godego (Treviso) sulla linea Venezia-Bassano. L'uomo lavorava in un'azienda che sta per avviare la cassa integrazione. Ieri, sempre nel Trevigiano, si e' ucciso, a 58 anni, il titolare di una piccola azienda in difficolta'. Si e' impiccato nella sede della ditta. Mesi fa un imprenditore edile padovano di 60 anni si era ucciso con un colpo di pistola al petto.

"NEL FRATTEMPO..C'E' CHI OPTA PER LA LIBERTA' DELLO SPIRITO.."

FR:D ha detto...

bel progetto.
li in dismissione e recupero, qui in costruzione