martedì 4 settembre 2007
GUADAGNI LECITI ?
Ci dicevano i nonni: ..." fa lu 'bbone cristiene!"
Il nostro sangue, cioé, ci invitava a percorrere
una retta via durante la nostra esistenza terrena!
Oggi queste stesse parole sembra non trovino
più posto all'interno della vita di molti di noi,
vuoi perché le parole del "Cristo" oramai non si
sposano bene con i valori effimeri che la società
contemporanea suggerisce quotidianamente, vuoi
perché sono sempre di meno e sempre più nascoste
le persone che mettono in pratica l'insegnamento del
vangelo cristiano! Allora ci si ritrova, come ad Ortona,
a discutere su di una questione delicatissima, come
l'insediamento o meno del Centro Oli ENI in Contrada
Feudo, tralasciando tutti quei valori etici civili e morali
personali che dovrebbero far da guida ad una discussione
del genere! Da una parte della questione sono schierati
i favorevoli all'insediamento petrolchimico, cioé tutte le
aziende coinvolte nella realizzazione pratica delle strutture
tecnico-ingegneristiche, edili, meccaniche ed idrauliche.
Queste troverebbero laute commesse almeno per il periodo
di costruzione dell'impianto, che dovrebbe essere finito in
18 mesi, massimo 2 anni. Dall'altra parte sono schierate
in modo compatto i comitati spontanei, tutte le aziende
dell'indotto viti-vinicolo con a capo le cantine sociali,molte
cantine private e tutto l'ambiente dell'agricoltura in genere,
le associazioni ambientaliste e i semplici cittadini toccati
dal pericolo dell'inquinamento! In tutto questo marasma
di categorie, i sindacati di riferimento delle due parti
si esprimono solo sulle potenzialità di lavoro che il Centro
Oli potrebbe veicolare o su quelle che lo stesso insediamento
potrebbe far perdere! Daltra parte l'ENI non ha mai chiarito
i numeri dell'operazione! Persino con l'iter quasi concluso
non ha mai allegato al suo progetto ne un piano industriale
e ne un piano occupazionale! Queste carenze, inspiegabili per
un colosso industriale del genere, generano dubbi e sospetti
che in questi giorni scaldano il dibattito cittadino fino a toni
al limite della legge! Certo l'interesse economico, delle solite e
ormai note ditte manipolatrici dei pochi posti di lavoro industriale
presenti sul nostro territorio, è molto alto! Ma a garantire la
trasparenza e la democraticità di tutta l'operazione , purtroppo,
non c'é nessuno, neanche il primo (?) cittadino di Ortona,
perché il vostro sindaco (?) è dentro l'operazione fino al collo
con gli interessi personali, essendo co-proprietario di
diverse ditte portuali di spedizione e di sicurezza! Come dire:
SIAMO PROPRIO NELLE MANI SBAGLIATE! E allora tutti
dietro "l'osso dell'ENI" tanto c'é da mangiare in abbondanza!!!
Ora vi chiedo: tutte queste ditte guadagneranno lecitamente
o dietro il loro lavoro si celerà il mancato rispetto per l'ambiente
e per la storia economica del nostro territorio? Tutte le aziende
coinvolte e ben elencate in un manifesto scarno sul quale si
ribadisce l'appoggio all'operazione, si sono fermate un attimo
a chiedersi se quei lavori futuri sarebbe giusto farli, oppure la loro
etica economica imprenditoriale non può contemplare spazio alla
riflessione ma deve sempre e solo tranciare tutto ciò che incontra?
I cattivi direbbero: ... "se sold, quisse se le dà magné a midicine"!
Invece io faccio un'altra riflessione: ci sono determinati lavori
che devono essere realizzati solo in determinati territori! Esempio:
la Fontina della Valle D'Aosta non la posso produrre in un capannone
del Porto di Ortona! Oppure: la frittura di pesce dell'Adriatico, non
la posso salpare da una barca che solca il Lago di Como! Assurdità!!
Come è assurdo che tra i vigneti e gli oliveti di prodotti agricoli DOC
o DOP possa nascere un Centro Oli: un'industria che chimicamente
separa gli idrocarburi!! Se proprio deve nascere questo nuovo polo
petrolifero, perché non ubicarlo nella zona industriale? Almeno aveva
già l'indirizzo urbanistico del piano regolatore! Invece NO! Tra le
"capanne" è il posto migliore! ... c'é qualcosa sotto, un progetto politico
forse più grande anche di noi! L'escavazione petrolifera è una cosa
differente da un'industria dolciaria o da un'azienda di trasformazione
di prodotti agricoli! Il petrolio è sì un settore economico necessario,
ma non necessariamente può essere escavato da qualsiasi posto!
Chi darebbe il permesso di escavare pozzi ricchi di greggio situati
proprio sotto Piazza Duomo o davanti al Pantheon? (forse solo i nostri
amministratori!!) Per noi le nostre campagne hanno il valore storico-
culturale del Colosseo o dei Campli Flegrei e non possono essere
flaggellate solo perché sono d'accordo alcuni amministratori locali!
Mi chiedo: dove sono finiti i rappresentanti dei Verdi e di Lega
Ambiente che dovrebbero essere in prima linea sulla questione?
Perché non si espongono? Forse per "omertà istituzionale" non
possono farsi sentire? Mi sembra ingiusto e poco coerente con la
loro attraente indole socio-politica! E ancora: pensate che le
aziende dell'indotto idrocarburi potranno subire contraccolpi negativi
se il Centro Oli ENI non verrà insediato, come io spero? Credo che
oggi, senza questa potenziale commessa le stesse imprese lavorino
comunque e dovunque, proprio per la natura delle loro
professionalità che possone essere ramificate e diversificate nei
vari posti del mondo! Quindi la perdita di un potenziale lavoro fatto
"in casa" potrebbe essere facilmente sostituibile da qualche altra
commessa sparsa per il mondo. Ora provate a rovesciare il problema
dalla parte degli agricoltori in genere e in special modo dalla parte
dei viticoltori: come potrebbero continuare a coltivare uva con un
colosso petrolchimico a confine? Come potrebbe il territorio regionale
continuare a produrre ottocentomila ettolitri di vino all'anno senza che
la propria immagine di qualità ed unicità territoriale venga
compromessa? Come si potrà sanare una inevitabile caduta
commerciale del prodotto vinicolo abruzzese nei confronti del mercato
mondiale? Sono inoltre convinto che gli allarmismi manifestati dai
favorevoli all'insediamento del Centro Oli, nei confronti di una
eventuale chiusura del Deposito Agip di Ortona, ubicato da decenni in
zona San Pietro e strategicamente unico per il centro italia, siano
inopportuni perché economicamente non gioverebbe a nessuno
chiuderlo! Ciò che l'ENI ha già fatto invece con il centro operativo di
Contrada Sant'Elena, dislocato a Ravenna in pochi mesi e senza
chiedere il permesso ai politici nostrani, è l'esempio di come la loro
strategia aziendale non tenga mai conto di fattori umani e
occupazionali locali!! Quindi come potersi fidare dell'occupazione
prevista, e come ho già detto mai quantificata ufficialmente con un
piano industriale e occupazionale, di una simile azienda seppur una
delle più importanti d'Italia? Ora però a conclusione, va anche fatta
un'altra riflessione, suggeritami giorni fa in un confronto pubblico:
il destino di Ortona è stato segnato dall'arrivo dell'ENI in città avuto
oramai da più di 50 anni! I soldi che oggi arrivano dall'alto per lo
sviluppo delle banchine portuali sono la conseguenza della politica
regionale e nazionale che incorona Ortona come Porto regionale per
gli idrocarburi! Scordiamoci il turismo e le navi da crociera! Chi ci ha
governato e che oggi continua a farlo ha pensato bene di prepararci
questo raggiro! Ortona sulla carta è destinata allo sviluppo dell'ENI
nel centro Italia! A questa considerazione potrà rispondere solo il
popolo ortonese: se ci va bene il futuro che ci hanno cucito addosso
non dobbiamo far altro che mettere la testa sotto la sabbia del Lido
Saraceni o del Lido Riccio aspettando che "i soliti noti" sbrighino i
loro loschi affari dietro le nostre spalle! Ma se dentro di noi c'é un
solo bricciolo di orgoglio civico e di amore per Ortona, allora non
dobbiamo far altro che scendere in piazza e scacciare questi
fantasmi una volta per tutte!
RIMANDIAMO AL MITTENTE IL PETROLIO!
Inneggiamo a simbolo di Ortona e del nostro territorio,
il Montepulciano d'Abruzzo, il brodetto di pesce
e le spiagge del nostro unico litorale!
ORTONESI UNIAMOCI CONTRO CHI VUOLE
RUBARCI LA NOSTRA STORIA E LA NOSTRA CULTURA!!
HELP
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
volevo segnalare quei vergognosi cartelloni appesi in piazza che diffamano il comitatonaturaverde....secondo me si dovrebbe interevenire contro questi 2-3 personaggi che conosciamo tra l'altro , nelle sedi opportune...
daje ke urton e' bell!!!!!
NO AL CENTRO OLI AD ORTONA
NO ENI NO PARTY
"PER COMPRENDERE: CONFRONTO E DIBATTITO SUL CENTRO OLI"
Domenica 9 settembre alle ore 18.00 presso il Palazzo Corvo si terrà un incontro pubblico sul Centro Oli di Ortona, organizzato dal Comitato “Puntoortona”, nato nel 2006 dopo il e che conta oltre 50 adesioni.
A confronto ci saranno relatori che sosterranno tesi a favore e contro l’insediamento del progetto dell’ENI, che daranno il via ad un dibattito aperto a tutti i cittadini.
L’appuntamento è nato dall’esigenza del Comitato, e di molti cittadini di analizzare l’aspetto in tutte le sue implicazioni, e cercare di fare chiarezza su dati e affermazioni che in questi giorni si susseguono sulla stampa.
Il Comitato ha una posizione neutrale rispetto alla questione del Centro Oli e tramite questo incontro intende approfondire l’argomento che riguarda tutto il territorio di Ortona e dei comuni limitrofi offrendo l’opportunità a chi intende partecipare di esprimere opinioni e argomentazioni
“La nostra – dichiarano i soci del Comitato “PuntoOrtona” – è una posizione neutra anche perché non riusciamo ancora a capire rischi e vantaggi di questo impianto. L’esigenza di questo incontro ci è venuta dallo stimolo di tante persone che come noi lamentano mancanza di informazioni precise sul Centro Oli. Ci auguriamo quindi che al confronto possano intervenire sia esponenti dei coordinamenti pro e contro lo stabilimento e sia rappresentanti delle forze politiche; sarà comunque dato ampio spazio agli interventi del pubblico che siamo sicuri accorrerà numeroso. Abbiamo preso contatti con tutte le parti interessate e l’auspicio è che sia un momento di confronto civile e utile per Ortona.”.
Info Davide 347.4252226 Tommaso 349.4518403
web: www.comitatopuntoortona.org
Posta un commento