lunedì 29 settembre 2008



dal sito www.lanciano.it
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Il no dei vescovi al centro oli di Ortona

Ghidelli ribadisce la posizione della Ceam: «Non deturpiamo il nostro territorio»

«Il libro della Genesi parla chiaro», ha ricordato Ghidelli citando le Sacre scritture, «il Signore ha creato e consegnato all’uomo per “dominare”, il che non significa “sfruttate e fate quello che volete”. Il nostro compito è quindi quello di collaborare alla conservazione e alla promozione genuina e autentica del territorio: se lo deturpiamo è come se facessimo harakiri».

Del resto sull’argomento erano già intervenuti in maniera netta i prelati d’Abruzzo e Molise, decisi, come scritto in un documento diffuso nei mesi scorsi, a «non restare indifferenti rispetto ai problemi che riguardano il fazzoletto di terra che ci è affidato». Il progetto dell’Eni per Ortona è stato definito senza mezzi termini «una minaccia grave per le nostre regioni».

Il documento dei prelati abruzzesi e molisani è stato riprodotto nel nuovo numero di Terra mé, periodico della Curia frentana, in distribuzione da lunedì. «Sentiamo il dovere di farci voce delle paure del popolo di Ortona e della zona frentana per la costruzione di un centro di raffineria», hanno scritto i vescovi d’Abruzzo e Molise, «un’attività industriale considerata tra le più inquinanti e devastanti per le risorse naturali del territorio».

giovedì 25 settembre 2008

Diamoci da fare



tratto dal blog della Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna;
www.dorsogna.blogspot.com
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Il TAR si e' espresso contro il popolo abruzzese, senza dare troppe spiegazioni in merito, e dicendo che il petrolio da' piu' introiti che l'agricoltura. A me questo parrebbe abbastanza comico se invece fosse qualcosa che ci tocca da vicino. Non credo che il TAR sia stato interpellato per giudizi economici o agricoli, quanto invece per valutare l'iter legale dei permessi. La sentenza doveva uscire gia' il 16 dicembre 2007, e invece esce proprio lo stesso giorno in cui i petrolieri vanno a minacciare i contadini per vendergli le terre. Ci sono tuttora macchine dell'ENI fisse, in agguato, sotto casa dei contadini!! Che bassezza, che squallore, che metodi. Pensare che hanno dato a me della terrorista.

La foto di questo post e' la contrada Feudo ripresa dall'alto. Immaginate voi lassu' quattordici ciminiere fisse a sputare veleni.

Intanto Remo di Martino, il vice sindaco di Ortona stoltamente esulta. Sara' felicissimo il nostro galantuomo. Ma al massimo potra' gioire con il suo compare Nicola Fratino. Chi altro potra' stare dalla loro parte? Mi risulta che Remo di Martino, a parole, e' un cattolico devoto. Mmh. Ma come la mettiamo con il fatto che anche la chiesa dice che questa cosa fa male? E come la mettiamo con il fatto che tre settimane fa il nostro eroe firmava il documento dei sindaci della costa teatina contro il petrolio? Un campione di coerenza! Un uomo tutto di un pezzo! Una presona da prendere ad esempio!

Chissa perche' nessun giornalista e' andato ad intervistare il presidente del TAR per chiedergli il perche' di quella sentenza e a fargli le domanda difficili. Chissa' perche' nessun giornalista va a filmare i modi gentili e delicati dell'ENI in contrada Feudo. Chissa perche' nessun giornalista e' andato a Di Martino a chiedergli effettivamente qual'e' la sua posizione? La sappiamo tutti, ma deve uscire dalla sua bocca e deve essere svergognato davanti a tutti.

All'ENI che legge il mio blog tutti i giorni (.. mi arrivano hits da un inequivocabile eni.it...) dico: siete la vergogna dell'umanita', dal primo all'ultimo dei vostri dirigenti. Non c'e' rispetto di nulla, della gente, della scienza, della chiesa. Come fate ad andare a dormire la sera tranquilli con la vostra coscienza?

Ad oggi il nostro ente nazionale e' proprietario di 10 ettari di terreno in contrada Feudo. Gliene mancano due, proprio al centro del sito scelto per la raffineria, che due eroici contadini si rifiutano di vendergli. Sono davvero degli eroi quei due signori, e quando, un giorno, questa battaglia finira' e avremo vinto, occorrera' davvero celebrarli e volergli bene.

Intanto e' arrivata l'ora di darsi da fare, e questo inzia dal nostro tempo e dal nostro portafoglio. C'e' un detto americano secondo cui "you put your money where your mouth is", cioe' metti i soldi nello stesso posto in cui sta la bocca. I vari gruppi locali stanno raccogliendo del denaro per comprare quelle terre dai contadini. Fra penali e spese di acquisto, mi dicono, occorrono 250,000 euro. Ne hanno gia' raccolto circa 100,000. Sono tanti soldi per un singolo individuo certo, ma se in tutta la provincia di Chieti duemilacinquecento persone mettono cento euro, ce l'abbiamo fatta.

Sicuramente qualcuno dira', ma non serve a niente, ma e' stato gia' tutto deciso, ma che spreco di denaro. Oppure che lo mettessero gli Ortonesi quei soldi. Io credo che in questa circostanza occorre essere uniti, fare poche chiacchere ed essere attivi. Non possiamo aspettare i controricorsi al TAR, la commissione europea, Beppe Grillo o il signore Dio che scende dal cielo. Facciamo la nostra parte, contribuiamo al meglio che possiamo, senza troppe polemiche. E' solo denaro e nulla piu', che se ci pensiamo bene e' anche il motore trainante delle ragioni dei petrolieri. Rinunciamo a qualcosa e comperiamoci un pezzetto d'Abruzzo.

Il Comitato Natura Verde ha messo a disposizione un conto bancario con questi estremi:

Bonifico bancario intestato a: Comitato Natura Verde
Conto: 064 - 330 - 0080876
Coordinate bancarie: IT73 B060 5077 890C C064 0080 876

Per chi vuole invece dare dei soldi direttamente ci sono vari referenti locali. A Lanciano si puo' contattare Diana D'Orsogna 335/5392058, lei e' mia cugina e vi prometto che non una lira verra' usata per scopi diversi se non quello di comprare la terra. Verranno ovviamente registrati tutti i nomi e le cifre donate. Nessuna donazione e' troppo piccola, ma se abbiamo mezzi economici ora e' il tempo di usarli per uno scopo nobile.

Occorre poi manifestare, io naturalmente non ci sono, ma prima si inizia e meglio e'. Facciamolo prima che arrivi il freddo, quando l'autunno e' ancora dolce. Se qualcuno si volesse fare avanti per organizzare, lo faccia, mi mandi recapiti e contatti e lo metto sul blog. Appena so cosa propone il CNV per i prossimi giorni, lo scrivo. Ma le iniziative possono anche partire dagli individui.

Nell'attesa di qualcosa di grande, facciamo altre manifestazioni, piccole o grandi che siano, coinvolgiamo i giovani, le scuole, tutti. Ad Archi ci sara' una mattinata informativa sul problema petrolio nei prossimi giorni per le scuole e la cittadinanza. Alla Stralanciano, la corsa podistica della citta' di Lanciano che si tiene la prima domenica di ottobre, ci sara' uno stand del gruppo Nuovo Senso Civico in piazza Pietrosa. Il NSC e' una specie di equivalente lancianese del Comitato Natura Verde,
in modo da rendere capillare l'attivismo e lavorare assieme da sedi diverse. In questo stand sara' distributo di nuovo materiale informativo, magliette, si raccoglieranno soldi, e dove si puo' anche fermarsi solo per manifestare il proprio affetto per la causa.

La causa, siamo noi stessi.

martedì 23 settembre 2008

LA "VERA" VERITA'!



La storia del cristianesimo ci ricorda le parole che il Governatore Ponzio Pilato rivolgeva a Gesù in giudizio: " che cos'è la verità"? ... Gesù non rispose.

Da questo silenzio parte la nostra riflessione, l'ennesima.

Può una casta che genera un'altra casta negare l'operato reciproco? Possono i tribunali amministrativi regionali (TAR) con i loro giudizi porsi contro l'interesse politico nazionale?

Riflettiamo attentamente: pensiamo che le raccomandazioni politiche in grado di piazzare professionisti negli uffici decisionali non siano in grado poi di influenzarne anche il loro lavoro? .. e allora cosa c'è da meravigliarsi!!

Pensate che le notizie che giornalmente leggiamo dagli organi d'informazioni non siano quasi tutte plasmate al volere di chi governa? ... lo pensate davvero? Se è così vi invitiamo quanto prima a tirar la testa da sotto la sabbia!

Pensate che la stampa regionale o locale riporti delle "verità morali" oltre alla pura cronaca dei fatti? Avete mai letto un giudizio critico costruttivo a sostegno di una notizia piuttosto di un altra?

... perchè negli articoli di politica locale si da voce sempre alle "stesse persone"? anzi il più delle volte sono quelle "stesse persone" (politici o imprenditoei senza scrupoli) a chiamare la stampa e pretendere articoli o spazi per le loro tendenziose notizie il più delle volte lontanissime dalla verità!! ... perchè invece le persone che sono materialmente dentro i fatti non vengono mai interpellate?

.. perchè tra i giornalisti locali nella stragrande maggioranza dei casi non si distingue mai nessuno per abnegazione e metodo di ricerca della notizia?

"LA VERITA' E' PUNGENTE" e il più delle volte non fa comodo alle classi dirigenziali, politiche ed economiche!

Nel maggio 2006, in piena campagna politica elettorale per le amministrative di Ortona il sindaco (?) fratino ed i suoi compari non hanno mensionato minimamente la questione Centro Oli.

Questo significa che non hanno voluto informare i cittadini di quello che la sua amministrazione stava avallando in silenzio.

Questo vuol dire prendere per il culo la città per i propri evidenti interessi economici. Questo vuol dire non amministrare bene. Questo vuol dire essere un cattivo amministratore. Questo vuol dire non saper curare al meglio gli interessi dei cittadini e della città!!

QUESTA E' LA VERITA' CHE I GIORNALISTI DOVREBBERO SCRIVERE.

L'avete mai letto su qualche giornale? Mai letto un rimprovero al sindaco? Mai letto che degli amministratori si sono arricchiti grazie alle scelte politiche che aprivano di fatto il commercio locale alla grande distribuzione? ... mai letto che lugubri personaggi politici facevano puntualmente la "cresta" nei cofronti della povera gente grazie a schermature ed incarichi di categorie? ... e queste non sono dicerie da bar, ma per paura di ritorsioni, per vigliacca omertà, ad Ortona nessuno parla!!

Ci meravigliamo delle notizie che ci giungono da Napoli o da Caserta e non saltiamo sui tavoli del potere per il metodo discutibile con il quale affossano Ortona e l'Abruzzo da 20 anni a questa parte!!

Per esempio: avete mai letto in qualche articolo un sondaggio sugli effettivi numeri di posti di lavoro che il Porto di Ortona genera in tutto il suo indotto economico? Avete mai letto articoli che raccontavano spassionatamente che l'azienda portuale più grande presente nel bacino ortonese (Walter Tosto Serbatoi) non ha assunto quasi nessun ortonese? Avete mai letto articoli che cercavano di capire dove e come si distribuisce l'economia generata dal Porto di Ortona, realizzato, sostenuto ed oggi ampliato con i soldi dei contribuenti, cioè nostri??

Facciamo una proposta: provate ad ignorare questi organi di stampa!

Provate a non comprare il giornale. Provate a leggere le notizie sul web, magari su "Prima da Noi". Provate poi a sintonizzarvi su TeleMax, l'unica rete televisiva libera locale presente sul nostro territorio. Provate a scrivere qualcosa voi in un
vostro BLOG su quello che vedete o sentite in giro, magari sul posto di lavoro o in una palestra ginnica o in una piscina comunale dove c'è!! .... Per esempio: sapete perchè ad Ortona non c'è ancora una piscina comunale? Provate a pensare con la vostra testa e vedrete che arriverete facilmente a conclusioni, e state pur certi che tra le pagine dei quindicinali della città non troverete mai simili argomenti!!

NO AL CENTRO OLI

martedì 16 settembre 2008

IL BUFFONE CAMBIA MUSICA



Non è colpa di nessuno se oggi la nostra società è piena di "BUFFONI".


Applichiamo l'appellativo che fu nel medioevo dell'uomo buffo di corte e giocherellone a piacere del padrone, a quegli uomini che pur di proteggere i propri interessi economici sono stati pronti a mettere in gioco la propria moralità (... qualora fosse riscontrata) e la propria parola!!

E' il caso della questione del Centro Oli ENI di Contrada Feudo di Ortona: il 4 ottobre 2007 in un delicatissimo consiglio comunale, la maggioranza dei consiglieri guidati dal sindaco fratino (?), dal suo compagno di merende di martino e dal vice-sindaco (?) cieri, hanno deliberato di fatto a favore della costruzione di una nuova raffineria petrolifera in Contrada Feudo a scapito della fiorente economia agricola locale e delle forti potenzialità turistiche della costa adriatica comunale!

Il Commercio, il Turismo, la Marineria locale e tutti gli operatori enogastronomici si sono sentiti feriti e defraudati di quel benessere naturale che possediamo a differenza di molte altre zone italiane, e del quale noi possiamo ancora goderne fortunatamente sul nostro territorio: l'assenza di forte inquinamento nelle campagne, nel mare e soprattutto nell'aria!!

I cittadini si sono sentiti buggerati da quei loschi individui avidi di potere e di soldi che alle loro spalle, in silenzio, stavano di fatto agevolando l'ingresso sulla nostra terra della più inquinante e vetusta tipologia dell'industria petrolifera mondiale!!

Gli agricoltori e le loro 1.175 aziende agricole in grado di produrre il 10% del fatturato vitivinicolo provinciale, le 2 cantine sociali e le 20 private, e le centinaia di aziende dell'indotto (questo oggi è il patrimonio agricolo di Ortona), si sono sentite tradite da chi in pochi mesi stava cercando di trasformare l'Abruzzo da "Regione Verde d'Europa" a "Regione Petrolifera d'Italia"!!

Oggi, invece c'è qualcuno che firma al posto di qualcun'altro, come in uno scarica-barile di poca importanza; qualcuno che con la sua firma e con la sua storia rende banale e inattendibile quello stesso documento univoco dei "Sindaci d'Abruzzo", firmato collettivamente contro le perforazioni petrolifere locali e contro questa scellerata scelta politica generale!

Qualcuno che un anno fa aveva sottolineato a gran voce dai palchi, dalle colonne dattiloscritte dei quotidiani e dai soliti salotti televisivi locali il "GRANDE BENESSERE" che l'ENI stava portando nella nostra regione e in special modo ad Ortona!

Qualcuno aveva elencato sfacciatamente le proprie motivazioni a favore del petrolio, le aveva stampate e distribuite alla piazza ergendosi come paladino di quegli stessi imprenditori coinvolti nella costruzione della raffineria ortonese, chiamati a forza in quella stessa piazza a rispondere alla straripante e vincente manifestazione di qualche giorno prima organizzata a puntino dal "FRONTE DEL NO" e dai contrari all'oro nero estirpato tra le radici del famosissimo e pluripremiato Montepulciano d'Abruzzo!

Oggi, qualcuno che per evidenti questioni elettorali con facilità
prende a calci la propria faccia rendendola più ridicola e più sfottente di quella che è quotidianamente!

Qualcuno oggi si applica in modo indelebile da solo l'appellativo di "BUFFONE", come se lo sono bullonati in faccia tutti quei mediocri politicanti e quei ciechi cittadini che pur di leccare il culo ai loro finti amici incastrati da loro stessi sugli scranni del potere politico-economico di Ortona, hanno acconsentito con il loro silenzio a queste porcate!!

Oggi gli amministratori politici della città, davanti a quel foglio di carta firmato da tutti i sindaci della costa teatina-pescarese, dovrebbero vergognarsi!!

Dovrebbero dimettersi in blocco per aver lanciato la città verso una piccola guerra sociale ad oggi per nulla; una guerra morale dovuta all'ottusagine amministrativa e all'incapacità programmatica delle aziende locali a loro vicine!!

Il Principe Antonio de Curtis in arte TOTO' avrebbe così concluso l'argomento: "... BUFFONE QUELLA CARTA CON LA TUA FIRMA NON VALE NIENTE! ... CON QUELLA CARTA BUFFONE CI SI PULISCA IL CULO"!

maurovanni

sabato 13 settembre 2008

UNA FARSA MIRATA: MA IL POPOLO NON LO SA!



Perchè le sacre reliquie dell'Apostolo Tommaso non sono state fatte sbarcare qualche miglio prima di Ortona? ... perché la flotta di marinai ortonesi guidati dal navarca Pio Leone non hanno pensato nel 1258 di venderle agli amici-nemici della vicina Lanciano?

Di certo le "importanti ossa" avrebbero trovato maggiore fede e rispetto di un popolo che si ricorda di lui solo 2 volte l'anno mischiando rozzamente queste ricorrenze ai risvolti ludici, elettorali e agli interessi personali politici!!

Pensiate che stiamo dicendo sciocchezze? Allora noi pensiamo che voi siete ciechi o continuate a non voler guardare in faccia la realtà!!

Ortona nel 750° anniversario della Traslazione delle Ossa dell'Apostolo di Cristo" (.. per non dire poco elegantemente furto di guerra trasportato dall'isola greca di Chios!!) ha rinnovato ciò che la storia gli ha tramandato, e l'amministrazione comunale attuale ha rispolverato il solito copione pre-elettorale di "Facce di Bronzo" poste diligentemente sempre accanto al "Santo Busto d'Argento"!!

"Tutto il resto è noia".

Ora ci chiediamo: gli ortonesi sono degni di accogliere ogni anno il proprio Santo Patrono? Sono degni di appellarsi difensori del proprio territorio? Sono degni di sostenere tradizioni storiche-culturali? Sono degni di ergersi a paladini di difesa della propria terra?

... oppure crediamo che ci piace sfiorare con le mani il Busto di San Tommaso, ci piace baciarlo, adorarlo e poi non seguiamo il suo esempio di evangelizzatore di terre lontane sempre nel rispetto dei luoghi e delle tradizioni delle popolazioni incontrate?

Ci piace mostrarci con le facce pulite nelle chiese e nelle manifestazioni religiose e non abbiamo il coraggio di gridare il nostro peccato!!

"QUALCUNO ALLE SPALLE DEI CITTADINI STAVA CERCANDO DI VENDERE IL NOSTRO TERRITORIO ALL'INDUSTRIA PETROLCHIMICA ITALIANA PIU' INQUINANTE PER L'AMBIENTE E PER IL MARE, QUEL MARE CHE CI HA REGALATO LE RELIQUIE DELL'APOSTOLO TOMMASO."

A capo di questa cordata c'è il sindaco (?) di Ortona fratino e d il suo compagno di merende di martino!! C'è il vice-sindaco(?) cieri, che pur vivendo di "vino" non si è mai esposto in questa brutta vicenda. Ci sono quegli assessori che con il loro silenzio-assenso hanno pensato bene di difendere "il regno dei propri regnanti". Ci sono tutti quegli 11 consiglieri che hanno votato favorevolmente in consiglio comunale il 4 ottobre 2007 per l'arrivo sul nostro territorio di una raffineria petrrolifera in grado di mettere a repentaglio la salute di molti cittadini abruzzesi. Ci sono tutti quegli imprenditori portuali e non che pur di fare i loro interessi erano pronti a far rischiare a Ortona e a molte città limitrofe il loro benessere quotidiano e il futuro dei loro figli!!

... ci dite dove vedete in questo l'insegnamento cristiano di San Tommaso Apostolo?

... ci dite come potete festeggiare le ricorrenze a lui dedicate avendo affianco queste losche figure? ... ci dite come fate ad essere ancora così ciechi???

La soluzione è unica: cambiare chi ci amministra da quasi 20 anni!!!

E non è un fatto di colore politico: Lanciano infatti è amministrata da quasi 30 anni da amministrazioni dello stesso colore "destrorso" di Ortona! ... solo che loro a differenza dei colleghi ortonesi non riempiono i parchi naturali con parcheggi insensati e colate di cemento (vedi il Parco Ciavocco)! Loro i parchi se li tengono, anzi li potenziano e li rendono belli (vedi il nuovo piccolo parco sotto il ponte di Diocleziano). Gli amministratori lancianesi non lasciano all'incuria i propri luoghi pubblici (vedi l'ex Cinema Odeon e il Mercato Coperto), anzi li rinnovano e li potenziano (vedi il nuovo Mercato Coperto e l'ex scuola in Corso Trento e Trieste). Potremmo continuare....

E' solo una questione di uomini o donne, della loro cultura personale e della loro sensibilità sociale.

I nostri pseudo-politici si sono mai imposti per questioni socio-culturali o per il rispetto delle nostre tradizioni agricole e marinare? Hanno mai mosso campagne sociali per il territorio e per l'ambiente?

Bastava che guardassero ai loro predecessori degli anni 70/80 per avere dei piccoli esempi vicini nel tempo!!

Hanno pensato
solo ad imporre i loro interessi personali di fronte alle questioni economiche sociali. La logica delle spartizioni clientelari è tutti i giorni sotto i nostri occhi (vedi l'iper)!

... il caso del Centro Oli Eni di Contrada Feudo ne è ormai l'esempio più estremo: loro stessi hanno fatto in modo di non parlarne mai, neanche sotto campagna elettorale dove al contrario il sindaco (?) attuale e chi lo sosteneva hanno ostentato un programma a favore delle risorse energetiche sostenibili.

.... mamma mia che presa in giro per i cittadini!!!

Le "questioni di Ortona" non devono diventare di dominio provinciale o regionale, altrimenti altri "galli" potrebbero arrivare a compromettere quell'equilibrio psico-socio-economico e culturale che hanno lentamente creato in tutti questi anni, e che potrebbe essere definitivamente compromesso!

Bisogna difendere lo "STATUS QUO"!

Ma chi volete che ci creda veramente al potenziale religioso che porta in dote San Tommaso Apostolo?.. chi ha veramente fede in lui e verso il suo esempio cristiano lungimirante?

Gli stessi politici che hanno scimmiottato un'idea complessa e vincente nel tempo, venuta da chi fa della cultura popolare il seme della propria vita, come il pellegrinaggio "Sulle Orme di san Tommaso", hanno solo pensato ad instaurarci sopra propri interessi politico-economici!

Le loro teste vuote, si sono solo saziate del volontariato umile, gratuito e circoscritto dei pochi gruppi che da anni si adoperano a sostegno della Concattedrale Basilica di San Tommaso Apostolo di Ortona.

Mai una programmazione congiunta e puntuale con la chiesa frentana, mai un sostegno economico sostanzioso mirato allo sviluppo delle potenzialità strutturali di accoglienza che un Santuario Religioso contemporaneo oggi necessita! (.. specchiamoci alla gestione lancianese del Santuario del Miracolo Eucaristico!)

Se solo provassero a rileggere gli antichi atti pubblici conservati presso gli archivi o nelle biblioteche, salterebbe ai loro miopi occhi che in 750 anni di storia l'Università di Ortona (denominazione storica del Comune odierno) pensava a sostenere di propria tasca la Cappella Musicale della cattedrale di San Tommaso con il relativo maestro, ad elargire somme per i lavori di ordinaria manutenzione della basilica, ad invitare continuamente le famiglie patrizie locali a donare cospicue somme di denaro per ornare al meglio le loro cappelle gentilizie o gli altari comuni, etc.

Potremmo continuare ma questa volta ci fermiamo qui...
Ripetiamo è solo una questione di uomini e di cultura personale!!

Purtroppo per noi da anni subiamo il potere di un "sindaco-agente portuale" arrivista e ambiguo che fa sempre bella faccia mentre sotto gioca sporco e scorretto!! Un sindaco(?) che pubblicamente appella gli agricoltori "cafoni" e poi si presenta con la sua solita faccia tosta nelle contrade ad elemosinare voti e consensi!!

Gli elettori clientelari degli uomini a suo sostegno, che da anni cercano di fargli le scarpe senza avere la forza elettorale del porto e dell'industria, alla fine si sono dovuti inchinare a lui, al Re feudale che in verità vale meno di un ranocchio sotto incantesimo! Si sono dovuti battere a favore dell'arrivo della raffineria per sperare di poter avere i suoi voti ed il suo sostegno pubblico per cercare ancora una volta l'abbrivio per una poltrona regionale!!

Questa è la realtà che vi piaccia o meno!! La maggioranza dei voti di Ortona ha premiato un sistema antimerotocratico e totalmente clientelare!

Ha promosso in consiglio comunali giovani più anziani dei nostri padri che si fanno comprare la dignità con un carico di promesse vane (... e spero con nient'altro!!)..... quindi ora godiamoci le loro facce e non date spazio alla retorica e alle ovvietà!!

C'è bisogno di mandare a casa una certa tipologia di persone e di premiarne delle altre!!

....molti si sono esposti socialmente e hanno iniziato una propria campagna civile per cercare di cambiare le cose!! Voi che fate?? ... Alzate la voce o vi limitate ad andare a seguire il Corteo del Mastrogiurato dicendo per l'ennesima volta che i lancianesi sono più in gamba di noi?? Continuate a stare in silenzio o vi rimboccate le maniche per costruire qualcosa di nuovo??

.... e non provate a scrivere che dobbiamo cominciare noi, altrimento nel nostro piccolo ci tocca inviarvi a casa libri e volumi vari scritti in 25 anni di attività sociali senza scopo di lucro, pieni di proposte cariche di idee e di progetti cultural-sociali in gran parte realizzati a fatica e a spese proprie!!!... e non come fanno per le feste bianche o di perdono che in poche ore bruciano sbadatamente i soldi pubblici!!

maurovanni

giovedì 11 settembre 2008

A BOCCA CHIUSA!!



Il PDL viene fuori allo scoperto!

La peggiore delle filosofie politiche di estrema destra inizia a diventare protagonista in diverse situazioni sociali!

L'Italia rischia di perdere la sua credibilità mondiale e la sua libertà d'espressione!

Grazie alle ultime scelte del governo berlusconi cresce il malcontento popolare: ma in questi casi purtroppo notiamo che l'opposizione politica rimane pressocché statica o indifferente!

Non aggiungamo altro tranne alcune considerazioni flash:
l'ex governatore dell'Abruzzo del turco ha cercato di vendere la nostra terra ai petrolieri e le cliniche private dei suoi vecchi amici di merende a dei nuovi amici ; gli abruzzesi si ritrovano con 3 miliardi e 400 milioni di euro di debiti grazie a 30 anni di scelte politiche regionali errate; nuovi loschi individui si affacciano sul panorama delle mazzette più ghiotto d'italia alla luce delle prossime elezioni regionali!!!!

PRIMA DI VOTARE QUALCUNO PENSIAMO AL BENE DELL'ABRUZZO!

NON SOSTENIAMO CHI NELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI HA MANGIATO E BEVUTO ALLA FACCIA DEGLI ELETTORI!!

E SOPRATTUTTO NON VOTIAMO CHI CI CUCE LA BOCCA E NON PERMETTE DI FISCHIARE PUBBLICAMENTE DELLE SCELTE POLITICHE!!

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dal sito web www.unita.it

Fischiano la Gelmini, la polizia chiede i documenti


Maria Stella Gelmini scuola ministro istruzione
Eccolo lo stile della nuova destra: è punito anche il dissenso. Così chi fischia un rappresentante del governo viene identificato dalla polizia. Il governo Berlusconi, il più a destra che l’Italia abbia mai avuto, mostra così in ogni occasione l’idea di società che vuole imporre. Stavolta tocca a Mariastella Gelmini, che per far approvare la sua “riforma Moratti” (non la chiamano così anche se è uguale), fa la spola per le scuole italiane a cercare di spiegarla. Il ministro dell’Istruzione era arrivata al liceo scientifico “Isacco Newton” di Roma per partecipare alla presentazione del libro del giornalista Giovanni Floris «la fabbrica degli ignoranti», ma alla fine Gelmini si è trovata a dover difendere le sue riforme in un’aula magna «ring» dove una decina di precari l'hanno contestata e «interrogata» sulle sue decisioni.

La mattinata era cominciata con l'inno d’Italia. Tutti in piedi, Gelmini compresa, (tra gli ospiti anche l'ex ministro Giuliano Amato e in sala c'erano la segretaria dell'Ugl Renata Polverini e Silvia Costa, assessore dell'Istruzione nel Lazio) per cantare le parole di Mameli. Poi il dibattito. Il ministro ha incassato applausi quando ha parlato di una scuola che «non è di destra né di sinistra» e quando ha espresso la necessità di fare «scelte coraggiose» e quando ha annunciato l’arrivo di una carta oro per sconti agli insegnanti. Ma i nervi sono saltati quando si è parlato di ritorno al maestro unico e piano programmatico per l'istruzione (vedi alla voce fondi e tagli).

«Non capisco perché dobbiamo pagare tre insegnanti quando tutto funziona anche con uno solo», è sbottata Gelmini alla folla rumorosa. Ed è partito qualche fischio. Al termine del suo primo intervento, qualcuno dei presenti la applaude fragorosamente, dopo che ha contestato l'opposizione a suo dire pregiudiziale del Pd ammonendo: «La scuola è di tutti, la campagna elettorale è finita». A quel punto, a sovrastare gli applausi arrivano soprattutto i fischi, qualcuno grida «Vergogna!», poi la cosa sembra finire lì. Ma con una prontezza d'intervento forse un po’ sorprendente, vista la modesta entità della contestazione, alcuni agenti in borghese si avvicinano ai contestatori, e dopo un timido tentativo di ridurli al silenzio o di convincerli ad allontanarsi, li identificano uno per uno chiedendo loro i documenti. Si tratta, in gran parte, di insegnanti precari di alcuni coordinamenti sorti in questo periodo per contrastare i provvedimenti di contrazione della spesa e di “taglio” di cattedre varati dal governo Berlusconi.

«Quanto avvenuto questa mattina in un liceo romano è inquietante - dice Pina Picierno, ministro “ombra” delle Politiche giovanili del Pd -. Ma in che Paese ci troviamo se ai fischi di qualche contestatore al ministro Gelmini si risponde con l'intervento delle forze di polizia? Pochi fischi e addirittura scatta l'identificazione, siamo all'assurdo».

«Si tratta di un gesto intimidatorio di cui chiediamo conto allo stesso ministro degli Interni. Di cosa si ha paura -chiede Picierno- di chi esprime idee diverse? Oggi dà noia chi fischia, domani magari chi scrive o chi la pensa diversamente. Un brutto spettacolo, indegno di un paese democratico. Come al solito -conclude l'esponente del Partito democratico- questo governo si dimostra forte con i deboli e debole con i forti. Comunque viste le misure del ministro Gelmini è bene che le questure si attrezzino perché in breve dovrà identificare tre quarti della popolazione italiana».

martedì 2 settembre 2008

CAMBIO DI ROTTA!



Siete convinti anche voi che ORTONA e la Costa Teatina non possono essere svendute per soddisfare gli interessi economici di alcuni politici e delle poche e solite aziende compiacenti?

Come si può far finta di non vedere che molte aziende interessate alla questione abruzzese del Petrolio sono gestite o sono persino di proprietà degli stessi personaggi che sostengono questa assurda poltica??

Lo abbiamo detto con forza da un anno a questa parte: "allontaniamo i faccendieri senza scrupolo dalla scena politica locale, provinciale e regionale." Solo così potremmo estirpare un tumore talmente maligno che ucciderebbe in pochi mesi la nostra storia, la cultura e il nostro territorio!

Non ci spaventa sentire che qualcuno ancora crede nel petrolio: ci fa ridere leggere ancora che i "soliti coglioni" credono di poter vendere ancora fumo sostenendo le proprie motivazioni solo sui pezzi di carta o sui permessi burocratici! Questi, purtroppo per loro, non riusciranno mai a portare in dote valori morali, sociali e spirituali!

Questi "poveracci" forse farebbero bene a curare le loro famiglie perchè con il loro stolto comportamento costruiscono giorno dopo giorno una pesante eredità per i loro incolpevoli figli e per molti dei loro validi parenti!

Dovrebbero essere fotografati quando entrano ancora spavaldi nelle chiese; dovrebbero essere ripresi quando parlano ancora con convinzione di fratellanza e di affetto; bisognerebbe registrarli quando con fermezza cercano ancora di addurre gli altri alle proprie motivazioni! State pur certi che tutto questo "capitale" fra qualche anno sarà in prima linea a combattere contro i loro cari!!

Queste facce di cera devono essere additate dal popoloe allontanate in fretta dalle istituzioni!

...... ma qualcosa sta cambiando!

Molti iniziano ad esprimersi ufficialmente e noi tutti aspettiamo con ansia i fatti! Molti altri iniziano a porsi seri dubbi e cercano di cambiare opinione sulla questione.

Il CAMBIO di ROTTA è avviato!

ORTONA non può diventare "La Perla Nera dell'Adriatico" grazie a pochi corrotti e immorali personaggi.

Il popolo abruzzese non può continuare a restare in silenzio. L'omertà va combattuta con tutti i modi leciti e legali; va fermato l'accondiscendere a tutti i costi solo perchè si mangia nella stessa ciotola; va seguito l'esempio di chi ha finalemente scelto di rompere gli indugi e schierarsi apertamente CONTRO.

NO AL CENTRO OLI ENI DI CONTRADA FEUDO DI ORTONA.

SI ALLA COSTA DEI TRABOCCHI, ALLE RISERVE NATURALI E AL SOSTEGNO DELLE POLITICHE AMBIENTALI RISPETTOSE DEL TERRITORIO, DELLA CULTURA STORICA ABRUZZESE E DELLE TRADIZIONI POPOLARI.

maurovanni


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Dal Quotidiano On-line "PRIMA DA NOI"
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Centro Oli: ora c’è il «no istituzionale» dei sindaci


FOSSACESIA. Parte da Fossacesia il «no istituzionale» dei sindaci dei comuni costieri da Pescara a San Salvo alla realizzazione del Centro Oli dell’Eni e alle piattaforme petrolifere.

Ieri 1 settembre 2008, su iniziativa dell’Anci-Abruzzo (Associazione Nazionale Comuni Italiani) si è tenuta una riunione sul trabocco Pesce Palombo di Fossacesia, per rilanciare una strategia di sviluppo che si fondi sulla difesa dell’identità e dell’integrità del territorio, vera ricchezza dell’Abruzzo.

Presenti il responsabile Turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Centi, i sindaci di Pescara, Luciano D’Alfonso, di Francavilla, Nicolino Di Quinzio, di Rocca San Giovanni, Giovanni Di Rito, di Casalbordino, Remo Bello, di San Salvo, Gabriele Marchese. Hanno partecipato alla riunione inoltre il Presidente del Consiglio comunale di Ortona, Remo Di Martino, il Presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte, il Presidente dell’Unione dei Comuni Città della Frentania e Costa dei Trabocchi, Emilio Nasuti e l’Assessore di San Vito Chetino, Luigi Comini, Assessore di Torino di Sangro, Silvana Priori.

La riunione si è aperta con l’ampia relazione del Presidente del Consiglio comunale di Ortona, Remo Di Martino, sull’iter burocratico per la realizzazione del Centro Oli, iniziato nel 2001 con il parere favorevole di tutte le istituzioni.

I sindaci hanno ribadito la propria posizione unitaria contro la realizzazione del Centro Oli ad Ortona ed hanno riconosciuto «la necessità di riconvertire le scelte strategiche a favore di uno sviluppo diverso per quella città».

Rappresentando la volontà delle proprie comunità locali, i Sindaci e gli amministratori hanno proposto un modello di sviluppo economico della Regione Abruzzo che si basi sulla «valorizzazione delle risorsa mare in quanto elemento strategico e sul rilancio delle programmazione territoriale unitaria e condivisa».

In particolare, per quanto riguarda la costa da Pescara a San Salvo, l’occasione fornita dal riuso delle aree di risulta del tracciato ferroviario potrebbe essere sfruttata a favore di un diverso sviluppo economico, mediante la promozione del turismo sostenibile e comunque competitivo sul mercato internazionale.

«Per la prima volta», è stato fatto notare, «la costa chietina apre alla programmazione condivisa con la città di Pescara, centro vitale dell’economia e dei servizi per la regione, nella consapevolezza dell’unitarietà del prodotto mare dell’Abruzzo meridionale».

Riconoscendo il limite dell’attuale parcellizzazione della programmazione e della promozione turistica, gli amministratori locali hanno poi auspicato «il potenziamento di una strategia dello sviluppo territoriale che individui opportunità amministrative concrete, considerando come punto di forza noti giacimenti culturali identitari, come i trabocchi, e il patrimonio paesaggistico, ambientale ed enogastronomico locale».

«Nel processo di riorganizzazione istituzionale che nei prossimi mesi riguarderà la Regione Abruzzo, - ha dichiarato il responsabile Turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Centi -i Sindaci chiedono di ripartire dalle identità del territorio per salvaguardare le unicità irriproducibili che sostanziano la “immaginabilità” auspicabile della nostra Regione da opporre alla paventata immagine della futura costa puntellata di piattaforme petrolifere».

«Questo appuntamento di oggi a Fossacesia segna una svolta, con un progetto strategico per il futuro della nostra Regione – ha detto Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia – Vince la bella politica che sa dire no al Centro Oli e alle piattaforme, ma sa anche proporre un modello di sviluppo che supera i confini della nostra provincia comprendendo Pescara in vista di una programmazione sinergica».


COMITATO NATURA VERDE: «IMMONDA SPECULAZIONE»

Il centro Oli? «Una immonda speculazione camuffata da supposti motivi “ di interesse nazionale “ all’insaputa e alle spalle e sulla pelle della gente d’Abruzzo. Un disastro per la vita delle popolazioni e per l’economia abruzzese, da sempre vocata ad una economia legata al turismo balneare e alla agricoltura di qualità».
Così il Comitato Natura verde che da oltre un anno si batte contro la costruzione della miniraffineria ampiamente sposata dall’ex giunta Del Turco e che ha al suo attivo decine di manifestazioni di protesta anche eclatanti e massicce.
«I vescovi d’Abruzzo», spiega Giusto Di Fabio del comitato, «intervenuti pubblicamente con il peso di tutta la loro altissima autorità morale, hanno dato voce alle sacrosante ragioni di vita che si oppongono ad una calamità devastante, contro natura, voluta da sconsiderati interessi di bottega. A tal proposito è giusto chiedere a coloro che si candideranno a governare questa Regione ,di tutti gli schieramenti contrapposti, che sottoscrivino impegni ben precisi, come per esempio “ di revocare tutti gli atti della conferenza dei servizi“ stilata ad Ortona il 20 Aprile 2007, e che siano, questi impegni mirati alla netta contrarietà di sviluppi che leghino il nostro territorio ad attività petrolchimiche, in mare e in terra, affinchè si capisca una volta pern tutte che la nostra vera ricchezza è la “centralità del nostro territorio e la deifesa del nostro mare“».

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Un intelligente commento all'articolo
L'autore si firma SinceraMente


Complimenti al presidente del consiglio comunale !!!
Complimenti per come esercita l'arte del giocoliere. Piuttosto che iniziare la storia dal 2001 che conosciamo benissimo ed in cui era presente anche l'allora sindaco di Ortona, perchè non risponde a poche domande essenziali a cui sia lui sia il sindaco non hanno mai dato risposta?

1 come mai nel programma elettorare " la perla dell'Adriatico " non si fa il minimo accenno al petrolio se per questi amministratori miopi il petrolio è sinonimo di sviluppo ??

2 come mai il 4 ottobre 2007 pur avendo davanti agli occhi una risoluzione regionale che raccomandava al sindaco di Ortona e al presidente del consiglio ( quindi ai consiglieri ) di desistere dall'approvare la variante al piano regolatore in quanto in netta violazione dell'art. 68 e 80 della l.r. 18/1983, questi se ne infischiavano totalmente mettendosi contro la volontà del popolo abruzzese?

3 chi ha mai dato ad agosto 2006 all'allora sindaco e vicesindaco la delega per chiedere la realizzazione del rigassificatore ad Ortona?

4 con quale faccia e con quale speranza ci si candida ad occupare un ruolo istituzionale in cui si potrebbero causare danni molto più ingenti di quelli provocati finora ?? Mi spiace ma l'impegno DIUTURNO profuso finora, per deprimere la nostra regione, ormai è sotto gli occhi di tutti, chi semina vento.......... !!!!!

Ne avrei tante altre di domande ma non voglio tediare i lettori già dal primo giorno di ripresa del servizio informativo di questo meraviglioso quotidiano online che non finirò mai di ringraziare complimenti Alessandro per l'editoriale ...... SOLO L'INFORMAZIONE CI POTRA' SALVARE DA QUESTO SCIAME DI CAVALLETTE CHE VORREBBERO ABBATTERSI SUL NOSTRO MERAVIGLIOSO CAMPO DI GRANO RIGOGLIOSO !!!
SinceraMente ne abbiamo abbastanza di costoro e dei loro amici FACCENDIERI !
FATE UNA COSA SAGGIA DIMETTETEVI VA !

……. ancora SinceraMente


DEO GRATIAS !!!

dopo mesi di duro e frenetico e perchè no "DIUTURNO" lavoro iniziamo a raccogliere i frutti.

Il primo è stato il summit a Fossacesia ed il secondo IMPORTANTISSIMO è il documento ufficiale con il quale i Vesovi Abruzzesi e Molisani esprimono il loro categorico NO al Centro Oli Eni di Contrada Feudo di Ortona e a tutti i drammi ambientali che hanno colpito negli ultimi anni la nostra bistrattata regione:
http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/pagine/353/
3^GiornataCreatoVescoviAbruzzo-Molise.pdf


Buona lettura, di un documento redatto da qualcuno che "vede" lontano,
Grazie a tutti coloro che credono nelle proprie e nelle nostre capacità.
Grazie al Comitato Natura Verde

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documento ufficiale dei Vesovi Abruzzesi e Molisani


"Una nuova sobrietà per abitare la terra".

È questo il tema scelto dai Vescovi Italiani per la III Giornata per la Salvaguardia del Creato che la Chiesa celebrerà il 1 settembre. Un appuntamento che "intende essere un'occasione – si legge nel messaggio per la Giornata – per riflettere sulla vocazione della famiglia umana, in quella casa comune che è la Terra".

Una terra però sempre più minacciata da uno sviluppo che di fatto non tiene conto del “peso” che ha sull’ambiente in cui viviamo. Anche il Papa Benedetto XVI, con sempre più frequenza, sta sottolineando la necessità di considerare il Creato come un dono da custodire con cura. Per esempio parlando ai giovani, convocati nel mese di luglio a Sidney per la GMG, il Papa ha insistito più volte sull’importanza di “riscoprire nella Creazione la faccia del Creatore, riscoprire la nostra responsabilità davanti al Creatore per la sua Creazione che Egli ha affidata a noi”. Anche nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa troviamo tra i principi base che: “La tutela dell’ambiente costituisce una sfida per l’umanità intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo, destinato a tutti” (n. 466).

Come pastori della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana sentiamo di non poter restare indifferenti rispetto ai problemi che riguardano strettamente il fazzoletto di terra che ci è stato affidato. Negli ultimi anni infatti, il territorio locale è stato teatro di pericolose emergenze ambientali che mettono a grave rischio ecologico le nostre regioni, da sempre considerate un polmone verde. Le situazioni nazionali degli ultimi tempi hanno suscitato ancora di più nella nostra gente ansia ed incertezza per il futuro.

Ecco le preoccupazioni maggiori sulle quali ci sembrava importante intervenire.

1. Una prima minaccia che noi Vescovi avvertiamo grave per le nostre regioni riguarda la costruzione del cosiddetto Centro Oli di Ortona. Sentiamo il dovere di farci voce delle paure del popolo di Ortona e della zona frentana per la costruzione di un centro di raffineria per l’idrosolfurizzazione del petrolio. Si tratta infatti di una attività industriale considerata tra le più inquinanti e devastanti per le risorse naturali del territorio circostante, con conseguenze anche gravissime sulla salute degli abitanti. Le centrali già esistenti a Viggiano (PZ) e Falconara (AN), per esempio, e le desolazioni naturali conseguenti dimostrano l’urgenza di una valutazione più attenta. E’ a rischio una delle zone più belle della nostra costa, dove la produzione enogastronomia è a livelli di eccellenza. Si tratta per di più di tecnologie considerate da tanti studiosi ormai obsolete e che diversi paesi hanno già abbandonato. Non dovremmo forse cercare insieme di percorrere vie nuove nella ricerca di fonti di energia rinnovabili, alternative, legate al territorio, che ci aiuterebbero a liberarci dalla schiavitù del petrolio? Per le nostre regioni si tratta di una vera e propria sfida. “La programmazione dello sviluppo economico deve considerare attentamente la necessità di rispettare l’integrità e i ritmi della natura, poiché le risorse naturali sono limitate e alcune non sono rinnovabili” (CDS, n. 470)

2. Un’ulteriore preoccupazione di cui sentiamo il dovere di farci voce riguarda l’acqua. L’acqua in tutte le sue forme è un bene comune e l’accesso ad essa è un diritto fondamentale ed inalienabile. “In quanto dono di Dio, l’acqua è elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e, pertanto, un diritto di tutti” (CDS, n. 484)… “L’acqua per sua stessa natura non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale” (id., n. 485). Desta preoccupazione in questo senso la tendenza di questi ultimi tempi alla privatizzazione della gestione dell’acqua da parte dei comuni. A livello locale poi, quello che è emerso lo scorso anno con la scoperta, nelle vicinanze della cittadina di Bussi (PE), di una enorme discarica abusiva di rifiuti tossici proprio nei pressi della falda idrica da cui pesca l’acquedotto che fornisce acqua potabile a 450 mila persone, è veramente sconcertante. Com’è stato possibile scaricare mezzo milione di tonnellate di rifiuti tossici e inquinare il terreno, i fiumi, le falde idriche senza che nessuno si accorgesse di niente? Com’è stato possibile far arrivare acqua inquinata nelle case di un terzo della popolazione abruzzese, per anni, nonostante le tante autorità competenti sul territorio? Come Vescovi siamo allarmati del fatto che dal 2002 (anno dei primi campanelli di allarme) ci siano stati solo rimpalli di responsabilità e si è dovuti arrivare alla fine del 2007 per chiudere definitivamente i pozzi. Quanti e quali danni ai cittadini si potevano evitare?

3. Collegato a quanto appena detto sentiamo il dovere di sollevare e amplificare quei sussurri che vedrebbero le nostre regioni, nel giro di appena un anno, nella stessa situazione della Regione Campania per quanto riguarda l’emergenza rifiuti. E’ della Confindustria uno degli ultimi gridi di allarme, in una lettera scritta alcuni mesi fa al Presidente della Regione, infatti si evidenzia “la grave situazione” circa lo smaltimento dei rifiuti e la “massima preoccupazione” per la situazione che si sta determinando nelle nostre regioni in assenza di piani di intervento urgenti. Anche in questo ambito siamo chiamati a rivedere in fretta le nostre abitudini sia dal lato dei consumi, che da quello dell’attenzione allo smaltimento dei rifiuti, impegnandosi a fare e diffondere la raccolta differenziata. Desideriamo impegnarci perché le parrocchie diventino luoghi di educazione anche in questo senso. Come Vescovi d’Abruzzo e Molise siamo convinti che questi gravi problemi richiedono da parte di tutti un effettivo cambiamento di mentalità che induca, ad adottare stili di vita nuovi, ispirati alla sobrietà. Sarebbe anche auspicabile che le questioni ambientali che abbiamo toccato, siano affrontate con la consapevolezza di essere chiamati, anche nelle scelte che sembrano avere ricadute solo locali, ad un’autentica solidarietà a dimensione mondiale. Chiediamo trasparenza, chiarezza, legalità, corresponsabilità. “Laddove crescono relazioni armoniose e giuste – conclude il Papa nel suo discorso – anche la gestione delle risorse diventa un’occasione di progresso e orienta a un rapporto più rispettoso e armonioso con il creato”. Con la volontà di proporre un uso sobrio delle risorse del pianeta anche in Abruzzo e Molise si organizzeranno in ogni diocesi iniziative atte a sensibilizzare credenti e non al rispetto e alla tutela del territorio: "Davvero il pianeta – continua il documento – è la casa che ci è donata, perché la abitiamo responsabilmente, custodendone la vivibilità anche per le prossime generazioni".

4. In questa luce appare particolarmente grave la situazione venutasi a creare nella regione Abruzzo con i procedimenti giudiziari che hanno coinvolto alcuni dei massimi responsabili del governo regionale. Esprimiamo fiducia nell’azione della magistratura. Non intendiamo criminalizzare nessuno. Sottolineiamo anzi come siano tanti gli amministratori onesti e fedeli ai vari livelli della cosa pubblica. Ci facciamo però voce del bisogno forte di moralità che si avverte nella vita sociale e politica, delle preoccupazioni per le ricadute degli eventi in atto, soprattutto sulla situazione dell’assistenza sanitaria, in specie ai più deboli, nonché sullo sviluppo economico della regione, con conseguenze drammatiche sul lavoro e la vita di tante famiglie. Invitiamo tutti ad una mobilitazione morale e spirituale per garantire alla regione un futuro sereno e costruttivo per tutti.

I vescovi della conferenza episcopale abruzzese molisana.